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L'emozione di marmo

L'emozione di marmo
Titolo L'emozione di marmo
Sottotitolo I monumenti della Grande Guerra a Pisa e nel suo territorio
Curatori , ,
Argomento Scienze dell’antichità, filologico letterarie e storico artistiche Cataloghi di mostre
Editore Pisa University Press
Formato
libro Libro
Pagine 320
Pubblicazione 12/2015
ISBN 9788867415519
 

Abstract

Il volume rappresenta il Catalogo dell'omonima mostra che dal 16 luglio al 4 novembre 2015 sarà ospitata al Museo della Grafica di Pisa e che presenta una serie di esempi emblematici e suggestivi dei monumenti ai caduti della Grande Guerra a Pisa e nel suo territorio. Uno spettacolare percorso tra opere grafiche (disegni e incisioni di alcuni tra i protagonisti dell'arte del primo '900, come Luigi Bartolini, Mario Chiattone, Lorenzo Viani, Umber...
20,00
 
Spedito in 2 giorni lavorativi

Il volume rappresenta il Catalogo dell'omonima mostra che dal 16 luglio al 4 novembre 2015 sarà ospitata al Museo della Grafica di Pisa e che presenta una serie di esempi emblematici e suggestivi dei monumenti ai caduti della Grande Guerra a Pisa e nel suo territorio.
Uno spettacolare percorso tra opere grafiche (disegni e incisioni di alcuni tra i protagonisti dell'arte del primo '900, come Luigi Bartolini, Mario Chiattone, Lorenzo Viani, Umberto Vittorini...), riproduzioni fotografiche, modelli e ricostruzioni virtuali, documenti e testimonianze, che invita il visitatore a riflettere sulle tante storie - di modelli, tipologie, committenze, artisti, istituzioni - raccontate dai monumenti, facendo riaffiorare quel valore emozionale su cui la contemporaneità deve tornare a misurarsi.
L'emozione di marmo vuole partire da un singolo contesto per invitare a riflessioni più articolate, e da molteplici prospettive di lettura, sulla nostra percezione della memoria e sul valore che può avere nella contemporaneità e potrà avere per le nuove generazioni.
Emozioni, dunque, da ricomporre e su cui riflettere. Che vuol dire rinnovata cognizione del dolore, consapevolezza «che da quella guerra non avevamo imparato niente. Ed è proprio questa la peggiore eredità che abbiamo ricevuto dalla prima guerra mondiale: se siamo una razza incapace di imparare, cosa ne sarà di noi?». Un'emozione di marmo, ma assai più spesso di pietra, di bronzo, di carta, come rilettura delle cose e attraverso queste come riappropriazione della storia e dei suoi documenti visivi, per provare a imparare, per dare un senso al ricordare, al pensare. Anzi, per ricordarci di pensare.

 

 
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