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Pisa University Press

Archivio Penale 2/2016

Rivista quadrimestrale di Diritto e legislazione penale speciale, europea e comparata

rivista: Archivio Penale

pagine: 344

In questo numero:  Federico Romoli -  “Brexit” e prospettive della giustizia penale nei rapporti tra Regno Unito e Unione Europea  Alfredo Gaito e Sandro Furfaro - Le nuove intercettazioni “ambulanti”: tra diritto dei cittadini alla riservatezza ed esigenze di sicurezza per la collettività  Alberto Cisterna - Spazio ed intercettazioni, una liaison tormentata. Note ipogarantistiche a margine della sentenza Scurato delle Sezioni unite  Leonardo Filippi - L’ispe-perqui-intercettazione “itinerante”: le Sezioni unite azzeccano la diagnosi, ma sbagliano la terapia (a proposito del captatore informatico)  Lorenzo Picotti - Spunti di riflessione per il penalista dalla sentenza delle Sezioni unite relativa alle intercettazioni mediante captatore informatico  Enrico Mario Ambrosetti  - La riforma della prescrizione del reato tra progetti legislativi e alternative giudiziarie  Manfredi Bontempelli - Ne bis in idem e legalità penale nel processo per gli abusi di mercato  Ciro Santoriello – “La Cassazione è giudice della sentenza e non del processo”: un’affermazione equivoca e pericolosa  Giovanni Paolo Accinni - Depenalizzare il reato di impedito controllo dei revisori ha il significato della sconfessione della riaffermazione del primato della pena detentiva quale efficace strumento di prevenzione delle falsità di bilancio  Marcello Sestieri - Limiti edittali alla punibilità nei reati societari che offendono capitale sociale e riserve  Maria Teresa Abbagnale - In tema di captatore informatico  Alessandro Pasta - La rinnovazione in dibattimento della richiesta di patteggiamento  Adelmo Manna- Il nuovo delitto di false comunicazioni sociali (tra law in the books and law in action:  cronaca di una discutibile riforma)  Giuseppe Riccio - Introduzione al Seminario su “Errori e rimedi nel processo penale”  Veronica Manca - La ragionevolezza del dubbio nel delitto di calunnia: criterio di accertamento del dolo o espediente per una responsabilità sostanzialmente colposa?  Giovanni Caruso - La persistente rilevanza di «fatti» e «valutazioni» nella riforma del falso in bilancio ex lege n. 69 del 2015: la soluzione delle Sezioni unite  Laura Cesaris - Quali garanzie per il garante dei detenuti?  Teresa Bene - I poteri di controllo della Corte di cassazione in punto di discorso argomentativo  Enrico Marzaduri - La difesa dell’imputato dinanzi alla Corte di cassazione e la pretesa inapplicabilità dell’art. 108 c.p.p.: una lettura davvero riduttiva del ruolo del difensore nei giudizi di legittimità  Alessia Muscella - La motivazione apparente tra disciplina attuale e prospettive di riforma  Gabriele Civello - Recensione a M. Pawlik – L. Cornacchia (a cura di), Hans Welzel nella prospettiva attuale: fondamenti filosofici, sviluppi dogmatici ed esiti storici del finalismo penale  Mauro Ronco - Recensione a Marcello Gallo, La regola e il giudizio. 
30,00

Dinamiche di Comunità e servizio sociale

di Andrea Salvini

editore: Pisa University Press

pagine: 244

Questo volume nasce come esito del Convegno organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Pisa in occasione della Giornata Mondiale del Servizio Sociale (Social Work Day) che si è svolto il 15 marzo 2016. Il testo è articolato in dodici saggi, accomunati da un duplice aspetto: da una parte, il modo in cui l’assistente sociale si relaziona alle dinamiche – complesse – di una comunità che esprime bisogni differenziati; dall’altra, il modo in cui la comunità, mediante le lenti degli studenti e degli stessi professionisti, si rappresenta la professione e le sue trasformazioni. In questo modo è possibile ricostruire i termini di un dialogo, quello tra l’assistente sociale e la comunità, che è mirato a realizzare livelli sempre più consistenti di adeguatezza del lavoro sociale professionale (e della formazione universitaria) rispetto ai bisogni delle persone e delle loro reti sociali, considerate come dimensioni attive del territorio di appartenenza.  Con i contributi di: Andrea Borghini, Antonio Aiello, Anders W.J. Andersen, Torunn A. Ask, Laura Bini, Simona Fiorillo, Cristina Galavotti, Riccardo Guidi, Raffaele Iervolino, Elisa Matutini, Roberto Mazza, Gerardo Pastore,  Irene Psaroudakis, Antonietta Riccardo, Andrea Salvini, Francesca Pia Scardigno, Domenico Tangredi, Francesco Vasca.    
16,00

La resilienza delle piccole città

Riflessioni teoriche e casi di studio

di Michela Lazzeroni

editore: Pisa University Press

pagine: 192

Quale ruolo possono avere le piccole città in un’economia che diventa sempre più globale e che si basa sulla conoscenza, sulla tecnologia, sulla cultura e sulla creatività con dinamiche di sviluppo nelle quali le grandi città appaiono favorite? A quali opportunità di sviluppo possono fare ricorso e a quale futuro possono aspirare le piccole città che sono state investite da processi di declino economico, di marginalizzazione e di contrazione demografica? Il volume cerca di dare risposte a questi interrogativi, adottando come chiave interpretativa il concetto di resilienza, intesa come capacità dinamica di un sistema territoriale di reagire agli eventi e ai cambiamenti, di enfatizzare le proprie caratteristiche distintive e di promuovere nuove traiettorie di sviluppo. L’attenzione si focalizza in particolare sulla resilienza delle piccole città con un passato industriale significativo, che si trovano negli anni più recenti ad affrontare crisi produttive e identitarie e a ripensare al proprio modello di sviluppo. Oltre a riflessioni di natura teorica e metodologica, il testo prende in esame tre casi di studio di piccole città a vocazione industriale: Sochaux-Montbéliard, situata nella Francia orientale, sede storica della Peugeot; Ivrea, localizzata in Piemonte, cresciuta intorno alla Olivetti; Pontedera, in Toscana, la città della Piaggio e della famosa Vespa. Da tali casi di studio emergono diversi percorsi soluzioni e strategie che costituiscono  materiale utile al dibattito scientifico e politico sul tema.  
19,00

Tra tecnica Modema e Progetto

Studio antropologico del design

di Claudio Rocca

editore: Pisa University Press

pagine: 146

Partendo dall’emblematico naufragio di Robinson Crouse per arrivare  all’analisi sociologica sull’influenza che il sistema degli oggetti d’uso quotidiano ha sul modo di essere dell’uomo, questo studio prende in considerazione il “bricolage” in quanto dispositivo che parla della nostra relazione identitaria con gli oggetti. Si svela così il moltiplicarsi delle catene “fai da te” e la risposta della società digitale che si sta evolvendo verso nuove forme di autoproduzione, di comunità informatiche, nuove tecnologie (stampanti 3D e FabLab) e nuovi materiali. La ricerca affronta così il modello antropologico che studia la moda e la teoria dei modemi, attraverso i quali si interpreta con una diversa e più ampia visione il mondo del design e la sua indessicalizzazione.La Vespa della Piaggio è il “case study” scelto dall’autore per approfondire una ricerca diacronica sugli scooter italiani del dopoguerra, la nascita e la tecnica del progetto, insieme alla teoria dei modemi e allo styling
15,00

Anatomia funzionale della formazione reticolare nel tronco encefalico dell'uomo

di Michela Ferrucci, Francesco Fornai

editore: Pisa University Press

pagine: 112

La conoscenza dell’anatomia funzionale della formazione reticolare del tronco encefalico rappresenta un aspetto fondamentale per la comprensione di molteplici funzioni nervose. Vengono riportati gli esperimenti classici sul sistema reticolare ascendente, in cui parte importante ebbe il Fisiologo pisano Giuseppe Moruzzi, e le indagini successive che hanno caratterizzato la natura “reticolare” dei neuroni e delle loro connessioni motorie e sensitive, la modulazione del dolore, della respirazione e del sistema cardiocircolatorio. La formazione reticolare viene descritta analiticamente come il fulcro arcaico di connessione tra la vita di relazione e la vita vegetativa dell’uomo. Il significato di queste connessioni si estende al ciclo sonno-veglia, al tono dell’umore e all’orientamento spaziale.Il testo si rivolge agli studenti di Medicina e Chirurgia, agli specializzandi o specialisti in discipline neuropsichiatriche e ai dottorandi di ricerca in neuroscienze, nonché ai cultori delle scienze umane interessati alla neurobiologia. La trattazione infatti avviene secondo criteri storici, anatomici e soprattutto funzionali con ricadute cliniche.Lo stile del testo è semplice, discorsivo piuttosto che tecnico. Questo, allo scopo di avvincere il lettore nel labirinto delle connessioni cerebrali di cui la formazione reticolare, se ben compresa, può rappresentare un filo di Arianna.  
14,00

Il melodramma cinematografico

Campioni di fantasia tragica

di Stefano Socci

editore: Pisa University Press

pagine: 160

Questo libro è un itinerario attraverso il melodramma cinematografico, che si nutre di emozioni e sentimenti, cioè di vicende essenzialmente intime e private, ma è capace di assorbire il senso e lo spirito dei tempi, di mutamenti antropologici, economici, politici e sociali. Il melodramma viene da lontano, i suoi elementi si sono codificati e precisati molto prima della comparsa della settima arte. Grazie a queste fitte e profonde radici, espressive, mitologiche, stilistiche e teoriche, è una delle migliori chiavi di lettura – e un eccellente veicolo di conoscenza – della storia del cinema, anche in rapporto alle metamorfosi della rappresentazione. Nell’introduzione viene descritto il percorso del melodramma, dal Cinquecento ai nostri giorni, dal palcoscenico al grande schermo. Nel primo capitolo è illustrato, in ordine cronologico, lo sviluppo del melodramma nel inema, elencando e analizzando molti titoli significativi, dal periodo muto alla contemporaneità. Il secondo capitolo si concentra su dodici film importanti, dal 1939 al 2015: Via col vento di Fleming, Pandora di Lewin, Casco d’oro di Becker, Senso di Visconti, Secondo amore di Sirk, Le lacrime amare di Petra von Kant di Fassbinder, L’ultimo imperatore di Bertolucci, Le onde del destino di von Trier, In the Mood for Love di Kar-wai, I segreti di Brokeback Mountain di Lee, La migliore offerta di Tornatore, Carol di Haynes.
12,00

In assenza

Appunti sull'autoritratto contemporaneo

di Laura Vecere

editore: Pisa University Press

pagine: 224

L’autoritratto, da sempre genere artistico, nel contemporaneo mette all’angolo il paradigma della somiglianza fisionomica mantenendo però la ‘presenza’ profonda dell’autore, attraverso indizi e sintomi che lo svelano da un piano più ‘arretrato’ rispetto a quello dell’apparenza immediata, del visibile. Il soggetto dell’autoritratto oggi si dà in una costellazione di modalità differenti, talvolta difficilmente imparentabili tra loro. Approfondendo il lavoro di un gruppo di artisti, l’autrice ritrova un filo conduttore del rinnovamento radicale di questo soggetto nella fedeltà che ciascuno ha verso la grande tradizione. Un legame  costituito non tanto dalla ripresa formale, quanto piuttosto dall’appropriazione dei processi mentali vitali che hanno determinato, e continuano a determinare, le forme. Cambiano le pratiche, le tecnologie e i linguaggi, e anche l’artista cambia il modo di guardare a se stesso come soggetto-oggetto di riflessione, soprattutto dopo la dissoluzione della rappresentazione, ampiamente consumatasi nel corso degli ultimi due secoli.  

II cannocchiale

di Jean-Charles-Leonard Sismonde de Sismondi

editore: Pisa University Press

pagine: 160

Durante il suo soggiorno londinese nella primavera 1793, la famiglia Simonde visitò, tra le molte altre attrazioni turistiche, anche il telescopio di William Herschel, situato a circa 40 miglia lontano da Londra, noto come Observatory House. La possibilità di guardare alla volta celeste con questo mastodontico strumento – lungo 12 metri e con alla base un specchio concavo di 120 cm di diametro – deve aver suscitato una forte impressione sul giovane Sismondi, all’epoca ventenne.Ci piace pensare che sia nata da quest’esperienza l’idea di intitolare il suo giornale satirico con il nome di Cannocchiale. Contrariamente a molti altri scritti, contemporanei e successivi, il testo infatti abbonda di metafore attinte all’astronomia: si legga ad esempio quando Sismondi, novello Gulliver, approda nell’isola della Superbia e tramite il cannocchiale della modestia riesce a rendersi conto che gli abitanti dell’isola, invece di essere una turba di gente rissosa, sono in realtà dei piccoli geni lillipuziani; o ancora quando definisce i baldi giovani che corteggiano le donne sposate «i satelliti minori delle belle», distanziandoli però nella loro superficialità, da quelle «comete erranti che secondo il sistema dell’Universo del Prof. Lambert, vanno da un sistema planetario a un altro, descrivendo lunghissime elipsi, ma avendo intorno a ciaschedun astro un perielio molto corto».   Come scrive però Alessio Bini, nel saggio che precede il testo, le ragioni sostanziali per cui Sismondi attinge a questa metafora sono ben altre. Ricordando come il cannocchiale galileiano abbia messo a tacere la cosmologia e il sensismo aristotelici, Bini suggerisce di considerare la funzione specifica svolta dal cannocchiale, che è quella «di aiutare la ragione a capire com’è fatto il mondo, potenziando i sensi». Vi è dunque anche una non celata motivazione pedagogica innata in questa impresa letteraria, che è quella di educare una società (nello specifico, quella pesciatina) a guardare a se stessa con ironia, a mettere in discussione quanto è dato per acquisito, confrontandosi con altri mondi e altri costumi  
14,00

La regolazione dei prezzi in Italia tra le due guerre

Tanto rumore per poco?

di Alberto Bianchi

editore: Pisa University Press

pagine: 198

Durante la prima metà del Novecento in Italia, come altrove, la regolazione dei prezzi si inserì sempre più profondamente nella realtà economica del paese diventando uno stabile strumento d’intervento pubblico per governare sia le emergenze belliche sia le differenti fasi congiunturali, conseguenti, ad esempio, a “quota novanta” o alla svalutazione della lira a metà degli anni Trenta.Seguendo un’analisi storico-istituzionale, il volume ricostruisce, dopo aver esaminato il sistema annonario attuato durante la Grande guerra, le modalità con cui il controllo dei prezzi tentò di modificare, negli anni Venti e Trenta, i meccanismi di autoregolazione del mercato istituzionalizzando la “contrattualità” corporativa tra le imprese. Quell’esperienza regolativa, pur suscitando l’interesse e l’entusiasmo di molti autori contemporanei, fu costellata da numerosi punti critici di ordine istituzionale, organizzativo, sociale ed economico. La macchina amministrativa preposta al sistema di requisizione-calmiere-razionamento mostrò poi tutta la sua fragilità anche di fronte alle urgenti e pressanti necessità di pianificazione di un’economia belligerante, mancando spesso della necessaria efficienza e tempestività per contrastare le transazioni di mercato nero. Si fece sicuramente molto “rumore” attorno alla disciplina dei prezzi, ma i risultati furono piuttosto deludenti rispetto alle attese.  
16,00

Per un mondo libero dalle armi nucleari

di Enza Pellecchia

editore: Pisa University Press

pagine: 388

Il 27 ottobre 2016 è stata approvata alle Nazioni Unite la risoluzione L. 41, con cui si chiede la convocazione, per il 2017, di un’Assemblea Generale per avviare negoziati su uno strumento giuridicamente vincolante per la messa al bando delle armi nucleari. Si tratta di una svolta epocale. Le armi nucleari – più di 16000 testate possedute da Stati Uniti, Russia, Cina, Pakistan, India, Gran Bretagna, Francia, Israele e Corea del Nord – non sono illegali, diversamente da altre armi di distruzione di massa: esse continuano a rappresentare una minaccia per tutto il genere umano, mentre cresce anche il rischio del c.d. terrorismo nucleare. Lo scopo del volume è quello di informare e offrire strumenti e competenze che forniscano un supporto razionale alla richiesta di un mondo libero da armi nucleari, per andare oltre il (pur importante) coinvolgimento emotivo ma anche oltre una narrazione storica che ha contributo ad accreditare le armi atomiche come “male necessario” per porre fine alla seconda guerra mondiale e poi per mantenere la pace nel mondo. I numerosi temi - affrontati in chiave interdisciplinare – hanno come denominatore comune la responsabilità: responsabilità degli scienziati, prima di tutto; responsabilità di chi – politici e militari - decise di usare la bomba atomica; responsabilità di noi tutti, nell’attivarci per esigere un mondo libero da armi nucleari. Responsabilità non solo per qualcosa (qualcosa che è stato fatto o che non è stato fatto), ma anche verso qualcuno: le generazioni future e le vittime delle due atomiche di Hiroshima e Nagasaki e delle migliaia di test nucleari che fino al 1990 sono stati effettuati.  
18,00

Nuove Musiche 1/2016

rivista: Nuove Musiche

pagine: 164

La rivista «Nuove Musiche» nasce dal sodalizio tra il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Palermo e la Fondazione Prometeo di Parma. Essa colma una lacuna dell'attuale panorama editoriale italiano, privo di un periodico di alto profilo accademico monograficamente dedito alla musica contemporanea. Dotata di un comitato scientifico internazionale e applicando procedure di peer review, la rivista esce, in edizione multilingue, in versione sia digitale sia cartacea. Suo oggetto di studio è l'intero campo mondiale della musica d'oggi, con una prospettiva privilegiata sulla situazione italiana. Lo sguardo di «Nuove Musiche» mira alla convergenza metodologica dei vari approcci della musicologia: storico, estetico, analitico, teorico-sistematico, socio-antropologico, psico-neurologico, semiotico, mediale, economico. Cioè alla convergenza tra la musicologia stessa e le altre discipline della conoscenza, nell'ideale di un umanesimo aggiornato. Oggi in Italia il dibattito sulla musica contemporanea si svolge perlopiù in un ambito ristretto e separato, «Nuove Musiche» invece punta a integrare la riflessione sulla musica contemporanea nella vita culturale nel senso più vasto. Perciò la rivista ospita studi scientifici ma anche contributi liberi di compositori, interpreti e organizzatori, e si rivolge al pubblico della musicologia accademica internazionale ma anche agli “addetti ai lavori” della musica contemporanea e a tutte le persone interessate.   The scientific journal «Nuove Musiche» is the result of a partnership between the Department of Humanities of the University of Palermo and the Prometeo Foundation of Parma. It fills a gap in the present Italian publishing scene, devoid of a high academic profile periodical monographically dedicated to contemporary music. Provided with an international scientific committee, and using peer review procedures, the journal will be released, in multilingual edition, in both digital and printed version. Its object of study is the worldwide field of contemporary music, with a privileged look at the Italian situation.The perspective of «Nuove Musiche» aims at the methodological convergence of the various approaches of musicology: historical, analytical, aesthetic, systematic, semiotic, anthropological, sociological, psycho- and neurological, media-theoretical, economic. That is, at the convergence between musicology itself and the other branches of knowledge, according to an updated ideal of the humanities. Today in Italy the debate on contemporary music takes place mostly in a narrow and separate field. Instead, «Nuove Musiche» aims at integrating the reflection about contemporary music into the cultural life in the broadest sense. Therefore, the journal features scientific studies as well as free contributions by composers, performers, organizers, and addresses the scholarly audience, but also all contemporary music operators anDd all interested people.  In questo numero: Editoriale – EditorialMartino Traversa, Stefano Lombardi Vallauri - Editoriale – EditorialTradizioni Paolo Emilio Carapezza, Gian Paolo Minardi - Tradizioni Vectoriality/Protension in Post-Tonal Musicedited by Stefano Lombardi Vallauri Stefano Lombardi Vallauri - Introduction Giovanni Guanti - A friendly reminder: get used to the unheard not to end up devoured Elisa Negretto - Analysis of the temporal structures underlying the listeners’ experience of tension Alessandro Cecchi - Formal tension in Energetics and beyond Alberto E. Colla - The theory of harmonic tension and resolution during the 20th century Nathalie Hérold - Timbral vectoriality: some considerations in the context of post-tonal music Giacomo Albert - Vectoriality and protension vs symmetries and endless processes in minimalist music: some reflections stemming from the analysis  of the sketches of Steve Reich’s It’s Gonna RainIngrid Pustijanac - Time’s arrow in spectral music  
30,00

Ustica

Storia di un indagine

di Carlo Casarosa

editore: Pisa University Press

pagine: 240

Nei 25 anni di indagini e processi, si è scritto molto sul caso Ustica e molte sono le voci che si sono levate a raccontare le verità di una tragedia dai contorni oscuri. Per la prima volta prende la parola Carlo Casarosa, uno degli ingegneri membro del collegio peritale che ha affiancato il giudice Rosario Priore nel lavoro istruttorio conclusosi con la sentenza della Corte di Assise di Roma. Casarosa, isolandosi dal frastuono delle polemiche dilaganti sulle cause dell'incidente (missile o bomba), ha condotto la sua perizia considerando esclusivamente gli aspetti tecnici dell'incidente, arrivando a formulare un'ipotesi osteggiata da chi si preoccupava degli scenari risultanti. Il relitto del DC9, la cui ricostruzione è stata diretta dallo stesso Casarosa, è il vero protagonista del volume: l'autore è infatti convinto che sono i resti dell'aereo gli unici portatori della verità sul disastro, gli unici che possono "parlare" e raccontare quello che veramente è successo sui cieli del Tirreno la sera del 27 giugno 1980.
16,00

ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI FIRENZE. SCULTURA 1784-1915

di Sandro Bellesi

editore: Pisa University Press

pagine: 416

Il libro, frutto di anni di ricerche condotte prevalentemente su fonti archivistiche e letterarie da studiosi di primo piano, nasce dall’esigenza di “ricostruire” la storia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e di mettere finalmente in luce il suo prestigioso patrimonio artistico, oggi “ospitato”, in gran parte, in vari musei cittadini. Primo di una serie di studi rivolti alle scuole artistiche dell’Accademia, il volume, dedicato alla Scultura e ai suoi protagonisti dal momento della fondazione fino all’inizio del Novecento, focalizza l’importanza rivestita da questo istituto educativo, sempre al centro della vita artistica fiorentina, al quale spettò, tra l’altro, la salvaguardia e la tutela del patrimonio pittorico-scultoreo toscano, come testimonia, ad esempio, l’intervento risolutivo del presidente Giovanni Degli Alessandri, che nel 1808, in seguito alle leggi emanate dal governo napoleonico, salvò dalla dispersione gran parte delle opere quattro-cinquetentesche provenienti dai conventi soppressi, facendo sì che queste fossero concesse “all’Accademia delle Belle Arti in onorevol memoria dei Figli Suoi e per Istruzione dei Nuovi dell’Accademia medesima”. Insieme alle indagini dedicate ai professori di Scultura che nel corso del tempo hanno guidato la scuola, primo fra tutti il geniale Lorenzo Bartolini, il volume, che analizza per la prima volta in modo dettagliato l’evoluzione delle arti plastiche nel capoluogo toscano tra la fine del Settecento e l’Ottocento, focalizza l’attenzione sui princìpi di insegnamento attuati dai singoli maestri e sulle raccolte artistiche, incentrate, prevalentemente, su statue e bassorilievi in gesso eseguiti dalle giovani leve in occasione di concorsi o inviati dalle stesse nel corso dei cosiddetti “pensionati” a Roma. Proprio grazie a queste nuove indagini è stato così possibile identificare gli autori dei bassorilievi originali ottocenteschi, vanto delle raccolte artistiche attuali dell’Accademia, finora in gran parte anonimi e inediti.  Il libro, per esigenze di indagine, si è prefisso come termine cronologico il 1915, anno d’inizio della prima guerra mondiale e tempo di cambiamenti radicali all’interno della Scuola. Per supplire alla mancanza di uno studio “contemporaneo” sulle arti plastiche è previsto, dopo un volume analogo al presente dedicato alla Pittura, un libro sulle arti del Novecento, dove saranno effettuate ricerche su tutte le scuole artistiche presenti all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Il libro curato da Sandro Bellesi, introdotto da cinque presentazioni (Luciano Modica, Eugenio Cecioni, Cristina Acidini, Luigi Zangheri e il curatore), raccoglie diciotto saggi. Questi, distribuiti in sezioni differenziate, portano la firma di Michele Amedei, Sandro Bellesi, Silvestra Bietoletti, Valeria Bruni, Rossella Campana, Annarita Caputo, Giovanna Cassese, Giulia Coco, Cristina Frulli, Francesca Lotti, Daniele Mazzolai, Fabrizio Paolucci, Francesca Petrucci, Roberta Roani, Enrico Sartoni, Giandomenico Semeraro ed Ettore Spalletti. Le schede delle opere presenti volume sono state redatte da alcuni autori dei saggi e da Caterina Del Vivo ed Elena Marconi.
27,00

Elementi di Missilistica

di Panayotis Psaroudakis

editore: Pisa University Press

pagine: 110

Il frontespizio rappresenta le seguenti immagini: • La visualizzazione delle linee di corrente del flusso intorno ad un profilo NACA 0010, in condizioni di stallo; • Un propulsore a propellente solido; • Una camera di combustione per turbogas; • Un turboreattore; • Uno scramjet; • Un Gyro-accelerometro integratore; • Un missile in fase di lancio dal bordo di una nave. Le suddette prime sei immagini si riferiscono ai principali argomenti sviluppati nel presente testo. L’ultima immagine si riferisce, invece, al prodotto finale, cioè il missile. Questo testo è stato scritto prevalentemente per il Corso specialistico di Ufficiali dello Stato Maggiore della Marina Militare Italiana, tenuto presso l’Accademia Navale di Livorno. Tuttavia, nel presente volume si trovano molte informazioni scientifiche di base, riguardanti gli aspetti progettuali e funzionali di missili e di interesse sia di lettori privi di ogni nozione specifica, sia di studiosi e specialisti di varie discipline ingegneristiche.
16,00

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