Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina
0

Maurizio Meriggi

Maurizio Meriggi
autore
Pisa University Press
Maurizio Meriggi (Firenze 1963), PhD, è pro-fessore associato di Progettazione Architetto-nica presso il Dipartimento ABC (Architecture, Built environment, Construction engineering) del Politecnico di Milano.
Le sue pubblicazioni principali sono dedicate ai maestri e alle teorie architettoniche dell’a-vanguardia sovietica (K. Mel’nikov, 1999; I. Leonidov, 2007; SA - Sovremmennaja Ar-khitektura 1926-1930, 2007, con G. Canella; Tre Laboratori alla Facoltà di Architettura del VKhUTEMAS, 2012).
Gli studi sull’architettura pisana risalgono al periodo della tesi di laurea (rel. A. Acuto), ri-presi nell’ultimo decennio in studi sulla teoria della composizione architettonica (Proporzio-ne, ritmo, figura. Il complesso di piazza dei Mi-racoli e l’anatomia del Battistero pisano, 2012; Musica per gli occhi: linea/figura, proporzione/partizione, ritmo e tessuto formale, 2018) in parte compresi nel presente volume.
Dal 2009 coordina ricerche per il Politecnico di Milano con amministrazioni e atenei della Repubblica Popolare Cinese sui temi della valorizzazione del patrimonio architettonico storico nei paesaggi rurali nel progetto del fu-turo insediamento (Architettura del continuo urbano-rurale in Cina, 2018

Titoli dell'autore

Moisej Ja. Ginzburg, architetto e teorico costruttivista

il suo insegnamento al VChUTEMAS-VChUTEIN

di Maurizio Meriggi

editore: Pisa University Press

Moisej Jakovlevič Ginzburg (Minsk, 1892-Mosca, 1946), architetto e teorico è stato il più importante ide
17,99

Moisej Ja. Ginzburg architetto e teorico costruttivista

e il suo insegnamento al VChUTEMAS -VChUTEIN

di Maurizio Meriggi

editore: Pisa University Press

Moisej Jakovlevič Ginzburg (Minsk, 1892-Mosca, 1946), architetto e teorico è stato il più importante ideologo del movimento costruttivista in architettura, ed ha realizzato alcune delle opere più iconiche dell’architettura dell’avanguardia sovietica oltre ad un nutrito numero di progetti non realizzati. La sua figura di progettista e teorico è ampiamente documentata in diverse pubblicazioni, già uscite in italiano negli anni ’70. In questo lavoro ci occupiamo della sua figura come docente nella Scuola del VChUTEMAS (dal 1926 VChUTEIN) a Mosca, che insieme al Bauhaus ha costituito nel suo breve periodo di attività dal 1920 al 1930 una delle esperienze più produttive dell’avanguardia nel campo della didattica delle discipline del progetto, la cui eco ha avuto un’influenza significativa nelle più importanti Scuole di architettura nel mondo nel corso del Novecento. Per ricostruire i contenuti del suo insegnamento nella Scuola del VChUTEMAS-VChUTEIN sono considerati alcuni suoi progetti chiave elaborati negli anni di attività nella Scuola: la Casa del Narkomfin a Mosca, la Casa del Governo di Almaata, i progetti disurbanisti per l’insediamento socialista a Mosca e negli Urali, il Palazzo dei Soviet (ultimo suo progetto costruttivista). Del corpus dei suoi scritti teorici sono analizzati quelli dal 1921 al 1933, tra i quali Il ritmo in architettura, Lo stile e l’epoca, L’abitazione (già pubblicati in italiano), i saggi e gli articoli redazionali della rivista «Sovremennaja Architektura» (parzialmente pubblicati in italiano), con una coda di saggi degli anni ’40. Di questi sono raccolti in un’antologia diversi testi mai tradotti prima in italiano legati alla sua attività di docente di teoria della composizione architettonica e di storia dell’architettura tra i quali: la voce “Architettura” dal Dizionario dei Termini artistici dell’Accademia di Scienze Artistiche dell’URSS (1923), la recensione di P. Muratov a Il ritmo in architettura (1923), il “Programma del corso di Teoria della Composizione architettonica del 1926”, “Il costruttivismo come metodo pedagogico laboratoriale (Prolusione al corso di teoria della composizione architettonica del 1927)”, “Il colore in architettura” (1929), “Esperimento di applicazione del metodo della dialettica materialistica per l’elaborazione di una programma didattico di progettazione architettonica (1930)”; a questi si aggiungono tre scritti degli anni ’40 – “Processo creativo e metodo creativo”, “Questioni di tettonica e architettura moderna” – (che erano parte di un trattato di teoria della composizione architettonica, ancora inedito), e l’introduzione alla Storia generale dell’architettura da lui curata per l’Accademia di Architettura dell’URSS.
27,00

Moisej Jakovlevič Ginzburg - Arte e Architettura Tatara in Crimea

editore: Pisa University Press

pagine: 84

I cinque articoli sull’arte e l’architettura tatara in Crimea di Moisej Ja. Ginzburg (1892-1947), architetto e principale teorico del costruttivismo architettonico sovietico, diresse dal 1918 al 1921 il Dipartimento di protezione dei monumenti dell’arte e dell’architettura della Crimea a Eupatoria dal 1918 al 1921. I testi costituiscono così un rapporto sul problema della conservazione e della valorizzazione di un patrimonio artistico specifico. Tuttavia, il soggiorno in Crimea fu per Ginzburg il suo “Viaggio in Oriente”, durante il quale scoprì l’elemento invariante del “metodo compositivo” e del “ritmo”, fondamenti della sua teoria dell’architettura sviluppata nei suoi scritti più noti.
14,00

Metodi compositivi nell'architettura Pisano-Lucchese

Facciate a loggia a Pisa e a Lucca tra XII e XIV secolo

di Luca Lanini, Maurizio Meriggi

editore: Pisa University Press

Le facciate delle chiese romaniche e gotiche sono, come è noto, schermi sui quali sono impresse, come fossero pagine scritte, richiami a concezioni culturali, religiose e cosmologi-che illustrate attraverso inserti scultorei e pittorici, tarsie lapi-de e riferimenti numerologici nelle partizioni.  Nel nostro lavoro sui “Metodi compositivi nell’architettura pi-sano-lucchese” nelle facciate a loggia di 7 chiese ci siamo oc-cupati dei problemi formali di queste “pagine” considerandone tanto la forma del foglio – lo schermo di facciata – quanto la sua struttura in termini di “impaginato” degli elementi costrut-tivi e decorativi.  Il nostro riferimento teorico è quello degli studi sulla forma in architettura ascrivibili alla teoria sviluppata dalle avanguardie europee di inizio secolo fino ai suoi epigoni negli anni ’50, seguendo due filoni tra loro intrecciati: “empatico” e “astratti-vo” - riprendendo il titolo del saggio di Worringer “Astrazione e empatia”.  Così le facciate del Duomo, del Battistero, di San Paolo a Ripa d’Arno, di San Michele in Borgo, di Santa Caterina, di Santa Maria della Spina a Pisa e di San Michele in Foro a Lucca sono state analizzate attraverso ridisegni e schemi in-terpretativi per metterne in risalto la costruzione geometrica dei profili, la forma, la partizione interna, le strutture ritmiche Il libro è suddiviso in due parti. La prima è costituita da cinque capitoli che sviluppano l’analisi della forma e della struttura della facciata a logge. La seconda è costituita da un’appendice con estratti da testi della teoria dell’architettura sulla composizione della facciata: da quelli della “scuola formalista” del VKhUTEMAS sulla com-posizione frontale a quelli di matrice “costruttivista” sul ritmo e la ripetizione; da testi sulla proporzione in architettura di M. Ghyka e altri; da un testo di L. Moretti sulla matrice astrattista della decorazione nell’architettura romanica toscana.  
25,00

 

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.