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Connessioni

Roberto Longhi nel vivo dell'arte del '900

di Mauro Pratesi

editore: Pisa University Press

pagine: 180

Ho sempre inteso Longhi, fin dai primi approcci, come una sorta di Pinocchio geniale della storia dell’Arte mondiale, creatore, finanche, dispettoso, con un estro e un intuito ineguagliabile a tutt’oggi. Tra le tante immagini iconografiche più note di Longhi ho scelto quella dimessa, mentre gioca a bocce con i cari amici Messina e Carrà, con in testa quel cappellino di carta che tanto può assomigliare a quello di “mollica di pane” che Geppetto aveva fatto al suo Pinocchio, e, inoltre, lo sguardo socchiuso e quella smorfia arguta sorniona che rivela tutto il senso acuto e beffardo di Longhi. Quando studiavo sui testi “longhiani”, a volte, quei testi mi facevano fantasticare e immaginare l’autore sulle note di una famosa canzone: Bamboleo cantata divinamente da Josè Feliciano. A cinquant’anni dalla morte del grande maestro degli studi di storia dell’arte ho ritenuto doveroso rendergli omaggio, umilmente, rimettendo insieme i miei testi di argomento strettamente “Longhiano”. In fondo, la scoperta di Longhi, per me è stata analoga, con le dovute proporzioni del caso e della storia, a quella che fu per Pier Paolo Pasolini, laddove il grande intellettuale aveva scoperto in Longhi “la rivoluzione” nel “suo lessico” e “la completa novità” nell’”ironia” che “ non aveva precedenti” insieme alla “sua curiosità” che “non aveva modelli”.
18,00

Arte Transgenica. La vita è il medium

di Mario Savini

editore: Pisa University Press

pagine: 218

Cos’è l’arte transgenica? In che modo influisce sul panorama della cultura visiva contemporanea? Qual è il rapporto che si sta sviluppando tra arte, scienza e vita? Il libro focalizza l’attenzione sugli importanti sviluppi in campo artistico avviati dall’uso delle tecniche di ingegneria genetica. Oltre ad un’analisi critica, vengono individuati, come un vero e proprio censimento, tutti gli artisti che combinano materiale genetico di origini differenti per realizzare opere d’arte. Si cerca di interpretare il pensiero di una nuova creatività che inevitabilmente coinvolge gli aspetti più significativi della vita sociale, disegnando una radicale ridefinizione culturale. L’obiettivo è anche quello di indicare, attraverso documentazioni inedite, i cambiamenti più rilevanti che si sono sviluppati nell’arte contemporanea dall’inizio degli anni Novanta del Novecento. Seppur ristretto, quello dell’arte transgenica è un importante campo d’azione nell’attuale sistema culturale che, associato ad altre pratiche performative, costringe a rivedere il significato di ciò che intendiamo per “arte”. Con Prefazione di Yves Michaud.
16,00

Tra tecnica Modema e Progetto

Studio antropologico del design

di Claudio Rocca

editore: Pisa University Press

pagine: 146

Partendo dall’emblematico naufragio di Robinson Crouse per arrivare  all’analisi sociologica sull’influenza che il sistema degli oggetti d’uso quotidiano ha sul modo di essere dell’uomo, questo studio prende in considerazione il “bricolage” in quanto dispositivo che parla della nostra relazione identitaria con gli oggetti. Si svela così il moltiplicarsi delle catene “fai da te” e la risposta della società digitale che si sta evolvendo verso nuove forme di autoproduzione, di comunità informatiche, nuove tecnologie (stampanti 3D e FabLab) e nuovi materiali. La ricerca affronta così il modello antropologico che studia la moda e la teoria dei modemi, attraverso i quali si interpreta con una diversa e più ampia visione il mondo del design e la sua indessicalizzazione.La Vespa della Piaggio è il “case study” scelto dall’autore per approfondire una ricerca diacronica sugli scooter italiani del dopoguerra, la nascita e la tecnica del progetto, insieme alla teoria dei modemi e allo styling
15,00

Il melodramma cinematografico

Campioni di fantasia tragica

di Stefano Socci

editore: Pisa University Press

pagine: 160

Questo libro è un itinerario attraverso il melodramma cinematografico, che si nutre di emozioni e sentimenti, cioè di vicende essenzialmente intime e private, ma è capace di assorbire il senso e lo spirito dei tempi, di mutamenti antropologici, economici, politici e sociali. Il melodramma viene da lontano, i suoi elementi si sono codificati e precisati molto prima della comparsa della settima arte. Grazie a queste fitte e profonde radici, espressive, mitologiche, stilistiche e teoriche, è una delle migliori chiavi di lettura – e un eccellente veicolo di conoscenza – della storia del cinema, anche in rapporto alle metamorfosi della rappresentazione. Nell’introduzione viene descritto il percorso del melodramma, dal Cinquecento ai nostri giorni, dal palcoscenico al grande schermo. Nel primo capitolo è illustrato, in ordine cronologico, lo sviluppo del melodramma nel inema, elencando e analizzando molti titoli significativi, dal periodo muto alla contemporaneità. Il secondo capitolo si concentra su dodici film importanti, dal 1939 al 2015: Via col vento di Fleming, Pandora di Lewin, Casco d’oro di Becker, Senso di Visconti, Secondo amore di Sirk, Le lacrime amare di Petra von Kant di Fassbinder, L’ultimo imperatore di Bertolucci, Le onde del destino di von Trier, In the Mood for Love di Kar-wai, I segreti di Brokeback Mountain di Lee, La migliore offerta di Tornatore, Carol di Haynes.
12,00

In assenza

Appunti sull'autoritratto contemporaneo

di Laura Vecere

editore: Pisa University Press

pagine: 224

L’autoritratto, da sempre genere artistico, nel contemporaneo mette all’angolo il paradigma della somiglianza fisionomica mantenendo però la ‘presenza’ profonda dell’autore, attraverso indizi e sintomi che lo svelano da un piano più ‘arretrato’ rispetto a quello dell’apparenza immediata, del visibile. Il soggetto dell’autoritratto oggi si dà in una costellazione di modalità differenti, talvolta difficilmente imparentabili tra loro. Approfondendo il lavoro di un gruppo di artisti, l’autrice ritrova un filo conduttore del rinnovamento radicale di questo soggetto nella fedeltà che ciascuno ha verso la grande tradizione. Un legame  costituito non tanto dalla ripresa formale, quanto piuttosto dall’appropriazione dei processi mentali vitali che hanno determinato, e continuano a determinare, le forme. Cambiano le pratiche, le tecnologie e i linguaggi, e anche l’artista cambia il modo di guardare a se stesso come soggetto-oggetto di riflessione, soprattutto dopo la dissoluzione della rappresentazione, ampiamente consumatasi nel corso degli ultimi due secoli.  
15,00

Gio Ponti

Vita e percorso artistico di un protagonista del XX secolo

di Mauro Pratesi

editore: Pisa University Press

pagine: 240

Questo studio affronta i molteplici aspetti dell’attività di Gio Ponti con taglio innovativo, per fornire una nuova sintetica visione del grande artefice del XX secolo che fu architetto, artista, arredatore, editore, direttore e fondatore di riviste, designer, editorialista, saggista ed altro. Il libro attraversa tutte le attività di Ponti con l’intento di fornire una lettura “non tecnicista” per essere il più possibile aderente, anche nel tono calibratamente “leggero”, al profilo globale fornito dalla vasta opera dell’autore. Lo studio, quindi, non si limita a singoli e specifici aspetti dell’attività di Ponti, ma offre una riflessione sul lavoro multidisciplinare che l’autore ha perseguito nel corso della sua vita, come ha ben evidenziato nella sua prefazione Cesare De Seta. Si può dire, infatti, che il libro sostiene l’assunto, già affermato autorevolmente da Alessandro Mendini, per il quale Ponti è stato indiscutibilmente un grande artista e padre di tutti gli architetti del pieno Novecento.    
12,00

Fondo segreto

Un filo rosso per una nuova didattica delle arti attraverso Paul Klee

di Alexandros Briasoulis, Massimo Orsini

editore: Pisa University Press

pagine: 224

Questo saggio presenta in una prospettiva nuova, chiara e concisa, il fondamento teorico...
15,00

Figure del dono

Dispendio, reciprocità e impegno nella pratica artistica contemporanea

di Gianni Pozzi

editore: Pisa University Press

pagine: 344

  La celebre performance del 1965 nella quale Beuys racconta la storia dell’arte a una lepre morta che tiene amorosamente in braccio;  l’altra, dieci anni dopo, dove Marina Abramovic si offre a un pubblico autorizzato a fare di lei ciò che vorrà. E poi i mucchi di caramelle di Gonzalez-Torres, pari al peso del corpo dell’artista, a disposizione di chiunque e le grandiose feste urbane di un meno noto artista fiorentino, Mariotti. E ancora,  Alfred Jaar che raccoglie fondi per associazioni benefiche, Garutti che installa invece montagne di semi per gli uccelli o Zhang Huan che come un Buddha pietoso offre il proprio corpo agli insetti. E’ questo,  insieme ai tantissimi altri casi,  il materiale  – corpo vivo di un preciso modo di operare - che permette all’autore di riconsiderare nell’ottica nuova del dono alcune pratiche dell’arte contemporanea. Gesto costitutivo di un legame e quindi di una comunità, il dono permette infatti di riunire atteggiamenti spesso separati di questo agire: relazionalità, impegno sociale e ambientale, gioco, festa e partecipazione al sistema di scambio della rete. Ma permette anche di stabilire, in un confronto serrato tra arte, filosofia e antropologia, inedite connessioni tra l’artista e il filosofo; due figure che proprio all’interno di questa comunità ideale, sfuggente per parodia o opposizione alle logiche del modo senza grazia dell’utilitarismo, trovano spazio. Con una Postfazione di Sergio Givone
15,00

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