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Michele Finelli

Michele Finelli
autore
Pisa University Press
Michele Finelli (Massa, 1972), storico e saggista, è attualmente borsista presso l’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano con un progetto di ricerca dal titolo La democrazia è un problema di educazione. Un’analisi comparata di riviste pedagogiche tra Italia e Gran Bretagna (1840-1849).
Ha collaborato a lungo con il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università degli Studi di Pisa, dove nel 2008 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in “Storia e Sociologia della modernità”.
Si occupa di Risorgimento, in particolare di Giuseppe Mazzini e del movimento repubblicano, e di tematiche economiche e culturali. È autore di svariate monografie su Mazzini, tra le quali si segnalano Il Prezioso Elemento. Giuseppe Mazzini e gli emigrati italiani nell’esperienza della scuola italiana di Londra (1999) ed Il monumento di carta. L’Edizione Nazionale degli Scritti di Giuseppe Mazzini (2004). Nel 2021 sono usciti per la Camera dei Deputati due volumi dal titolo I modelli legislativi esteri nei dibattiti e nei documenti della Camera dei deputati dell’Italia liberale (1861-1922). Dal marzo 2019 è Presidente Nazionale dell’Associazione Mazziniana Italiana e dall’aprile 2019 membro del Consiglio di Amministrazione della “Domus Mazziniana” di Pisa.

Titoli dell'autore

Tra mutualismo, emancipazionismo e coscienza nazionale

Il rapporto tra Apolloni, Dolfi e Garibaldi

di Michele Finelli

editore: Pisa University Press

Le lettere di Apollonio Apolloni a Giuseppe Dolfi, trascrittee annotate da Michele Finelli, appartenenti
Gratuito

Tra mutualismo, emancipazionismo e coscienza nazionale

Il rapporto tra Apolloni, Dolfi e Garibaldi

editore: Pisa University Press

pagine: 234

18,00

Il Tempio crematorio di Pisa

Associazionismo igienista nell'Italia dell'Ottocento

di Adolfo Braccini, Sergio Castelli

editore: Pisa University Press

pagine: 208

La cremazione, antico rito pagano di sepoltura dei cadaveri, già in uso presso la civiltà dei Greci, degli Etruschi, degli Italici e dei Romani, poi rivalorizzato dalla rivoluzione francese, nel tempo è stato sempre contrastato dalla Chiesa cattolica fino al Concilio Vaticano II. In Italia lo sviluppo della cremazione si è realizzato nella seconda metà dell’Ottocento quando il diritto d’incenerimento fu negato a Giuseppe Garibaldi, eroe del Risorgimento. Le proteste popolari seguite alla mancata cremazione favorirono la costituzione delle società per la cremazione e di altre forme associative fra i lavoratori, gruppi di coesione rivolti essenzialmente alla formazione ed emancipazione del popolo. Tali aggregazioni furono subito bandite dalla Chiesa cattolica che in queste ravvisava nuclei di persone ribelli alla fede perché aderenti alla Massoneria e al nascente socialismo. Lo scontro tra cremazionisti e clero fu aspro e finì nel 1963, dopo settantasette anni di rifiuto dei sacramenti per chi aderiva alle società di cremazione. Frattanto le associazioni cremazioniste realizzavano il loro progetto edificando Templi crematori e pubblicizzando l’intervento “igienista” che il rito di cremazione ottimizzava. Per molti anni l’Italia è stata il paradigma europeo della scelta cremazionista. Oggi la composizione delle società di cremazione è fatta prevalentemente da donne a conferma dell’universalismo che caratterizza queste organizzazioni, dopo che le stesse sono state spesso maschili. Nel volume il caso di Pisa è analizzato sotto vari punti di vista: la morte di Giuseppe Mazzini, nonostante il Patriota genovese fosse contrario alla cremazione, rinsaldò l’associazionismo laico e democratico di Pisa, sul nerbo del quale nacque nel 1882, dopo la morte di Garibaldi, la Società pisana per la cremazione.  
15,00
 

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