Studi linguistici pisani
Enhancing Resolution
Grapho-phonological Phenomena in Ancient Roman World: Variation, Continuity and Discontinuity
di Serena Barchi
editore: Pisa University Press
pagine: 339
The study of Latin texts of direct tradition, including inscriptions, ostraca, tablets, and papyri, has long been recognized as an almost inexhaustible field of research for the analysis of grapho-phonological variation in relation to historical processes. These primary sources offer valuable insights into the linguistic dynamics of the ancient Roman world, capturing variations that reflect both the spoken language and the evolving norms of written Latin. Moreover, the increasing availability of comprehensive digital databases that make these documentary texts accessible to a wider audience has revolutionized the field. Scholars can now work with large corpora, enabling more robust and nuanced analyses of language patterns across regions and time periods.The present volume brings together a collection of 'historically-oriented' studies that delve into specific grapho-phonological phenomena, like vowel prosthesis before word-initial /sC/, consonant gemination and the variable orthographic representations of the /kt/ cluster. Each phenomenon is examined through the dual lens of qualitative and quantitative analysis, focusing on language contact, the relationship between synchronic variation and change, and the reflections of ancient grammarians.
Language and Affordances
di Irene De Felice
editore: Pisa University Press
pagine: 222
Over the last two decades the concept of affordance, which was first introduced in the field of ecological psychology, has steadily gained ground in cognitive science and neuroscience, particularly within the context of embodied theories of cognition, which share the idea that fundamental cognitive functions, such as those supporting thought and language, are deeply influenced by our bodily nature and by our concrete experience of the world. However, the notion of affordance has been little explored from a specifically linguistic perspective.The research presented in this volume investigates whether, and to what extent, linguistic production reflects affordances, here understood as the neural representations of possible interactions with objects.The investigation builds on two experiments conducted by the author on the affordance of graspability, one entailing an action description task and the other a property generation task. The results of the analysis carried out on the data collected in these experiments are discussed using a multidisciplinary approach. The findings demonstrate that there is a close connection between linguistic production and affordances, and that the latter also play an important role in the lexico-semantic representations of action-related words denoting graspable objects
Variation and Change in Sardinian Latin
The Epigraphic Evidence
di Lucia Tamponi
editore: Pisa University Press
pagine: 294
The interplay between synchronically available variants in Latin, as well as the dynamics of contact and interference in the Roman world, have sparked great interest in the scientific community. Among the sources available for variationist studies on the Latin language, the analysis of the epigraphic texts from Roman Sardinia is a promising field of research. This geographically delimited area, characterized by a multi-faceted community of speakers featuring different languages, lends itself to linguistic studies focused on diatopic variation and interference. Furthermore, the unique Sardo-Romance outcomes and the scarcity of non-epigraphic sources for the Roman period make the investigation of the Latin-Romance transition of the Sardinian varieties even more attractive.This volume describes the salient features of the variety of Latin spoken in Sardinia through the analysis of the graphemic and phonological variants found in the Latin inscriptions from the island (1st century bce-7th century ce). A ‘linguistic profile’ for Sardinia is reconstructed taking into account the dynamics of linguistic variation in its community. Relevant case studies in light of the evolution from Latin to Sardo-Romance are also examined. The common features between the provinces of Sardinia and Africa are underlined and critically discussed, in the theoretical framework of historical sociolinguistics.
Eventi di moto in italiano tra sintassi e semantica
Uno studio cognitivo empirico
di Monica Mosca
editore: Pisa University Press
Il volume propone una rassegna ed una classificazione delle espressioni di moto in italiano estratte da due corpora di dialoghi. I parametri classificatori si fondano sulla corrispondenza, biunivoca o meno, tra aspetti semantici e realizzazioni sintattiche. Il modello semantico degli eventi di moto assunto fa riferimento all’analisi proposta dalla linguistica cognitiva in termini di Figura, Sfondo, Traiettoria e Maniera, anche se la ricchezza di situazioni presentata nei dialoghi ha richiesto l’aggiunta di alcuni elementi. Sul piano sintattico si è tenuto conto della distinzione operata in letteratura tra lessicalizzazione realizzata nella radice verbale ed espressione distribuita tra il verbo ed un componente “periferico” delle caratteristiche del moto. Il quadro che si ricava dall’analisi dei dati empirici appare meno preciso e netto di quello proposto in letteratura. Le costruzioni di moto sono assai più ricche, articolate e numerose di quanto previsto nei modelli teorici. Nel corso dell’analisi, è stato necessario risolvere alcune difficoltà di natura sia teorica che metodologica relative alle categorie grammaticali e funzionali in gioco, affrontando e proponendo soluzioni e/o semplificazioni per alcuni punti teorici già largamente discussi da vari autori nel vivace dibattito che si è sviluppato recentemente sugli eventi di moto. Le elabobazioni statistiche svolte sui dati raccolti permettono alcune riflessioni sulla tipologia delle espressioni di moto in italiano. L’analisi compiuta contribuisce ad arricchire la prospettiva cognitiva in linguistica, anche grazie all’adozione di un approccio empirico e quantitativo, che consente di riconsiderare criticamente le categorie linguistiche come entità discrete.
I suffissi verbali ittiti -anna/i- e -šš(a)-
Studio sul sistema aspettuale ittita
di Valerio Pisaniello
editore: Pisa University Press
pagine: 320
Sin dall’epoca della sua decifrazione, è apparso evidente che la lingua ittita presentasse un sistema verbale molto meno ricco di categorie rispetto a quello che viene tradizionalmente ricostruito per l’indoeuropeo, basato soprattutto sui dati dell’indiano antico, del greco e dell’iranico. In particolare, una delle categorie che sembrano essere assenti in ittita è l’aspetto verbale, ovvero l’opposizione funzionale tra aspetto imperfettivo e aspetto perfettivo, che in altre lingue indoeuropee antiche è affidata alla contrapposizione tra il sistema del presente e il sistema dell’aoristo, rispettivamente. Tuttavia, studi recenti hanno suggerito che i suffissi verbali -ške/a-, -anna/i- e -šš(a)-, tradizionalmente considerati azionali (con valore iterativo, durativo, intensivo, ecc.), potessero avere, in alcuni contesti, una funzione aspettuale, nello specifico imperfettiva, codificando quindi l’aspetto progressivo, abituale e continuo.
Nel presente volume, attraverso un’indagine sistematica all’interno del corpus dei testi ittiti, si mira a dimostrare che la funzione dei suffissi verbali -anna/i- e -šš(a)- era puramente imperfettiva, e che eventuali valori azionali erano secondari e dipendenti da quelli aspettuali.
Verranno inoltre chiariti i rapporti che intercorrevano tra tali morfemi e il ben più produttivo suffisso -ške/a-, la cui funzione imperfettiva appare evidente. Infine, si mostrerà come le forme a raddoppiamento, molto frequenti in ittita, avessero la stessa funzione imperfettiva stabilita per i suffissi -ške/a-, -anna/i- e -šš(a)-.
Modelli Linguistici e metodi dell'interpretazione letteraria
di Gianni Iotti, Giovanna Marotta
editore: Pisa University Press
pagine: 210
Gli intensi scambi tra linguistica e letteratura databili agli anni Settanta-Novanta del secolo scorso hanno dato luogo a importanti risultati. Il testo letterario è stato concepito come un “sistema di segni” e la “funzione poetica” ad esso legata, da vaga nozione estetica di problematica configurazione, ha potuto essere identificata in un sistema di relazioni linguistiche peculiari. Avvalendosi degli apporti della semiologia, della narratologia e di vari tipi di innesti fra psicanalisi, retorica e linguistica, la critica letteraria ha cambiato il proprio statuto e le proprie pratiche, e la letteratura è stata ridefinita all’interno del contesto delle scienze umane. D’altra parte, anche a causa dell’espunzione della dimensione semantica, il modello semiologico-linguistico elaborato in quegli anni si è ben presto irrigidito in una prassi descrizionistica incapace di cogliere i valori essenziali del testo.
Il presente volume raccoglie alcuni contributi di linguisti e letterati che hanno inteso tracciare un bilancio sui rapporti tra linguistica e critica letteraria in epoca strutturalista e presentare nel contempo prospettive future per una poetica e una critica letteraria su base linguistica. Nel panorama attuale il superamento critico dello strutturalismo e del generativismo si accompagna a proposte di modelli linguistici che sembrano capaci di interpretare i plurimi sensi figurati della lingua letteraria e poetica e, nel contempo, di motivarli. Con l’intento di favorire un rinnovato dialogo tra linguistica e letteratura, i saggi qui riuniti vorrebbero rappresentare un primo passo in direzione di una critica letteraria attenta alle strutture ed ai vincoli linguistici del testo e, in parallelo, di una linguistica che si avvalga dell’espressione letteraria.
Object-Based Selection of Spatial Frames of Reference in aṣ-Ṣāniˁ Arabic
di Letizia Cerqueglini
editore: Pisa University Press
pagine: 176
In 2003, S.C. Levinson defined spatial Frames of Reference as semantic and cognitive strategies used to project coordinate systems onto spatial arrays, in order to conceptualize and linguistically describe angular relations. Since then, several descriptions of referential styles worldwide have been produced, mostly focused on the language-to-cognition correlation, within the dispute between Universalism and Determinism. Such an intellectual dichotomy is being overtaken by historical and structuralist approaches to spatial semantics and cognition. Since all three Frames of Reference are in use among the elderly aṣ-Ṣāniˁ speakers (Negev Nomadic Arabic), this work accounts for the strategies underlying the distribution of the Relative Frame of Reference, and of its sub-category ‘Aligned Field’, monitoring the collapse of the Aligned Field from the language of the elderly to that of the young generation. Thanks to culture-specific stimuli, the experiments reveal that elderly aṣ-Ṣāniˁ speakers use object-specific referential and prepositional strategies, based on a culture-specific and domain-related ontology of entities. Young people, acquainted to sedentary life, urban spaces and objects of modern life, do not retain the old ontology, developing a different set of referential strategies and restructuring the prepositional system. This study shows how the cultural dimension shapes the spatial experience and the embodiment of spatial grammar, proposing a radically Relativistic approach. The supposedly universal mutual independence of ‘what’ and ‘where’ concepts should be re-discussed on a cultural basis, since the nature and effects of the relationship between language and cognition may represent themselves cross-cultural variables.
"Essere" e "Divenire" nel Timeo greco e armeno
Studio terminologico e indagine traduttologica
di Irene Tinti
editore: Pisa University Press
pagine: 254
Come è noto, la dicotomia tra...
Saggi di stratigrafia linguistica dell'Italia meridionale
di Mariafrancesca Giuliani
editore: Plus - Università di Pisa
pagine: 272
Nel segno degli studi di stratigrafia linguistica di Paul Aebischer, il volume analizza in un'ottica storico-linguistica trasv
Voci della malinconia
Percorsi archeologici e sperimentali
di Massimiliano Barbera
editore: Plus - Università di Pisa
pagine: 248
Frutto di una estesa indagine di matrice storico-culturale, il testo sposa due anime e due metodologie di ricerca, l'archeolog
Dimensioni dello spazio nelle preposizioni
Uno studio empirico sull'italiano L2. Vol. 12
di Linda Meini
editore: Plus - Università di Pisa
pagine: 238
La codifica delle categorie spaziali nelle lingue naturali rappresenta uno dei temi centrali all'interno del dibattito teorico
Strutture linguistiche e dati empirici in diacronia e sincronia
di Giovanna Marotta, Francesca Strik Lievers
editore: Pisa University Press
pagine: 272
Il volume Strutture linguistiche e dati empirici in diacronia e sincronia rappresenta il frutto del lavoro di un gruppo di ricerca facente capo alla Sezione di Linguistica del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa. I saggi qui riuniti, aventi per oggetto varie strutture e dinamiche linguistiche, fanno perno su tre temi, centrali nel panorama attuale della disciplina: linguistica storica e mutamento linguistico, strutture linguistiche tra sincronia e diacronia, acquisizione e perdita del linguaggio.
Le molteplici questioni affrontate coinvolgono diversi livelli di analisi, spaziando dalla fonologia alla semantica, dal lessico alla morfologia. Nel contempo, ampio è lo spettro delle lingue prese in esame: latino, greco, italiano, inglese, arabo.
Le ricerche illustrate presentano una solida base empirica, talora affiancata da moderne metodologie di analisi. Sul piano teorico, le diverse prospettive assunte dagli autori risultano collegate fra loro grazie ad una comune istanza cognitivista, senza tralasciare la considerazione per i fattori sociali e storici, costanti nella fenomenologia linguistica di ogni tempo e luogo.
Classificatori e impersonamento nella Lingua dei Segni Italiana
di Laura Mazzoni
editore: Pisa University Press
pagine: 224
Il volume rappresenta il primo contributo, nel panorama italiano, su due argomenti specifici e...