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Pisa University Press

British Rail Privatisation: Recent Trends

di Alessia Patuelli

editore: Pisa University Press

pagine: 40

Il volume, andando a inserirsi nel filone di ricerca riguardante i processi di aziendalizzazione nei servizi pubblici, si propone di comprendere le ragioni, gli obiettivi e le conseguenze della riforma inglese in campo ferroviario. Attraverso l’approfondi­mento di documenti e interviste, il volume analizza il processo di privatizzazione e introduzione di concorrenza delle ferrovie in Inghilterra e il ruolo dello Stato in tale processo, cambiato da “imprenditore” a “regolatore”. Il contributo si caratterizza per un’analisi di lungo periodo, che prende avvio dal secondo dopoguerra, negli anni in cui British Railways era un’azienda pubblica, per poi andare a percorrere le ragioni e gli obiettivi della privatizzazione degli anni ’90, inse­rendo tali eventi nelle più ampie logiche del New Public Mana­gement. Infine, il contributo si spinge sino ai giorni nostri, analizzando i cambiamenti intercorsi nel sistema di franchise e alcuni princi­pali tratti delle aziende che vanno a inserirsi nella competizio­ne nel mercato inglese.
7,00

Egitto e Vicino Oriente Antichi: tra passato e futoro

Studi e ricerche sull'Egitto e Vicino oriente in Italia: I convegno nazionale Pisa 5-6 giugno 2017

editore: Pisa University Press

pagine: 480

L’Egitto e il Vicino Oriente antichi non sono mai stati così vicini come il 5 e il 6 giugno 2017 a Pisa, quando si sono riuniti molti degli studiosi italiani attivi nella ricerca e nell’insegnamento in campi quali l’Anatolistica, l’Archeologia del Vicino Oriente, l’Assiriologia, l’Ebraistica, l’Egittologia, la Semitistica e la Storia del Vicino Oriente Antico. In questi due giorni colleghi di discipline diverse si sono confrontati sia su un ripensamento critico del passato e del presente degli studi orientalistici, sia sul loro futuro: quello che si va delineando e quello che si vuole costruire, presentando gli ultimi risultati delle ricerche in atto, eventuali nuove problematiche, approcci metodologici e tendenze.  Il volume raccoglie le relazioni tenute al convegno; esse fanno riferimento a temi comuni all’Egitto e al Vicino Oriente antico, quali le dinamiche politiche, sociali, ed economiche legate alla ricostruzione storica, i contesti archeologici e i corpora di oggetti, l’archeologia del paesaggio, le interazioni culturali e socio-geografi che, i problemi linguistici e le edizioni di testi. TAVOLA DEI CONTENUTI: Paolo Mancarella, Rettore dell’Università di Pisa Pierluigi Barotta, Direttore del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere Introduzione Marilina Betrò, Stefano De Martino, Gianluca Miniaci, Frances Pinnock Sezione 1: Relazioni introduttive Edda Bresciani  Paolo Matthiae Sezione 2: Dove eravamo – dove andiamo Dove eravamo, dove andiamo: la Semitistica, Riccardo Contini L’Archeologia del Vicino Oriente: un’esperienza italiana in trasformazione, Stefania Mazzoni Dove eravamo, dove andiamo: la Storia del Vicino Oriente antico, Lucio Milano Anatolia antica: didattica e ricerca in Italia da Piero Meriggi a oggi, Stefano De Martino, Clelia Mora Egittologia. Dove eravamo, dove andiamo, Patrizia Piacentini  Sezione 3: Progetti e ricerche in corso  Il rito d’espiazione sudarabico antico:uno sguardo ai nuovi dati da Barāqish (Yemen), Alessio Agostini  I taccuini di viaggio di Emil O. Forrer e la geografia storica dell’Anatolia ittita:un progetto del GRISSO, Silvia Alaura  Autokrator, re dell’Alto e del Basso Egitto, Nicola Barbagli  Il progetto GhES (“Geohistory of Early Syria”): limiti e ambizioni, Marco Bonechi  Funzionari egizi come cives romani?Alcune considerazioni sulla ritrattistica privata tolemaica, Giorgia Cafici  Ricerche filologiche, storiche e linguistiche sulla Siria anticanel quadro del progetto “The Prosopography of Ebla”, Amalia Catagnoti  Il tempio e il suo modello: nuovi rinvenimenti a Soknopaiou Nesos, Paola Davoli  Il corpus degli intagli lignei dal Palazzo Reale G di Ebla.Summa dei dati e delle questioni della ricerca, Rita Dolce  Lo studio dei testi in lingua hurrica: progetti in corso e prospettive future, Mauro Giorgieri  Sulle nuove (e vecchie) cronologie degli stati neo-ittitialla luce dei nuovi testi e dell’annalistica neo-assira, Federico Giusfredi  Criticità e prospettive nello studio del materiale ceramicoproveniente dal Monastero di ‘Abba Nefer l’eremita’ a Manqabad (Asyut), Ilaria Incordino  Tra Vicino Oriente Antico e Africa: il crocevia eritreo, Gianfrancesco Lusini  Il “Progetto Hattusa”: una cooperazione italo-tedescaper la sperimentazione di nuove tecnologieapplicate all’archeologia e all’epigrafia anatolica, Massimiliano Marazzi  La mobilità degli oggetti di prestigio: un caso di studio tra Biblo e l’Egitto nell’età del Medio Bronzo II (2000-1650 a.C.). Gianluca Miniaci  Il termine maṣeba in Ebraico narrativo standard, Alessandra Pecchioli  L’economia del Vicino Oriente antico tra evidenze epigrafiche e dati archeologici. Un progetto interdisciplinare per lo studio dell’argentocome mezzo di scambio nell’età del Bronzo, Luca Peyronel  Tra ellenocentrismo e iranocentrismo.Riflessioni sullo studio dell’Anatolia occidentale nel IV sec. a.C., Alessandro Poggio  Progetto “Dizionari del Vicino Oriente antico”, Simonetta Ponchia  Il superamento della tipologia: l’analisi funzionale dei materialie del loro contesto archeologico per una ricostruzione delle consuetudini.L’esempio dell’Amur, Marina Pucci  Dai testi alla storia: Assiriologia e Storia del Vicino Oriente anticoinsieme in un incontro possibile, Annunziata Rositani “Se la montagna non va a Maometto…”Per un’archeologia delle Alte Terre del Vicino Oriente, Elena Rova, Alessandra Gilibert  Verso la ricostruzione dei depositi di testi ittiti: il caso del Haus am Hang a Ḫattuša, Giulia Torri  L’omofonia e il suo contributo alla questione tassonomica.Il consonantismo e l’omofonia, Stefano Vittori     
30,00

Punti d'incontro

Discipline giuridiche e umanistiche di fronte agli studi di genere

di Angela Guidotti

editore: Pisa University Press

Questo libro vuole essere un esempio di come tra discipline diverse si possano trovare “punti di incontro”
13,99

Le metamorfosi delle associazioni di tipo mafioso e la legalità penale

di Pietro Pomanti

editore: Pisa University Press

pagine: 200

Si assiste, nel panorama giurisprudenziale, ad un fenomeno di espansione, in chiave interpretativa, del delitto di associazione di stampo mafioso ex art. 416-bis c.p. e, più in generale della nozione giuridica di mafia. L’art. 416-bis c.p., infatti, nonostante recepisca in termini giuridici un fenomeno sociologico assai complesso, risulta normativamente connotato da specifici indici qualitativi e quantitativi. Con il passare degli anni, invero, tali indici sembrano aver perso di intensità e di significato prospettando l’esistenza di nuovi modelli associativi di tipo mafioso, caratterizzati da un generale affievolimento dei requisiti tipici della fattispecie. Questo è il tema delle piccole e soprattutto delle nuove mafie, e quindi delle metamorfosi dell’art. 416-bis c.p. che si pongono in tensione con la legalità penale ed i suoi corollari della tassatività e della determinatezza e/o precisione, nonché con il principio di prevedibilità di matrice europea.
25,00

Tra diritti sociali e crisi economica

un equilibrio difficile per le corti costituzionali

di Bruno Brancati

editore: Pisa University Press

pagine: 276

 L’opera ha ad oggetto il ruolo delle corti costituzionali nella crisi economica europea, con particolare riferimento alle decisioni re­lative ai diritti sociali. Nel momento storico che l’Europa sta viven­do, si rende necessaria un’espansione del ruolo delle corti, a causa della sovrapposizione tra diritto nazionale e diritto sovranazionale e dell’incertezza dei loro confini (si pensi alla governance economi­co-finanziaria, che presenta un notevole “intreccio” tra livello na­zionale e livello sovranazionale). Nell’ambito dei “conflitti d’autori­tà” che possono avere luogo, assume un rilievo molto importante il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Te­nendo in considerazione gli argomenti classici contrari alla giuri­sdizionalizzazione dei diritti sociali, si esaminano alcune tecniche di decisione adottate, nel contesto delineato, dalle corti individuate come oggetto di studio. Si svolge, infine, una riflessione sul rischio di politicizzazione e sulla legittimazione delle corti.
20,00

Il diritto penale dei segni distintivi

di Vico Valentini

editore: Pisa University Press

pagine: 196

Il volume prova a fare il punto sul rapporto fra segni distintivi e diritto penale, approcciando in chiave inevitabilmente euro-orientata e interdisciplinare un minisistema punitivo strategico ed assai praticato, ma in grave ritardo rispetto alle discipline con cui s’interfaccia. Il riallineamento del sotto-sistema passa attraverso un progetto di ermeneutica della sussidiarietà, che, includendo nell’orizzonte del penalista la casistica dell’AGCM e l’europeizzazione dei diritto dei marchi e dei segni distintivi, disambigua gli illeciti di contraffazione e mendacio ex artt. 473, 474, 517 c.p., dotandoli di un gradiente offensivo a misura di sanzioni liberticide; addomestica l’usurpazione ex art. 517-ter c.p., circoscrivendola ai casi di grave e realistica minaccia alla vis attractiva del  marchio; e scoperchia le criticità che affliggono l’apparato punitivo dedicato agli abusi di contrassegni geografici: dalle norme che colpiscono il tranello via segni Italian sounding, che danzano spericolatamente fra disapplicazione e annullamento, alla dilemmatica fattispecie che criminalizza l’uso parassitario di DOP e IGP. Il tutto, nell’ottica dell’emancipazione dalla dogmatica del bene giuridico, che gira a vuoto in settori attraversati da molteplici ed eterogenee istanze di tutela; e di un contenimento (già) de lege lata dei meccanismi repressivi virtuosamente compensato dall’azione preventiva cui oggi sono chiamati gli enti collettivi.
18,00

L'abuso del processo

di Ciro Santoriello

editore: Pisa University Press

pagine: 254

Dopo una introduzione sulla figura dell’abuso del diritto e la sua definizione, il testo esamina il tema dell’abuso del processo nell’ambito del giudizio penale. Lo studio è condotto distinguendo fra le ipotesi di abuso del processo inteso quale incongruo ed inammissibile ricorso all’azione penale ed abuso nel processo, inteso quale partecipazione al giudizio secondo modalità che eccedono i poteri e le facoltà riconosciute dal legislatore alle parti. Entrambe le ipotesi di abuso del e nel processo sono esaminate con riferimento alle singole parti del giudizio, il pubblico ministero, l’imputato, le altre parti private ed il giudice. Particolare attenzione è posta nel sottolineare come il ricorso alla figura dell’abuso sia inammissibile quando voglia descrivere la condotta della difesa dell’accusato, mentre un abuso dei poteri è facilmente rinvenibile in capo alla pubblica accusa ed allo stesso giudice.
21,00

Rapporti tra fonti europee e dialogo tra corti

di Filippo Giunchedi

editore: Pisa University Press

pagine: 374

I rapporti tra le fonti normative europee e l’interpretazione offertane dai giudici interni e sovranazionali costituiscono uno dei temi centrali dell’attuale dibattito scientifico e degli arresti giurisprudenziali. Il volume si divide in due parti: una tratta del sistema delle fonti; l’altra delle “implicazioni” sul sistema penale italiano. Nella prima parte gli Autori, dopo un inquadramento sistematico (Federico Romoli e Nicola Colacino), si concentrano sul ruolo della giurisprudenza (Gianrico Ranaldi e Sandro Furfaro). La seconda ha ad oggetto: valori fondamentali (Adelmo Manna, Daniela Falcinelli e Alessandro Pasta), soggetti (Filippo Raffaele Dinacci, Gioia Sambuco, Nicoletta Mani e Alessia Muscella), accertamento del fatto (Alessandra Testaguzza, Ciro Santoriello, Mariangela Montagna, Benedetta Mariani e Anacleto Federico Melis), controlli e riparazione agli errori giudiziari (Alfredo Gaito, Elvira Nadia La Rocca e Federico Gaito), post iudicatum (Andrea Francesco Tripodi e Fabio Fiorentin) e misure di prevenzione (Alì Abukar Hayo, Francesco Pio Lasalvia e Désirée Fondaroli).
30,00

F.A.AD. CITY

Città Friendly, Active, Adaptive

di Cristiana Cellucci, Michele Di Sivo

editore: Pisa University Press

Il libro precisa l’importanza e la centralità dell’approccio User-Centered nell’osservazione delle relazioni che si stabiliscono tra uomo, sistemi tecnologici e ambiente costruito, per progettare in funzione sia delle esigenze anatomiche e metriche (visione antropometrica) che di quelle connesse alla sfera della percezione, dei processi cognitivi e dalla sfera sociale (visione antropocentrica). Questa concezione dell’ambiente progettato, se pur declinabile alle varie scale progettuali assume particolare interesse se rapportato al tema del progetto degli spazi aperti delle nostre città e alla loro capacità di favorire le funzioni vitali di coloro che ne usufruiscono. Una visione capace di ricostruire una proficua riconnessione tra salute, pianificazione urbana e progettazione ambientale in linea con le attuali testimonianze e ricerche intorno al passaggio culturale e organizzativo dal Public Health all’Urban Health. La necessità di avere cura dell’uomo, dell’ambiente e delle risorse, comporta una nuova resposabilità per la progettazione ambientale che non si limita alla realizzazione di smart object e smart city ma è capace di incidere sui comportamenti delle persone affinché le stesse siano smart e attive, per costruire una consapevolezza sul singolo, sulla collettività e sul contesto, che porti a cambiare lo stile di vita. Alla luce di questa connotazione più ampia di benessere dell’uomo, lo scopo della progettazione ambientale è oggi prevalentemente quello della salute, intesa come stato di benessere fisico, mentale e sociale. Tale attenzione si trova nella relazione tra salute e progettazione friendly, active e adaptive degli spazi aperti della città che diventano il mezzo attraverso il quale valutare le condizioni di salute e sicurezza che la stessa è in grado di offrire ai suoi abitanti, e sui quali intervenire per migliorare il livello di vivibilità.
15,00

L'alfabeto della leadership

I principi e gli strumenti per gestire le risorse umane

di Serena Gianfaldoni

editore: Pisa University Press

pagine: 100

Il volume affronta il tema della leadership nelle organizzazioni indagando i principi che ne sono alla base e le dinamiche che la caratterizzano. Utilizzando un approccio multidisciplinare il testo individua alcune parole chiave da cui partire per una riflessione terminologica e contenutistica. La leadership è descritta in questo volume come un insieme di fattori e predisposizioni caratteriali, frutto della singolarità e dell’esperienza personale, che distinguono la leadership da una mera funzione dirigenziale, con la quale spesso il termine viene confuso, perdendo alcune rilevanti connotazioni. Il volume affronta le dinamiche interazionali, le esigenze comunicative, l’approccio etico ed empatico che caratterizza la relazione del leader con coloro che ad esso fanno riferimento. I termini elencati e descritti nel testo, individuati con la collaborazione di numerosi esperti che da anni esercitano la leadership sul campo, rappresentano una sorta di mappa della leadership che non intende porsi come esaustiva, ma solo come punto di partenza per una riflessione teorica e pragmatica
10,00

Laboratorio Universitario Volterrano

QUADERNO XVIII, 2015 - 16

di Marco Giorgio Bevilacqua, Marinella Pasquinucci

editore: Pisa University Press

pagine: 256

Il Laboratorio Universitario Volterrano (LUV), fondato nel 1996 da Costantino Caciagli, è un ente di ricerca e formazione finanziato dall’Università di Pisa, dal Comune di Volterra, dalla Provincia di Pisa e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, finalizzato alla conoscenza e alla valorizzazione della città e del territorio di Volterra in Toscana. Il numero XVIII del Quaderno, la rivista ufficiale del LUV, raccoglie i risultati degli studi compiuti durante il biennio 2015-2016. Diversi gli ambiti di ricerca, che spaziano dall’archeologia, l’archivistica, la storia, il rilievo fino alla proposta di progetti di valorizzazione del patrimonio storico e dello spazio urbano. Le nuove e originali attività di ricerca qui pubblicate si aggiungono a quelle svolte nell’ultimo ventennio da docenti, ricercatori e studenti dell’Università di Pisa, edite nei Quaderni I-XVII, con l’obiettivo di interpretare la complessità del territorio volterrano e fornire documentazione e spunti per la sua tutela e valorizzazione
Gratuito

Leopoldo Galeotti. Un notabile dell'Italia Unita

editore: Pisa University Press

pagine: 279

Leopoldo Galeotti (Pescia 1813-Firenze 1884), avvocato, pubblicista e uomo politico è stato uno dei principali rappresentanti della ‘consorteria’ toscana nell’Italia unita, una classe che portò notevoli contributi ai temi dello sviluppo economico in agricoltura, finanza, educazione e nelle istituzioni benefiche. Approdato nel primo Parlamento unito, dopo aver partecipato alle principali tappe del risorgimento politico – dalla promulgazione dello Statuto, ai Consigli generali e alla Costituente fino al moto del 1859, quando diventa segretario dell’Assemblea Toscana – Galeotti ottiene mandato dal Collegio di Pescia durante il Regno di Sardegna e quello d’Italia. Ricostruire la sua attività pubblica ha significato, in sintesi, confrontarsi con due fasi cruciali che hanno caratterizzato l’evoluzione politica e istituzionale della Toscana: quella che ha riguardato il difficile inserimento del Granducato nel processo unitario, e quella della trasformazione dell’ex capitale, Firenze, in capitale del nuovo Stato italiano. Gli interventi di storici, politologi e letterati, qui pubblicati non restituiscono solo il personaggio pubblico nelle sue alterne fortune, quelle di segretario della Camera dal 1860 al ’65 o quelle di politico non rieletto nel proprio Collegio, ma rispecchiano anche l’acquisizione di fonti d’archivio finora inaccessibili. Tali acquisizioni hanno prodotto ricerche innovative su temi da sempre ignorati, come la sua formazione intellettuale, il ruolo professionale di avvocato, la struttura patrimoniale fino al lascito a favore dell’istruzione pubblica donato alla città d’origine. Con i contributi di: Silvio Caldani, Cosimo Ceccuti, Salvatore Cingari, Liana E. Funaro, Galileo Magnani, Claudia Massi, Carla Papini, Vincenza Papini, Letizia Pagliai, Marco Pignotti, Manuel Rossi, Amleto Spicciani, Paolo Vitali, Carlo Vivoli.  
16,00

IL “SILENZIO” DEL RISCHIO, LA “LOQUACITÀ” DEL FINE

Per una ricostruzionefinalistico-volontaristica del dolo eventuale

di Giandomenico Salcuni

editore: Pisa University Press

pagine: 400

Il volume, premessa un’analisi sull’esistenza e sull’opportunità della previsione del dolo eventuale, si pone l’obbiettivo di conferire al dolo eventuale una definizione rispettosa del principio di determinatezza. Il punto di partenza è ricercare le basi normative del dolo eventuale, da rinvenire non soltanto nell’articolo 43 del c.p., norma incompleta da questo punto di vista, ma in combinato disposto con alcune disposizioni della Parte generale e Speciale che tipizzerebbero tale forma di dolo. Da questa analisi si ricava una definizione di dolo eventuale incentrata su di una visione finalistica che nega la sussistenza dello stesso ogni qualvolta l’evento collaterale frustra il fine che spinge il soggetto attivo del reato ad agire. In questa prospettiva il dolo eventuale include sia il requisito della volontà, che quello dell’intenzionalità, entrambi previsti dall’art. 43 c.p. La fi gura di dolo che ne esce è simile a quella propria della psicologia del senso comune che, al momento, risulta ancora la più confacente alla prova degli stati soggettivi nel processo penale. Una lettura così selettiva del dolo eventuale che rende l’istituto compatibile col principio di determinatezza, lascia sussistere potenziali contrasti fra questa forma di dolo ed il principio di colpevolezza commisurativa, di modo che si propone, in chiave de jure condendo, l’introduzione di una attenuante ad hoc per colui che agisce rischiando
32,00

I procedimenti nel processo penale

Concetti - collegamenti - classificazioni

di Sandro Furfaro

editore: Pisa University Press

pagine: 132

Questo libro si propone di richiamare l’attenzione sulla ormai lunga assenza di riflessioni sulla natura delle relazioni e dei collegamenti che si sviluppano nel processo e sui procedimenti. Nonostante di questi ultimi ci si interessi fermando l’attenzione sulla struttura propria di ognuno, la considerazione delle relazioni e dei collegamenti normalmente sfugge o non interessa. Si assiste, così, dalla manualistica fi no ai lavori più specifici, ad una sorta di progressivo disinteresse verso la considerazione di schemi che non si limitino a rilevare l’esistenza dei vari fenomeni procedimentali e degli scopi di volta in volta considerati cui sono rivolti, ma si propongano come momento di costruzione sistematica dei rapporti tra procedimento e processo e tra i diversi procedimenti e il processo. L’esigenza di individuare definizioni è alla base del presente lavoro. Definire, innanzi tutto, il processo; definire il procedimento; definire la struttura del primo come composto di procedimenti; definire le relazioni che i determinati procedimenti hanno col processo nel quale si inseriscono o dal quale sono occasionati; definire il rapporto – che, abusando, si dirà sostanziale – che l’accertamento cui è volto il procedimento ha col processo; delineare, attraverso le definizioni, i collegamenti che i vari accertamenti innescano nel processo e definiscono i procedimenti secondo la natura delle relazioni che si realizzano tra gli accertamenti. Per pervenire, in tal modo, all’individuazione di diverse qualificazioni dei procedimenti, a seconda dell’incidenza che ognuno di essi ha nello svolgimento del procedere o ai fi ni della decisione, seguendo il discrimine tra ciò che è essenziale all’un fi ne e all’altro e ciò che invece è soltanto eventuale e, quindi, secondo un concetto di funzione che attualmente sfugge considerando tutto in termini di incidentalità.
16,00

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