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Tutti i prodotti: IUS- Pisa University Press

Tutela penale degli interessi finanziari dell'Unione Europea

Stato dell'arte e prospettive alla luce della creazione della Procura Europea

Autori vari

editore: Pisa University Press

pagine: 384

A cura di G. Grasso, R. Sicurella, F. Bianco e V. Scalia L’approvazione della Direttiva 2017/1731/UE (5 luglio 2017), relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione europea mediante il diritto penale, e del Regolamento 2017/1939/UE (12 ottobre 2017), concernente l’attuazione di una  cooperazione rafforzata sull’istituzione della Procura europea (EPPO), la cui competenza risulta al momento circoscritta ai reati previsti dalla predetta direttiva ed a quelli inestricabilmente a questi ultimi collegati (art. 86 TFUE), aprono la strada a nuove sfide per il diritto penale europeo. Il presente volume rappresenta una prima riflessione sulle nuove prospettive dischiuse dall’approvazione di tali strumenti, che muove dall’analisi del panorama giuridico esistente. Un tale approccio consente agli Autori di ripercorrere l’evoluzione che ha interessato la tutela degli interessi finanziari nel corso del tempo per capirne “la traiettoria” e meglio inquadrarla nel tempo presente ed in prospettiva futura. Le diverse prospettive – accademica, istituzionale, giudiziaria, forense – che caratterizzano i contributi contenuti nel volume arricchiscono la riflessione condotta e presentano un valore aggiunto di notevole rilevanza al dibattito scientifico e istituzionale in materia. La prima parte del volume raccoglie in due sezioni - rispettivamente dedicate ad un excursus sul panorama normativo e giurisprudenziale in materia di protezione degli interessi finanziari dell’Unione europea (dalla Convenzione alla Direttiva PIF, passando per la celeberrima sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea sul caso Taricco, intervenuta l’8 settembre 2015) ed all’analisi delle questioni concernenti la cooperazione giudiziaria e la salvaguardia delle garanzie difensive in vista dell’istituzione dell’EPPO - i testi scritti delle relazioni e degli interventi presentati in occasione dei seminari e della Conferenza finale, organizzati nel corso dell’anno 2016 dal Centro di Diritto Penale Europeo di Catania, in collaborazione con l’Università degli Studi di Catania ed il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catania, che ha inserito le iniziative nel programma di formazione continua degli Avvocati, aventi quale tematica comune la tutela penale degli interessi finanziari dell’Unione europea. La seconda parte del presente volume riunisce i saggi brevi di giovani studiosi del diritto penale europeo, presentati in occasione della call for papers pubblicata dal Centro di Diritto Penale Europeo e ritenuti idonei per la pubblicazione in seguito a procedura di valutazione, nell’intento di aprire il dibattito scientifico anche a voci nuove. La pubblicazione del presente lavoro è stata resa possibile grazie al finanziamento ottenuto dall’EACEA da parte del Centro di Diritto Penale Europeo nell’ambito del programma Erasmus+ - Azione Jean Monnet – Support to Association, dal titolo “RElaunching the Centro as a leading cultural association to foster education and legal training in European Criminal Law”.
25,00

La prescrizione del reato

di Eleonora Addante, Margherita Lombardo

editore: Pisa University Press

pagine: 262

Il volume affronta in chiave “sistematica” e “dinamica” uno degli istituti più controversi dell’attuale scenario giuridico: la prescrizione del reato. Capace di condizionare sia il diritto sostanziale che processuale, la “questione-prescrizione”, in bilico perenne tra la garanzia contro un’eccessiva durata del processo e la salvaguardia di un adeguato tempo di accertamento del crimine, è tornata in auge a seguito del noto “caso Taricco” e della “riforma Orlando”. In tale contesto, un ruolo cardine ha la comparazione che, partendo dal repertorio normativo e giurisprudenziale di altri Paesi europei e non, indaga differenze e punti di contatto, dimostrando quanto l’istituto sia fortemente condizionato dalla tradizione e dall’impianto di ciascun ordinamento. Il lavoro è rivolto agli studenti e agli addetti ai lavori delle aule d’udienza, con l’auspicio di contribuire alla diffusione della cultura del processo che richiede maggiore certezza delle regole per garantire la tutela dei diritti.
20,00

NUOVA TUTELA PENALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE TRA TEORIA E PRASSI (LA)

di Francesco Infantini

editore: Pisa University Press

pagine: 590

Una breve disamina sulle inchieste di “Mani Pulite” segna l’inizio di questo lavoro per incentrarsi, poi, sul nuovo impianto normativo delineato dalla legge 6/11/2012, n. 190, consentendoci così di cogliere una continuità di percorso nel contrasto alla corruzione. Con riferimento alle rilevanti modifiche apportate al codice penale dalla legge 190/2012, ci siamo soffermati soprattutto sui delitti di concussione e induzione indebita a dare o promettere utilità, sviluppandosi l’excursus nell’ottica di individuare la linea di demarcazione tra queste due fattispecie: abbiamo tenuto conto anche delle argomentazioni svolte dalle Sezioni Unite penali della Corte di Cassazione con la sentenza n. 12228 del 24/10/2013 - 14/3/2014. L’analisi finale si è sviluppata sulla problematica relativa alla incandidabilità sopravvenuta nel corso del mandato elettivo parlamentare, con riguardo alla natura di tale misura e alla compatibilità, se applicata retroattivamente, con i criteri “Engel”, elaborati dalla giurisprudenza della Corte EDU di Strasburgo.
32,00

Archivio Penale 2/2018

Rivista quadrimestrale in Diritto, Procedura, e Legislazione penale, speciale, europea e comparata

Autori vari

editore: Pisa University Press

pagine: 568

In questo numero: Elvira Nadia La Rocca-  Il progetto “estivo” di riforma dell’ordinamento penitenziario tra l’inutile e il fantomatico Ciro Santoriello-  Considerazioni semiserie di un sostituto procuratore sulla nuova disciplina in tema di avocazione Alfredo Bargi - La singolare applicabilità dell’avocazione delle indagini ex artt. 412 e 407 co. 3-bis c.p.p. nei soli casi di (evanescente) inerzia “effettiva” del pubblico ministero Giuseppe Chirichiello- Il “criminale razionale”, ovvero la teoria microeconomica del crimine.Un saggio introduttivo Luca Verzelloni- Una fotografia in movimento: riflessioni comparative sulla governance dei sistemi giudiziari europei Francesco Serpico- Diritto penale e valori culturali. Note sul delitto d’onore nell’Italia unita Francesco Siracusano - I destinatari della prevenzione personale per “fatti di mafia” Ludovica Tavassi-  Le intercettazioni ubiquitarie fra legalità e non dispersione della prova Enrico Pezzi - I due volti del ne bis in idem alla luce delle influenze europee Andrea Di Landro- Colpa medica, linee guida e buone pratiche.Spunti di riflessione comparatistici. Dalle Sez. un. “Mariotti” alle esperienze angloamericane Alessandro Roiati - Il compromesso interpretativo praeter legem delle Sezioni unite in soccorso del nuovo art. 590-sexies c.p. Fabio Ratto Trabucco- L’implementazione del principio costituzionale di rieducazione del condannato nel caso dei c.d. “colletti bianchi” ammessi all’affidamento in prova al servizio sociale Elio R. Belfiore -  Ignoranza «via di salute» Mattia Di Florio- Gioco erotico culminato nella morte del coniuge: la “problematica” qualificazione di omicidio preterintenzionale. Riflessioni de iure condendo sul possibile rilievo delle prove neuroscientifiche Anna Maria Siagura-  Lo “strano caso” del reclamo ex art. 410-bis c.p.p.: profili critici dell’istituto e prime difficoltà applicative Gennaro Gaeta -  Standard di motivazione de libertate e fisica del potere giudicante  Novella Statuti -  La rinnovazione dell’istruzione dibattimentale come ago della bilancia nella definizione della natura dell’appello  Francesco Peroni -  Indagini difensive e accesso alla documentazione della P.A.:tra limiti codicistici, resistenze giurisprudenziali e nuovo Freedom of Information Act  Lorenzo Agostino -  Omesso avviso della messa alla prova nel decreto penale di condanna  Ciro Santoriello - Recensione a Corso di diritto penale dell’impresa, a cura di Adelmo Manna, Torino 2018  Marco Petrini - Recensione a Le metamorfosi delle associazioni di tipo mafioso e la legalità penale, di Pietro Pomanti, Pisa University Press, 2018  
30,00

La giustizia penale riformata

supplemento al n. 1/2018 di Archivio Penale

Autori vari

editore: Pisa University Press

pagine: 900

Il volume analizza i nuovi decreti che riformano materie fondamentali come intercettazioni, impugnazioni, prescrizioni, e le problematiche pratiche emerse dopo la riforma della giustizia penale di Giugno 2017 "Riforma Orlando"
42,00

Codice di Procedura Penale

annotato, aggiornato a Maggio 2018

di Alfredo Gaito, Enrico Marzaduri

editore: Pisa University Press

pagine: 1506

Come tutte le iniziative nuove anche questo Codice ha avuto bisogno di qualche assestamento; per renderlo completo, autosufficiente e più efficacemente consultabile vi abbiamo inserito, anzitutto, il testo della Costituzione nonché della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e dei protocolli addizionali rilevanti in materia di procedura penale; a corredo finale, abbiamo aggiunto un indice analitico della giurisprudenza citata, che ne agevola straordinariamente la consultazione. E, com’è ovvio, abbiamo curato l’aggiornamento scrupoloso, con l’inserimento delle innovazioni legislative degli ultimi tempi (Riforma Orlando, Libro XI e non solo). La struttura del nostro Codice è rimasta immutata, con gli stessi autori e gli stessi coordinatori. Con questa stabilità, aspiriamo ad entrare nelle aule d’udienza e nella didattica universitaria come un punto di riferimento e una base attendibile, alimentando una nuova cultura attenta alle dirompenti novità normative e giurisprudenziali che provengono dall’Europa ed all’evoluzione della giurisprudenza interna della Corte costituzionale e delle Sezioni Unite della Corte di cassazione.  
22,00

Codice Antimafia

Annotato, aggiornato maggio 2018

editore: Pisa University Press

pagine: 392

Il perché di un Codice per l’udienza di prevenzione annotato con la giurisprudenza è presto detto. Nel panorama editoriale dedicato all’operatore del diritto mancava uno strumento di tal genere. Mancava, cioè, un libro agile, poco ingombrante, immediatamente consultabile che, come accade per i più praticati Codici sostanziali e di rito in civile e in penale, accompagnasse le norme con gli approdi della giurisprudenza di legittimità e sovranazionale. L’espansione della materia, in una alla vastissima produzione di commenti e alle numerose e ben guarnite rassegne ragionate sulle norme del sistema delle misure di prevenzione, pare imponesse, nel panorama editoriale dedicato alle udienze, la presenza di un lavoro di tal genere. E appunto per colmare una lacuna che si è inteso operare. Con la coscienza che, sulla via della composizione dei sistemi, le norme sulle misure di prevenzione costituiscono, soprattutto dopo il d.lgs. del 2011, un corpus normativo che, muovendo da principi propri, ha raggiunto un tale stadio di specificazione da comporre un complesso autonomo rispetto ad altre branche del diritto, con le quali semplicemente si relaziona.  
15,00

ARCHIVIO PENALE 1/2018

Rivista quadrimestrale di Diritto e legislazione penale speciale, europea e comparata

Autori vari

editore: Pisa University Press

pagine: 204

 In questo numero: Carlo Fiorio, Uno sguardo altrove: il pubblico ministero in un Convegno palestinese  Luisa Avitabile, Le questioni della formula di Radbruch. Riflessioni a partire da Giuliano Vassalli  Pier Paolo Paulesu, Operazioni sotto copertura e ordine europeo d’indagine penale  Paola Scevi, Diritto penale e terrorismo. Il difficile equilibrio tra sicurezza nazionale e diritti fondamentali  Francesco Schiaffo , Il ‘nuovo’ «insormontabile» limite della scienza integrata del diritto penale: i diritti dell’uomo tra sovranità punitiva e poteri disciplinari  Carlo Fiorio, Francesco Urbinati, La codificazione della fattispecie di tortura: profili processuali  Ombretta Di Giovine,  Multiculturalismo e violenza contro le donne  Stefano Maria Corso, Luci e qualche ombra nella riconosciuta legittimazione del sindacato a costituirsi parte civile per grave infortunio sul lavoro  Sandro Furfaro, Opponibilità alla confisca e buona fede del creditore: brevi rilievi su un’irragionevole previsione  Paolo Troisi, Connessione teleologica e «naturalità» del giudice  Raffaella Montesano, Recensione a Sandro Furfaro, I procedimenti nel processo penale (Concetti - Collegamenti - Classificazioni)  Federico Gaito, Recensione a Filippo Giunchedi, Introduzione allo studio dei procedimenti speciali 
30,00

Le metamorfosi delle associazioni di tipo mafioso e la legalità penale

di Pietro Pomanti

editore: Pisa University Press

pagine: 200

Si assiste, nel panorama giurisprudenziale, ad un fenomeno di espansione, in chiave interpretativa, del delitto di associazione di stampo mafioso ex art. 416-bis c.p. e, più in generale della nozione giuridica di mafia. L’art. 416-bis c.p., infatti, nonostante recepisca in termini giuridici un fenomeno sociologico assai complesso, risulta normativamente connotato da specifici indici qualitativi e quantitativi. Con il passare degli anni, invero, tali indici sembrano aver perso di intensità e di significato prospettando l’esistenza di nuovi modelli associativi di tipo mafioso, caratterizzati da un generale affievolimento dei requisiti tipici della fattispecie. Questo è il tema delle piccole e soprattutto delle nuove mafie, e quindi delle metamorfosi dell’art. 416-bis c.p. che si pongono in tensione con la legalità penale ed i suoi corollari della tassatività e della determinatezza e/o precisione, nonché con il principio di prevedibilità di matrice europea.
25,00

Il diritto penale dei segni distintivi

di Vico Valentini

editore: Pisa University Press

pagine: 196

Il volume prova a fare il punto sul rapporto fra segni distintivi e diritto penale, approcciando in chiave inevitabilmente euro-orientata e interdisciplinare un minisistema punitivo strategico ed assai praticato, ma in grave ritardo rispetto alle discipline con cui s’interfaccia. Il riallineamento del sotto-sistema passa attraverso un progetto di ermeneutica della sussidiarietà, che, includendo nell’orizzonte del penalista la casistica dell’AGCM e l’europeizzazione dei diritto dei marchi e dei segni distintivi, disambigua gli illeciti di contraffazione e mendacio ex artt. 473, 474, 517 c.p., dotandoli di un gradiente offensivo a misura di sanzioni liberticide; addomestica l’usurpazione ex art. 517-ter c.p., circoscrivendola ai casi di grave e realistica minaccia alla vis attractiva del  marchio; e scoperchia le criticità che affliggono l’apparato punitivo dedicato agli abusi di contrassegni geografici: dalle norme che colpiscono il tranello via segni Italian sounding, che danzano spericolatamente fra disapplicazione e annullamento, alla dilemmatica fattispecie che criminalizza l’uso parassitario di DOP e IGP. Il tutto, nell’ottica dell’emancipazione dalla dogmatica del bene giuridico, che gira a vuoto in settori attraversati da molteplici ed eterogenee istanze di tutela; e di un contenimento (già) de lege lata dei meccanismi repressivi virtuosamente compensato dall’azione preventiva cui oggi sono chiamati gli enti collettivi.
18,00

L'abuso del processo

di Ciro Santoriello

editore: Pisa University Press

pagine: 254

Dopo una introduzione sulla figura dell’abuso del diritto e la sua definizione, il testo esamina il tema dell’abuso del processo nell’ambito del giudizio penale. Lo studio è condotto distinguendo fra le ipotesi di abuso del processo inteso quale incongruo ed inammissibile ricorso all’azione penale ed abuso nel processo, inteso quale partecipazione al giudizio secondo modalità che eccedono i poteri e le facoltà riconosciute dal legislatore alle parti. Entrambe le ipotesi di abuso del e nel processo sono esaminate con riferimento alle singole parti del giudizio, il pubblico ministero, l’imputato, le altre parti private ed il giudice. Particolare attenzione è posta nel sottolineare come il ricorso alla figura dell’abuso sia inammissibile quando voglia descrivere la condotta della difesa dell’accusato, mentre un abuso dei poteri è facilmente rinvenibile in capo alla pubblica accusa ed allo stesso giudice.
21,00

Rapporti tra fonti europee e dialogo tra corti

di Filippo Giunchedi

editore: Pisa University Press

pagine: 374

I rapporti tra le fonti normative europee e l’interpretazione offertane dai giudici interni e sovranazionali costituiscono uno dei temi centrali dell’attuale dibattito scientifico e degli arresti giurisprudenziali. Il volume si divide in due parti: una tratta del sistema delle fonti; l’altra delle “implicazioni” sul sistema penale italiano. Nella prima parte gli Autori, dopo un inquadramento sistematico (Federico Romoli e Nicola Colacino), si concentrano sul ruolo della giurisprudenza (Gianrico Ranaldi e Sandro Furfaro). La seconda ha ad oggetto: valori fondamentali (Adelmo Manna, Daniela Falcinelli e Alessandro Pasta), soggetti (Filippo Raffaele Dinacci, Gioia Sambuco, Nicoletta Mani e Alessia Muscella), accertamento del fatto (Alessandra Testaguzza, Ciro Santoriello, Mariangela Montagna, Benedetta Mariani e Anacleto Federico Melis), controlli e riparazione agli errori giudiziari (Alfredo Gaito, Elvira Nadia La Rocca e Federico Gaito), post iudicatum (Andrea Francesco Tripodi e Fabio Fiorentin) e misure di prevenzione (Alì Abukar Hayo, Francesco Pio Lasalvia e Désirée Fondaroli).
30,00

IL “SILENZIO” DEL RISCHIO, LA “LOQUACITÀ” DEL FINE

Per una ricostruzionefinalistico-volontaristica del dolo eventuale

di Giandomenico Salcuni

editore: Pisa University Press

pagine: 400

Il volume, premessa un’analisi sull’esistenza e sull’opportunità della previsione del dolo eventuale, si pone l’obbiettivo di conferire al dolo eventuale una definizione rispettosa del principio di determinatezza. Il punto di partenza è ricercare le basi normative del dolo eventuale, da rinvenire non soltanto nell’articolo 43 del c.p., norma incompleta da questo punto di vista, ma in combinato disposto con alcune disposizioni della Parte generale e Speciale che tipizzerebbero tale forma di dolo. Da questa analisi si ricava una definizione di dolo eventuale incentrata su di una visione finalistica che nega la sussistenza dello stesso ogni qualvolta l’evento collaterale frustra il fine che spinge il soggetto attivo del reato ad agire. In questa prospettiva il dolo eventuale include sia il requisito della volontà, che quello dell’intenzionalità, entrambi previsti dall’art. 43 c.p. La fi gura di dolo che ne esce è simile a quella propria della psicologia del senso comune che, al momento, risulta ancora la più confacente alla prova degli stati soggettivi nel processo penale. Una lettura così selettiva del dolo eventuale che rende l’istituto compatibile col principio di determinatezza, lascia sussistere potenziali contrasti fra questa forma di dolo ed il principio di colpevolezza commisurativa, di modo che si propone, in chiave de jure condendo, l’introduzione di una attenuante ad hoc per colui che agisce rischiando
32,00

I procedimenti nel processo penale

Concetti - collegamenti - classificazioni

di Sandro Furfaro

editore: Pisa University Press

pagine: 132

Questo libro si propone di richiamare l’attenzione sulla ormai lunga assenza di riflessioni sulla natura delle relazioni e dei collegamenti che si sviluppano nel processo e sui procedimenti. Nonostante di questi ultimi ci si interessi fermando l’attenzione sulla struttura propria di ognuno, la considerazione delle relazioni e dei collegamenti normalmente sfugge o non interessa. Si assiste, così, dalla manualistica fi no ai lavori più specifici, ad una sorta di progressivo disinteresse verso la considerazione di schemi che non si limitino a rilevare l’esistenza dei vari fenomeni procedimentali e degli scopi di volta in volta considerati cui sono rivolti, ma si propongano come momento di costruzione sistematica dei rapporti tra procedimento e processo e tra i diversi procedimenti e il processo. L’esigenza di individuare definizioni è alla base del presente lavoro. Definire, innanzi tutto, il processo; definire il procedimento; definire la struttura del primo come composto di procedimenti; definire le relazioni che i determinati procedimenti hanno col processo nel quale si inseriscono o dal quale sono occasionati; definire il rapporto – che, abusando, si dirà sostanziale – che l’accertamento cui è volto il procedimento ha col processo; delineare, attraverso le definizioni, i collegamenti che i vari accertamenti innescano nel processo e definiscono i procedimenti secondo la natura delle relazioni che si realizzano tra gli accertamenti. Per pervenire, in tal modo, all’individuazione di diverse qualificazioni dei procedimenti, a seconda dell’incidenza che ognuno di essi ha nello svolgimento del procedere o ai fi ni della decisione, seguendo il discrimine tra ciò che è essenziale all’un fi ne e all’altro e ciò che invece è soltanto eventuale e, quindi, secondo un concetto di funzione che attualmente sfugge considerando tutto in termini di incidentalità.
16,00

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