Saggi e studi
Financial ed ESG covenants
Per una crescita aziendale sostenibile
di Lucia Talarico
editore: Pisa University Press
pagine: 192
È interessante osservare come un tema specialistico possa essere rivelatore dello spirito e delle istanze di un particolare momento storico. I financial covenant e gli ESG covenant paiono confermare l’osservazione formulata. Tali clausole contrattuali, esaminate congiuntamente, rimandano a una concezione ampia di sostenibilità, in cui non solo si intrecciano fattori interni ed esterni all’azienda, ma si integrano anche più dimensioni: economica, del buon governo, sociale e ambientale.L’argomento, che presenta un’accentuata trasversalità sul piano scientifico, viene qui analizzato con la lente dell’aziendalista, con focus sui loan covenant, assumendo come framework interpretativo l’agency theory.
Essays in honor of Carlo Casarosa
editore: Pisa University Press
pagine: 284
This volume is a collection of essays honoring Carlo Casarosa, presented at the “Giornata di studi in onore di Carlo Casarosa” held at the Department of Economics and Management at the University of Pisa in 2023. The event gathered colleagues and students for a strictly scientific meeting. The essays span five broad themes: Classical Economics, Public Finance, Labor Market, Market Functioning, and Consumption and Saving, reflecting Casarosa’s contributions to microeconomic and macroeconomic thought. The volume also includes the bibliography of Casarosa’s scientific work.
Change management: dalle funzioni ai processi
di Maria Zifaro
editore: Pisa University Press
pagine: 232
Instabilità e complessità caratterizzano l’ambiente in cui operano le aziende. Diventa importante codificare il cambiamento organizzativo a livello di strutture e passare ad una visione di processo. Obiettivo e modalità con cui si ottiene il risultato prevalgono rispetto a componenti rigide e predeterminate, tipiche delle strutture organizzative classiche. Viene meno il vincolo che essa rappresenta. Il cambiamento, così determinato, incide, oltre che sulla struttura, anche su modalità operative, stili di direzione, risorse umane e cultura aziendale. Reingegnerizzazione dei processi e strumenti di Change Management rappresentano elementi essenziali a supporto dei processi di cambiamento.
Beyond Ratings: the Voice of Travelers
UGC, eWOM and Big Data in Tourism & Hospitality Management
di David D'Acunto
editore: Pisa University Press
pagine: 190
I dati generati dai consumatori (user-generated content) costituiscono una preziosissima fonte di informazioni per il management delle imprese, da cui poter estrarre conoscenza strategica ai fini del miglioramento decisionale e con notevoli implicazioni dal punto di vista commerciale e di marketing. Nell’ambito di questi dati, le recensioni online svolgono un ruolo di importanza incrementale nelle decisioni di acquisto dei consumatori. Tale forma di comunicazione peer-to-peer, nota in letteratura come electronic word-ofmouth (eWOM), offre alla società un enorme potenziale per ridurre le asimmetrie informative e, in tal modo, aumentare l’efficienza dei mercati elettronici e tradizionali. In tale contesto, il volume discute come le tecniche di data science consentano di analizzare ampi volumi di tali dati seguendo un approccio big data.
Il volume presenta inoltre alcune applicazioni di tecniche di text analytics per l’elaborazione dei contenuti testuali, finalizzata all’estrazione di conoscenza strategica per il management delle imprese turistico-alberghiere.
Financial covenants e indicatori di Performance economico-finanziaria
seconda edizione
editore: Pisa University Press
pagine: 140
Il presente lavoro costituisce la seconda edizione, riveduta ed ampliata, di un precedente saggio.
Lo studio verte sul tema dei financial covenant, analizzato con la chiave di lettura dell’aziendalista. Trattasi di clausole che subordinano il perdurare del rapporto di finanziamento, con le caratteristiche inizialmente convenute, al rispetto di determinati valori-soglia riferiti a indicatori di natura economico-finanziaria, specificamente definiti e negoziati tra datore e prenditore di fondi.
Con gli interventi operati sull’impianto originario della monografia si è cercato di dar conto della trasversalità scientifica dell’argomento, senza pretesa di esaustività. Ne è risultata una digressione su profili di natura giuridica e su studi di matrice economica che riguardano i diversi tipi di covenant, con particolareattenzione ai financial covenant. Il focus del lavoro è, comunque, l’analisi degli indicatori economico-finanziari a cui tipicamente i financial covenant fanno riferimento e della loro efficacia nel segnalare la sostenibilità dell’indebitamento da parte dell’azienda prenditrice di fondi
Europa vs nazione
Integrazione economica, unione monetaria, mercati internazionali: il pensiero di un secolo (1919-2019)
editore: Pisa University Press
pagine: 288
Con il Trattato di Versailles (1919), mentre termina il primo conflitto mondiale e si preparano le basi del secondo, prende rilevanza la questione europea, la cui soluzione appare come presupposto irrinunciabile per la stabilità internazionale. Fin dagli anni ’20, si apre un dibattito sui temi della politica doganale e del commercio estero, della integrazione economica e di una possibile unione monetaria. Il secondo dopoguerra vede così il tentativo di governare gli eventi, sia a livello internazionale, con gli accordi di Bretton Woods (1944) e la nascita del Fondo Monetario, sia a livello europeo con i Trattati di Roma (1957). Dal Rapporto Werner (1970) al Serpente Monetario prima, dallo Sme al Rapporto Delors (1989) poi, si assiste al passaggio dalla Comunità all’Unione monetaria, formalizzato con il Trattato di Maastricht (1992). Il presente volume prende in esame il dibattito, internazionale e nazionale, di un secolo. Protagonisti tanti economisti, tra cui Keynes, Hayek, Robbins, Friedman, Krugman e Stiglitz, in un caso, Fanno, Jannaccone, Einaudi, Caffè, Padoa Schioppa e Giavazzi, nell’altro. In particolare, una speciale attenzione è riservata alle recenti posizioni di Draghi e Savona ed al dibattito sull’euro. Il dilemma Europa-Nazione è più che mai vivo e decisivo. Oggi come cento anni fa.
La ricerca di autenticità nei processi di consumo
di Matteo Corciolani
editore: Pisa University Press
pagine: 352
L’autore prende in esame un argomento che negli ultimi anni sta assumendo un crescente interesse presso docenti, ricercatori e professionisti che si occupano di marketing o di comportamenti di consumo: la ricerca di autenticità da parte degli individui.
Tramite approfondimenti teorici, esempi pratici e dati empirici, il contributo si propone di illustrare come gli individui sviluppano e utilizzano il concetto di autenticità nelle proprie scelte di consumo. Il concetto, in particolare, viene analizzato nell’ambito di un settore in cui, storicamente, l’autenticità ha assunto una rilevanza fondamentale: quello discografico.
Il testo è diviso in tre parti. Nella prima vengono ripercorse le principali teorie che hanno affrontato il tema dell’autenticità sia dal punto di vista sociologico e antropologico sia dalla prospettiva del marketing e del comportamento del consumatore. La seconda parte evidenzia le caratteristiche principali del settore discografico, descrivendone l’evoluzione nel tempo e l’attuale conformazione.
L’ultima sezione presenta i risultati di tre analisi empiriche svolte durante il programma di ricerca dottorale. Si tratta di tre studi che, analizzando da punti di vista diversi l’importanza dell’autenticità nel consumo, permettono di dedurne alcune significative implicazioni per la ricerca sui consumi e per il marketing management.
Giuseppe Toniolo: Alle origini del principio di sussidiarietà
di Alice Martini, Luca Spataro
editore: Pisa University Press
pagine: 176
Per molto tempo ignorato nel dibattito pubblico, il principio di sussidiarietà ha conosciuto un rinnovato interesse alla fine del ‘900, quando l’Unione Europea lo ha assunto a fondamento del Trattato di Maastricht. Da allora, esso è stato recepito dalle costituzioni e dai sistemi di welfare di molti paesi, in risposta alla crisi innescata dalla globalizzazione.
Per certi versi analogo è stato il percorso di Giuseppe Toniolo: da protagonista della vita accademica e sociale a cavallo del XIX e XX secolo, il professore pisano è stato ai margini del dibattito scientifico e sociale successivo, e la sua memoria è stata conservata prevalentemente da alcuni ambienti cattolici. Oggi la sua figura e il suo contributo hanno conosciuto una rinnovata attenzione, sia per la recente beatificazione, sia per il protrarsi della crisi economica che ha minato la fiducia in alcuni paradigmi del capitalismo e portato a un ripensamento del ruolo dello Stato, facendo apparire Toniolo un precursore dei tempi.
British Rail Privatisation: Recent Trends
di Alessia Patuelli
editore: Pisa University Press
pagine: 40
Il volume, andando a inserirsi nel filone di ricerca riguardante i processi di aziendalizzazione nei servizi pubblici, si propone di comprendere le ragioni, gli obiettivi e le conseguenze della riforma inglese in campo ferroviario. Attraverso l’approfondimento di documenti e interviste, il volume analizza il processo di privatizzazione e introduzione di concorrenza delle ferrovie in Inghilterra e il ruolo dello Stato in tale processo, cambiato da “imprenditore” a “regolatore”.
Il contributo si caratterizza per un’analisi di lungo periodo, che prende avvio dal secondo dopoguerra, negli anni in cui British Railways era un’azienda pubblica, per poi andare a percorrere le ragioni e gli obiettivi della privatizzazione degli anni ’90, inserendo tali eventi nelle più ampie logiche del New Public Management.
Infine, il contributo si spinge sino ai giorni nostri, analizzando i cambiamenti intercorsi nel sistema di franchise e alcuni principali tratti delle aziende che vanno a inserirsi nella competizione nel mercato inglese.
L'INTEGRAZIONE MONETARIA IN EUROPA
Origini, crisi, istituzioni e teorie economiche
di Pompeo Della Posta
editore: Pisa University Press
pagine: 248
L’Integrazione Monetaria in Europa. Origini, crisi, istituzioni e teorie economiche racconta e interpreta il processo di integrazione monetaria europea. Alla caduta del Sistema di Bretton Woods emerse subito la necessità di tornare ai cambi fissi in Europa. Il Sistema monetario europeo fu così creato nel 1979 e venti anni dopo nasceva l’euro. Pochi anni dopo, però, alcuni paesi dell’area dell’euro vengono colpiti da attacchi speculativi e da una crisi di credibilità che ha portato a dubitare della sopravvivenza e anche dell’opportunità della moneta unica. Il libro, oltre a raccontare, nella I Parte, i fatti rilevanti accaduti in questi ultimi decenni, nella II Parte si sofferma su aspetti istituzionali quali l’assetto della Banca centrale europea, le politiche convenzionali e non convenzionali da essa seguite e le politiche fiscali. Infine, nella III Parte alcune teorie economiche vengono presentate per permettere di rappresentare e meglio comprendere fatti e scelte istituzionali.
L’economia per "cerchi concentrici": Jean- Charles L. Sismondi
di Francesca Dal Degan
editore: Pisa University Press
pagine: 136
Jean-Charles Léonard Sismondi economista, storico, scienziato politico, è soprattutto studioso appassionato di libertà. Al cuore della ricerca interdisciplinare che lo ha condotto a distinguere le espressioni più autentiche da quelle mistificanti dell’esperienza di libertà, prendono vita le parole che l’autore offre all’economia, alla politica e alle scienze sociali e che anche e soprattutto oggi mostrano di avere una potenza civile dirompente ed una carica ermeneutica capace di interrogare visioni consolidate di un sistema economico ridotto al suo scheletro più meccanico e dis-umano.
La formazione del capitale umano e del capitale sociale nello sviluppo economico italiano (1861-1913)
di Gabriele Cappelli
editore: Pisa University Press
pagine: 128
Il volume analizza le determinanti della formazione del capitale umano e del capitale sociale in Italia durante l’età liberale (1861–1913). Le più recenti interpretazioni dello sviluppo economico italiano considerano infatti questi due aspetti fondamentali nel determinare la traiettoria di sviluppo del paese e delle sue regioni, ma vi è ancora molto dibattito sui fattori che ne influenzano l’evoluzione: i risultati che si presentano mostrano che le politiche dei governi liberali non furono sufficienti a combattere la persistenza dell’analfabetismo, soprattutto al Sud, a causa della povertà diffusa nella penisola e del disinteresse delle istituzioni locali. Solo con la centralizzazione della gestione e del finanziamento della scuola elementare, a partire dal 1911, con la Legge Daneo-Credaro, il sistema scolastico italiano fece un deciso passo in avanti, innescando una forte convergenza regionale e una diffusione dell’istruzione più rapida rispetto al tardo Ottocento. Anche per quel che riguarda il capitale sociale, si rileva un problema connesso alle politiche postunitarie: la disuguaglianza nella proprietà della terra sembra essere il fattore che più ha ostacolato la formazione del capitale sociale – soprattutto al Sud, per cui l’assenza di una riforma agraria ha pesato sulla capacità di crescita di alcune regioni nel XX secolo. L’assenza di un più incisivo intervento pubblico su questi aspetti rappresenta quindi un’eredità pesante che, avendo ridotto i tassi di accumulazione di capitale umano e di formazione del capitale sociale lungo periodo, limita oggi la capacità di crescita dell’economia italiana.
Opzioni strategiche e creazione di valore nelle PMI
Nuova edizione
di Antonella Angelini
editore: Pisa University Press
pagine: 144
Al fine di raggiungere e mantenere una situazione di vantaggio competitivo le imprese devono caratterizzarsi per elevata dinamicità e capacità propositiva; ciò richiede sempre più l’avvio di investimenti innovativi che devono essere attentamente valutati sia ex ante che durante il loro sviluppo al fine di intervenire prontamente ed in modo efficace in caso di necessità e/o per sfruttare delle opportunità venutesi a creare nei mercati di riferimento, anche esteri. Tali analisi assumono connotazioni particolari se condotte all’interno delle piccole e medie imprese a causa di alcune loro specifiche caratteristiche soprattutto collegate alle modalità di gestione della formula imprenditoriale e alle tecniche di analisi economico-finanziarie generalmente condotte. Tali caratteristiche condizionano anche i percorsi di crescita intrapresi a livello internazionale, oggigiorno considerati una opzione strategica per raggiungere buone performance di mercato.
Il testo affronta le tematiche suddette, enfatizzando i collegamenti esistenti tra strategia innovativa, processo di analisi e ricadute di valore. Vengono presentate le metodologie di analisi degli investimenti innovativi che meglio si adattano alle caratteristiche delle PMI e che consentono di poter svolgere la funzione di adattabilità manageriale. Tale ruolo attivo deve infatti sempre più caratterizzare l’attività dei manager sia di imprese di grandi dimensioni che di quelle di dimensioni più piccole per riuscire a muoversi in equilibrio con il mercato di riferimento e con gli attori in esso presenti. Inoltre, vengono esaminate alcune forme di finanziamento non tradizionali specificamente rivolte a finanziare progetti, anche imprenditoriali, ad elevata rischiosità e con elevate potenzialità di crescita che consentono l’avvio di tali iniziative in modo corretto anche sotto il profilo finanziario
Oligopolio, istituzioni e performance delle imprese/Oligopoly, institutions and firms' performance
editore: Pisa University Press
pagine: 400
“Oligopolio, Istituzioni e Performance delle Imprese” si propone di fornire un quadro, aggiornato ai più recenti sviluppi della letteratura, delle interazioni tra il funzionamento di mercati non perfettamente competitivi dei prodotti e del lavoro, l’evoluzione delle istituzioni e la performance delle imprese, presentando un set di contributi originali, sia da una prospettiva teorica che da una storico-istituzionale, al tema in oggetto. I 17 capitoli, preceduti da una breve introduzione, si soffermano su differenti aspetti delle strutture e istituzioni di mercato e nelle loro implicazioni, teoriche, empiriche, istituzionali, storiche e metodologiche, quali la presenza dei sindacati e la delega manageriale, l’entrata di nuove imprese e la presenza di legislazioni regolamentative dei mercati e degli occupati, le politiche di privatizzazione, l’entrata strategica nella competizione di prezzo, l’analisi della legislazione anti-collusione, l’impresa come istituzione impegnata in un coordinamento organizzativo interno ed esterno, l’analisi di nuovi settori come il social networking, l’analisi degli ultimi decenni dell’industria in Italia e delle sue dinamiche di performance nelle sue componenti principali (p.e. industria leggera, pesante, farmaceutica, finanziaria, sportatrice). Mostrando che la struttura oligopolistica presenta una importanza sempre maggiore sia nelle dinamiche storiche che nella ricchezza dell’analisi economica e istituzionale, questo volume è una interessante lettura per studenti, studiosi e operatori economici e politici interessati all’evoluzione delle organizzazioni industriali.