Ingegneria civile Architettura
Nino. L'architetto del Forte
Disarmo Raffaetà, la vita e le opere
di Roberto Pierini
editore: Pisa University Press
pagine: 136
Si racconta in questo libro della vita avventurosa nelle macchie di pini e di lecci della Versilia di un giovane di umili origini, ma dotato di uno spiccato senso estetico che, a partire dagli anni ’20 del Novecento, ha lottato per realizzare la sua vocazione per l’architettura. Contemporaneamente alla sua nascita è iniziata la costante crescita del turismo che ha trasformato Forte dei Marmi nella rinomata località che è ancora oggi. L’architetto Raffaetà si troverà infatti a operare immerso nella grande spinta che la ricostruzione dalla guerra mondiale e l’economia del turismo hanno rappresentato per lo sviluppo edilizio del paese. Dopo aver tenacemente studiato con i migliori maestri della scuola toscana, si dedicò a plasmare il paesaggio della sua cittadina e della Versilia attraverso il suo segno architettonico personale, funzionale e artistico con una progressione che durerà costante fino alla sua morte alla fine del secolo, quando era considerato tra gli architetti più affermati della Versilia.Vista la convulsa fase storica in cui ci troviamo, caratterizzata dalla trasformazione costante degli edifici (che spesso coincide con la loro completa demolizione) e in assenza di tutele delle architetture moderne esistenti, questo volume vuole lasciare una testimonianza dei numerosi progetti dell’architetto che ha contributo a disegnare il paesaggio di Forte dei Marmi nella memoria dei cittadini.
Moisej Jakovlevič Ginzburg - Arte e Architettura Tatara in Crimea
editore: Pisa University Press
pagine: 84
I cinque articoli sull’arte e l’architettura tatara in Crimea di Moisej Ja. Ginzburg (1892-1947), architetto e principale teorico del costruttivismo architettonico sovietico, diresse dal 1918 al 1921 il Dipartimento di protezione dei monumenti dell’arte e dell’architettura della Crimea a Eupatoria dal 1918 al 1921. I testi costituiscono così un rapporto sul problema della conservazione e della valorizzazione di un patrimonio artistico specifico. Tuttavia, il soggiorno in Crimea fu per Ginzburg il suo “Viaggio in Oriente”, durante il quale scoprì l’elemento invariante del “metodo compositivo” e del “ritmo”, fondamenti della sua teoria dell’architettura sviluppata nei suoi scritti più noti.
Unfinished. Sul non finito
editore: Pisa University Press
pagine: 146
Oggi molti autori tendono a dissolvere la fissità del prodotto finito per far invece trasparire la sceneggiatura dell’opera, rendendo palesi i suoi meccanismi di produzione ma anche le influenze e le contaminazioni a cui l’opera è inevitabilmente esposta. La creazione incompiuta è certamente più affascinante e seducente dell’opera finita. Ma nel momento in cui decide di mettere in scena il processo, l’autore rinuncia alla completezza dell’opera finita e produce una creazione interrotta, spezzata, parziale…Lina Malfona
INGEGNERIA DI MANUTENIBILITÀ PER L’ECODESIGN
di Michele Di Sivo, Daniela Ladiana
editore: Pisa University Press
pagine: 368
Ingegneria di manutenibilità per l’ecodesign che fa seguito al precedente volume Cultura di manutenzione per l’economia circolare, introduce ai principali concetti dell’ingegneria di manutenibilità intesa come importante e ineludibile avanzamento tecnologico per il perseguimento dell’economia circolare. Nel testo si propone una concezione ecoetica del design che avversa le pratiche di obsolescenza programmata e all’obiettivo dell’efficienza del prodotto affianca quello della massimizzazione della sicurezza e della durata dell’uso. La sostenibilità delle scelte progettuali è qui, difatti, coniugata con il “diritto alla riparazione” da parte dell’utente. Il volume, attraverso l’esplicitazione dei criteri di manutenibilità, si propone come uno strumento di conoscenza e come agile supporto teorico e strumentale per una progettazione attenta al requisito di manutenibilità.Presentazione di Maurizio Cattaneo
Per una Nuova Casa Italiana
editore: Pisa University Press
pagine: 290
Il Laboratorio di Ricerca Per una Nuova Casa Italiana è uno spinoff di un Programma di Ricerca dell’Ateneo di Pisa che ha avuto il suo centro nell’implementazione dell’edilizia sociale italiana secondo strategie Alta Performance/Basso Costo al quale hanno partecipato docenti, ricercatori, assegnisti di ricerca, dottorandi, borsisti, laureandi. Quella ricerca procede oggi a livello nazionale, coinvolgendo diverse culture scientifiche rappresentate nell’università e nella società italiana: l’architettura, l’urbanistica, l’ingegneria civile (soprattutto nel suo filone strutturale), l’ingegneria energetica, il management. Questo volume contiene gli interventi selezionati per il primo convegno ‘Per una Nuova Casa Italiana’, una ricognizione nell’Italia post-pandemica sui temi riguardanti la sua architettura residenziale: dall’adeguamento architettonico, strutturale ed energetico del grande patrimonio residenziale pubblico italiano alle linee guida per l’architettura della casa futura.
Paradigmi di architettura vernacolare toscana
L'edificato come strumento di conoscenza
di Denise Ulivieri
editore: Pisa University Press
Lo studio dell’architettura vernacolare ha per oggetto l’edificazione realizzata in sede locale da popolazioni che lavorano in autoprogetto. Le variabili dell’architettura vernacolare sono moltissime, appunto in conseguenza della sua caratteristica principale, ossia lo stretto rapporto fra progetto architettonico e situazione locale». Non si tratta di un progetto ingenuo o non basato su calcoli strutturali. La diff usione del progetto intuitivo è, a livello globale, sia in termini spaziali sia in termini temporali, di gran lunga superiore a ogni altra forma di progetto. I costruttori vernacolari appartengono il più delle volte alle comunità, usano le strutture e sono per lo più proprietari-costruttori-occupanti, e gli stessi processi di costruzione verranno appresi dalle generazioni successive. Gli spazi raccontano il rapporto tra individuo e collettività dove «il singolo è portatore di un contributo proprio ed originale a una solidarietà imperniata sul bisogno reale ed oggettivo della comunità». La storia è piena di esempi di come il modo di vita delle popolazioni si è adattato alle limitazioni e alle possibilità del luogo. L’architettura vernacolare toscana comprende una grande quantità di tradizioni, usi, signifi cati, e presenta una ricchezza tecnologica e una varietà di soluzioni tipologiche in accordo con le diverse specifi cità e le peculiarità dei contesti locali. Il volume racconta solo alcuni casi paradigmatici di questa complessa koinè linguistica-architettonica
Territorio, comunità e architettura nella Toscana di Olivetti
editore: Pisa University Press
pagine: 292
La vicenda di Adriano Olivetti si intreccia intimamente con la Toscana. Questa regione è stata capace di accogliere la concezione di una «Comunità concreta», dotata di un elevato rispetto della personalità umana, della cultura e dell’arte, di cui l’architettura e l’urbanistica costituiscono parte integrante. La visione di Olivetti è stata al centro di molti studi recenti, ma non è quasi per nulla noto il ruolo che ha giocato in Toscana. Da qui l’idea di avviare una rilettura critica dei molteplici temi che hanno caratterizzato questa pagina della nostra storia. La ricerca ha dato origine alla mostra Olivetti@Toscana.it. Territorio, Comunità, Architettura nella Toscana di Olivetti presso il Museo della Grafica di Pisa, e ha prodotto il presente volume, che indaga le espressioni dell’identità Olivetti legate a questa regione.
Grain Silos from the Thirties in Italy
Analysis, conservation and adaptive reuse
di Stefania Landi
editore: Pisa University Press
pagine: 292
Il volume raccoglie gli esiti del primo organico studio sulla rete di sili granari realizzata in Italia negli anni Trenta a seguito dell’istituzione degli ammassi collettivi. La mappatura su scala nazionale, eseguita attraverso l’analisi di fonti bibliografiche e archivistiche, restituisce un quadro della produzione granaria dell’Italia al tempo, e testimonia l’impiego di un linguaggio architettonico e sistemi costruttivi moderni. La dismissione e le difficoltà di rifunzionalizzazione hanno portato questi sili a costituire oggi elementi di degrado urbano. La comprensione del valore storico-architettonico costituisce, quindi, un tassello fondamentale per la definizione di coerenti linee guida per la conservazione e il riuso di questo patrimonio, ancora non debitamente riconosciuto.
The book brings together the results of the first comprehensive study of the network of grain silos built in Italy during the 1930s following the institution of the so-called ‘ammassi collettivi’ (collective storage facilities). The mapping on a national scale, carried out through the analysis of bibliographic and archival sources, gives a picture of the granary production in Italy at the time, and testifies to the use of a modern architectural language and construction systems. Today, decommissioning and the difficulties of re-functionalisation have led these silos to become elements of urban decay. An understanding of the historical and architectural value of these silos is, therefore, a fundamental step in the definition of coherent guidelines for the conservation and reuse of this built heritage, which is still not properly recognised.
Indagine sul manierismo
editore: Pisa University Press
pagine: 192
Le lunghe guerre per il dominio dell’Europa, le violente epidemie e la rivoluzione copernicana furono tra le principali cause della profonda inquietudine che nel cinquecento sconvolse l’occidente. In questo clima di incertezza si sviluppò il manierismo, una tendenza artistica che ha avuto un’eredità così ampia da indurre architetti e storici a considerarlo come un fenomeno ricorrente, per cui costituente la cultura occidentale. L’epoca in cui fiorì il manierismo ha delle profonde analogie con la situazione attuale, in cui l’instabilità politica ed economica va di pari passo con una nuova rivoluzione copernicana, quella indotta dalle tecnologie dell’informazione che hanno generato una trasformazione talmente vigorosa da duplicare, alterare, e persino capovolgere il senso della realtà. Questo libro si propone di investigare i motivi e le forme dell’eterno ritorno del manierismo.
Cultura di manutenzione per l'economia circolare
Principi e criteri per una lunga vita dei prodotti
di Michele Di Sivo, Daniela Ladiana
editore: Pisa University Press
Nell’Occidente industrializzato sembrerebbe finalmente avviarsi il processo di cambiamento, lungamente auspicato, ispirato ad una nuova, diversa, etica del fare. Esaurite le possibilità di crescita incontrollata è ormai evidente che i processi d’innovazione devono essere orientati nella direzione del potenziamento delle capacità di governo dei processi di sviluppo attraverso azioni prevalentemente rivolte al mantenimento in efficienza dei sistemi non solo antropici.
Il superamento della concezione di mera crescita quantitativa della società comporta la crescente ricerca di permanenza e conservazione delle risorse e di riduzione della quantità di rifiuti, comporta, anche, la rivalutazione del rapporto di cura da estendere non solo all’ambiente ma anche all’universo dei prodotti in una rinnovata attenzione alla manutenzione come disciplina fondamentale per la determinazione e il governo dell’estensione dei cicli di vita.
In tale evoluzione, connotata dall’affermazione dell’economia circolare, la manutenzione assume nuova potenzialità come ambito di studio nel quale definire modalità e concetti utili a permettere l’eventuale smontaggio e riconfigurazione dei prodotti in tutte le fasi del loro ciclo di vita, consentendo l’implementazione delle principali strategie di gestione degli oggetti rotti o obsoleti: riparazione, upcycling, riciclo e riuso.
Robot-assisted Surgery in the Operating Room
Ottimizzazione degli spazi e qualità delle performance
di Valentina De Paolis, Michele Di Sivo
editore: Pisa University Press
pagine: 312
La chirurgia robotica, determinando il radicale abbandono della tradizionale “cultura di sala”, ha infatti rivoluzionato i ruoli, le abilità, le interazioni e il rapporto fisico tra i professionisti in campo. Le nuove forme di cooperazione originate dalla “nuova chirurgia” hanno inciso significativamente sul carico di lavoro, sui modelli comunicativi ed in particolare sull’organizzazione spaziale e funzionale dell’ambiente chirurgico. In particolare, l’introduzione del robot da Vinci® in sala operatoria ha portato enormi cambiamenti , modificando la classica disposizione dei membri del team in sala, separando gli operatori nello spazio e delocalizzando il chirurgo dal campo operatorio. La distanza fisica tra gli operatori ha dunque generato nuove esigenze operative che influenzano il flusso di lavoro chirurgico rendendo le interazioni tra professionisti ancora più problematiche e difficoltose, se non supportati da un layout adeguato. Per queste ragioni, risulta indispensabile determinare procedimenti e metodi progettuali finalizzati al raggiungimento di nuovi livelli qualità dell’ambiente operatorio, Questo ha richiesto una profonda conoscenza del flusso di lavoro, dell’andamento delle procedure, dell’impatto del robot sulle attività eseguite in sala e i movimenti richiesti per allestire, movimentare e riposizionare il robot tra un’operazione e l’altra. La conoscenza di tutti questi fattori ha consentito di definire un nuovo quadro esigenziale e di definire le azioni necessarie a minimizzare gli spostamenti degli operatori, migliorare il flusso chirurgico e la visibilità del lavoro da parte degli operati, minimizzare le distrazioni tra i membri del team, coordinare in modo efficiente e in sicurezza le ttrezzature/interfaccia utenti e le work station cliniche, e quindi aumentare l’efficienza e la qualità delle procedure e ottimizzare gli spazi della sala operatoria robotizzata.Introduzione di Stefano Capolongo
Sicurezza e Resilienza delle infrastrutture
editore: Pisa University Press
pagine: 96
Il volume riporta un’estesa ricerca bibliografica sulla resilienza delle infrastrutture di trasporto ad eventi di carattere eccezionale; il tema è di grande attualità sia a livello nazionale sia internazionale e lo sarà sempre più nei prossimi anni. Dall’analisi della bibliografia emerge chiaramente la complessità del problema e le difficoltà ad individuare un metodo univoco per analizzarlo e gestirlo; trattandosi di problematiche connesse alla vulnerabilità delle infrastrutture di trasporto, è necessario uno sforzo globale per contenere a monte le minacce che possono perturbarne il regolare esercizio. Per garantire la funzionalità delle infrastrutture di trasporto anche in presenza di eventi estremi, seppure con requisiti minori di qualità, sicurezza e affidabilità, è necessario che si pensi ad una nuova strategia di sviluppo a lungo termine, che si integri con la capacità tecnica di costruire infrastrutture che possano resistere meglio agli eventi catastrofici.
Patient-centered care approach
Strategie per la progettazione di un'unità di degenza umanizzata
di Claudia Balducci, Michele Di Sivo
editore: Pisa University Press
pagine: 182
Il tema dell’umanizzazione delle cure, intesa come attenzione alla persona nella sua totalità, fatta di bisogni organici, psicologici e relazionali, risulta oggi come non mai di grande attualità. Le crescenti acquisizioni in campo tecnologico e scientifico, che permettono oggi di trattare anche patologie una volta incurabili, non possono essere disgiunte nella quotidianità della pratica clinica dalla necessaria consapevolezza dell’importanza degli aspetti relazionali e psicologici dell’assistenza. L’interesse verso una medicina in grado di accompagnare i pazienti e le famiglie lungo il percorso della malattia, umanizzando le cure e sostenendo gli assistiti oltre il routinario approccio al malato e alla sua patologia, è un campo di ricerca sempre più al centro dei piani strategici delle aziende sanitarie, indice di una sanità moderna e in evoluzione.
L’evoluzione della medicina con il suo approccio parcellizzato alla malattia e ai singoli organi e all’ospedale come luogo di cura dei malati di ogni categoria sociale si è accompagnata, negli anni, a una costante riflessione sul tema dell’umanizzazione dell’assistenza sanitaria e dei luoghi di cura. Tale riflessione ha sia inteso richiamare l’attenzione di tutti a considerare l’uomo come “centro” delle cure ed allo stesso tempo ha promosso un passaggio dalla medicina “Desease-Centered” a una medicina “Patient-Oriented” producendo una molteplicità di declinazioni del concetto di umanizzazione.
Architetture per metropoli/Architectures for Metropolis
Ivan Leonidov/Gianugo Polesello
di Luca Lanini, Gundula Rakowwitz
editore: Pisa University Press
pagine: 260
Cosa lega due personaggi diversissimi come Ivan Leonidov e Gianugo Polesello, provenienti da contesti culturali e storici incommensurabili? Crediamo che sostanzialmente questi due maestri siano legati dall’operare secondo un unico principio: che architettura e città siano un’entità inscindibile, un’unica grande opera d’arte nella quale è indistinguibile il ruolo dei manufatti, da quello della geografia e del paesaggio, da quello delle infrastrutture che connotano le metropoli moderne, e la loro Großstadtarchitektur. La città si costruisce attraverso quelle architetture che assumono un nuovo ruolo per scala, dimensione, linguaggio e per il valore teatrale che assumono nella forma generale della città. La costruzione dell’architettura e le sue tecniche hanno anche un valore civile, di messa in scena dei valori positivi di una società.
A noi sembra tuttavia che in realtà il legame più profondo che unisce queste due personalità sia l’assoluta fiducia nel potere trasformativo dell’architettura. Una fiducia mai venuta meno: per Leonidov neanche negli anni bui dello Stalinismo, quando l’enfant prodige dell’architettura sovietica viene relegato in una posizione di assoluta subalternità; per Polesello quando rifiuta una professionalità compromessa per dedicarsi a progetti teorici svolti per lo più in ambito accademico. Una fiducia nel fatto che quei progetti, in quanto risposte meditate e in fondo definitive sulle questioni aperte a Mosca, Magnitogorsk, Napoli, Venezia o Danzica, diventeranno edifici e parti di città attraverso le mani di altri architetti.