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Studi di giustizia penale

Il mutamento impresso alle misure di prevenzione: dalla prevenzione alla punizione

Ambiguità e aspirazioni punitive di un sistema mantenuto a mezza via

di Nico D'Ascola

editore: Pisa University Press

pagine: 148

Per molti anni ai margini del dibattito giuridico, le misure di prevenzione sono oggi poste al centro del discorso pubblico e formano oggetto di una disciplina legislativa particolarmente complessa. L’originaria vocazione preventiva di un apparato volto al controllo della pericolosità sociale ha lasciato spazio ad un sistema che sembra puntare verso altri obiettivi, prevalentemente costituiti dal contrasto ai macrofenomeni criminali e di tipo organizzato. Non è in gioco solo quel noto problema di etichette definitorie esaltato dalla retorica che contrassegna la dicotomia prevenzione/punizione. Ci si trova dinnanzi ad un modello in trasformazione e alla ricerca di una nuova identità. Un modello che tra l’altro si pone in problematica tensione con il diritto penale rispetto al quale impone un confronto talmente serrato da revocare in dubbio la tradizionale esclusione delle misure preventive dall’area di tutela riservata al reato.  
16,00

Misure di prevenzione e diritto penale: una relazione difficile

di Adelmo Manna

editore: Pisa University Press

pagine: 240

Il rapporto tra le misure di prevenzione ed il diritto penale è sempre stato particolarmente difficoltoso, come dimostra l’approccio storico dall’Ottocento ai giorni nostri, quello comparatistico, con particolare riferimento alla confisca nei principali ordinamenti europei ed extraeuropei, nonché un esame dettagliato della dottrina, sia costituzionalistica, che penalistica, da un lato, e la giurisprudenza, sia nazionale, che comunitaria, dall’altro, che infatti si trovano su sponde nettamente opposte. Da qui le problematiche emergenti tra misure di prevenzione e diritto penale che indubbiamente si sono complicate, sia in senso positivo che negativo, con l’introduzione di quelle di natura patrimoniale e con la conseguente estensione a campi di materia diverse da quella relativa alla criminalità organizzata. Il problema, però, in definitiva non è quello soltanto di prendere posizione per una tesi o per l’altra ma, almeno a nostro avviso, per risolvere in maniera adeguata la questione sarebbe opportuna una vera e propria opera di “tramutazione” delle misure di prevenzione medesime.
17,00

Procedimenti speciali e sistema delle impugnazioni

di Filippo Giunchedi

editore: Pisa University Press

pagine: 184

Il rapporto procedimenti speciali e impugnazioni costituisce, oggigiorno, uno degli obiettivi primari del legislatore, vale a dire la deflazione e, nello specifico, l’evitare il sovraccarico di ricorsi per cassazione, come emerge ictu oculi dalle modifiche apportate dalla legge n. 103 del 2017 alla disciplina del ricorso in sede di legittimità in materia di “patteggiamento”. Il volume, dopo un primo capitolo tendente ad espandere il concetto di impugnazione al controllo sulla ricorrenza dei presupposti per attivare i procedimenti speciali, passa in rassegna i singoli riti, per giungere, nel capitolo conclusivo, a tracciare un quadro d’insieme e le prospettive che si stagliano in materia
16,00

La riforma penitenziaria tra delega e decreti attuativi

di Giuseppe Tabasco

editore: Pisa University Press

La legge 26 luglio 1975, n. 354, ribaltando i tradizionali rapporti tra il detenuto e l’Amministrazione penitenziaria rispetto al pregresso regolamento per gli istituti di prevenzione e pena, come è noto, ha introdotto un sistema penitenziario radicalmente nuovo. Le interpolazioni, che l’hanno investita negli anni successivi alla sua emanazione, ne hanno snaturato la fisionomia originaria, che poneva il detenuto quale protagonista attivo della procedura di esecuzione penitenziaria incentrata sulla risocializzazione del condannato. Di qui la necessità di una nuova riforma, idonea a restituire organicità e coerenza al sistema. In tale direzione si è posta la delega per la riforma penitenziaria contenuta nella legge 23 giugno 2017, n. 103. Tuttavia, l’innovativo progetto di riforma è naufragato e per molti versi non è stato recepito dai decreti attuativi. Il Governo, rinunciando ad esercitare la delega relativamente alle direttive che avrebbero consentito di introdurre le più significative innovazioni normative in materia, non ha così dato luogo a quella ampia riforma, che avrebbe contribuito ad allineare il sistema penitenziario, più compiutamente, al principio di rieducazione della pena enunciato nel comma 3 dell’art. 27 della Costituzione.   
16,00

La prescrizione del reato

di Eleonora Addante, Margherita Lombardo

editore: Pisa University Press

pagine: 262

Il volume affronta in chiave “sistematica” e “dinamica” uno degli istituti più controversi dell’attuale scenario giuridico: la prescrizione del reato. Capace di condizionare sia il diritto sostanziale che processuale, la “questione-prescrizione”, in bilico perenne tra la garanzia contro un’eccessiva durata del processo e la salvaguardia di un adeguato tempo di accertamento del crimine, è tornata in auge a seguito del noto “caso Taricco” e della “riforma Orlando”. In tale contesto, un ruolo cardine ha la comparazione che, partendo dal repertorio normativo e giurisprudenziale di altri Paesi europei e non, indaga differenze e punti di contatto, dimostrando quanto l’istituto sia fortemente condizionato dalla tradizione e dall’impianto di ciascun ordinamento. Il lavoro è rivolto agli studenti e agli addetti ai lavori delle aule d’udienza, con l’auspicio di contribuire alla diffusione della cultura del processo che richiede maggiore certezza delle regole per garantire la tutela dei diritti.
20,00

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