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Saggi e studi

La geografia della vite

vol. IV - La viticoltura in Italia a scala nazionale e regionale. Il paesaggio viticolo

di Riccardo Mazzanti

editore: Pisa University Press

pagine: 508

Questo IV volume della “Geografia della vite” tenta di fornire una una visione sintetica della viticoltura nazionale. Dopo una valutazione quantitativa dell’attuale situazione italiana, sia pure con riferimenti all’evoluzione storico-culturale e all’impatto del contesto ambientale sulla coltivazione della vite, sono state descritte le diverse realtà regionali: per ciascuna sono state poste in evidenza le caratteristiche storiche, ecologiche, ampelografiche, agronomiche e produttive, e si è poi proceduto all’individuazione delle maggiori zone viticole regionali; non potevano mancare un riferimento agli aspetti salienti del paesaggio viticolo in generale, la cui rilevanza estetica e culturale è stata da tempo riconosciuta ed esaltata, ed una breve sintesi conclusiva in merito al ruolo economico e territoriale della viticoltura, anche in una prospettiva di sviluppo e gestione. Il volume comprende una completa e dettagliata bibliografia, che riguarda anche gli argomenti trattati nei tre volumi precedenti.
35,00

La questione etica in agricoltura

Passato presente e futuro

di Marco Mazzoncini

editore: Pisa University Press

pagine: 144

A 150 anni dalla sua morte, il pensiero di Piero Cuppari, cofondatore dell’attuale Scuola agraria pisana, rappresenta ancora un sorprendente strumento per la progettazione di nuovi sistemi agricoli dei quali si ravvisa la necessità per rendere più sostenibile l’Agricoltura attuale. Il volume intente affrontare, anche attraverso la rilettura del pensiero di Cuppari, le problematiche ambientali, economiche e sociali che sta vivendo l’Agricoltura mondiale e nazionale ricercando soluzioni non soltanto ispirate alla tecnica ma soprattutto all’etica preposta a indirizzarle. Il volume raccoglie le relazioni di nove studiosi dell’Agricoltura che, sotto aspetti diversi analizzano il pensiero di Cuppari evidenziandone, nella prima parte del testo, il profondo senso etico, la visione “organica” dei processi di produzione agricola, la sostenibilità socio-economica e la capacità di trasmettere innovazione e cultura. Nella seconda parte, si contestualizza il pensiero di Cuppari nella società dell’epoca evidenziando l’estrema attualità della sua “dottrina” nella definizione di nuovi paradigmi produttivi sia a livello internazionale che locale.
16,00

La geografia della vite vol. II

I numeri della viticoltura mondiale. La viticoltura in Europa

di Riccardo Mazzanti

editore: Pisa University Press

pagine: 272

In questo secondo volume della “Geografia della vite” l’approccio regionale prende decisamente il sopravvento, per cui, dopo un breve inquadramento statistico della viticoltura mondiale, si procede ad una descrizione relativamente dettagliata delle diverse realtà statali europee, mettendo in evidenza per ciascuna i legami fra gli aspetti salienti della coltivazione della vite e gli specifici fattori ambientali e culturali: l’analisi non può che essere condotta a livello piuttosto schematico e superficiale, ma l’ampiezza della trattazione risulta direttamente proporzionale al ruolo economico e territoriale ricoperto dai diversi Stati nell’ambito dell’attività viticola internazionale. Per ciascuno di essi (ove possibile in base alla reperibilità, non sempre agevole, delle informazioni a livello globale e nazionale) sono stati presi in considerazione gli aspetti storici, ecologici, statistici, agronomici, ampelografici e produttivi, e sono state altresì individuate a livello regionale le maggiori aree viticole, al fine di giungere ad una sintesi che possa risultare utile anche in una prospettiva futura di sviluppo e gestione della viticoltura in Europa.  
20,00

La geografia della vite vol. III

La viticoltura nel mondo

di Riccardo Mazzanti

editore: Pisa University Press

pagine: 360

Questo terzo volume della “Geografia della vite” è interamente dedicato alla viticoltura nei Paesi extraeuropei, che in tempi recenti hanno fatto importanti passi in avanti a livello produttivo, sia dal punto di vista quantitativo che da quello qualitativo, conquistando porzioni crescenti del mercato internazionale: molti di essi possono essere definiti emergenti a tutti gli effetti, grazie anche ad una maggiore dinamicità ed elasticità rispetto a quelli europei nella gestione del settore viticolo; oltre a poter offrire i loro prodotti a prezzi concorrenziali in ragione dei costi della manodopera (di solito relativamente bassi), essi hanno potuto fare affidamento sull’esperienza maturata dai viticoltori del Vecchio Continente ed hanno altresì sfruttato le opportunità derivanti dalle moderne tecnologie per mettere in produzione nuovi impianti altamente competitivi, senza dover riconvertire quelli ormai obsoleti, presenti su gran parte del territorio europeo. Questa tendenza, comune del resto ad altri settori dell’economia mondiale, non esclude che anche nel resto del Mondo siano in atto processi involutivi di alcune viticolture nazionali, soprattutto a seguito di crisi economiche e politiche, o di scelte penalizzanti in ambito socioculturale.  
25,00

La geografia della vite

di Riccardo Mazzanti

editore: Pisa University Press

pagine: 272

Il tema della geografia della vite e del vino è stato più volte affrontato in passato da valenti geografi, come Mario Pinna (1962), Alessandro Kemal Vlora (1973), Henry Enjalbert (1975 e 1983), Jean Pierre Lozato-Giotart (1976 e segg.), Lucien Tirone (1970, 1975 e 1996), Giuseppe Rocca (1984), Donatella Carboni e Sergio Ginesu (2007), per citarne alcuni, ed ha comunque giocato un ruolo da protagonista negli studi sul paesaggio condotti nell’ambito di questa disciplina: nella quasi totalità dei casi, tuttavia, i contributi scientifici sull’argomento si sono sviluppati mediante un approccio decisamente idiografico e di chiaro taglio regionale; in altre parole sono in genere  riferibili a spazi geografici relativamente limitati, di dimensioni comprese fra l’ambito locale e quello nazionale. L’intento di questo lavoro è invece quello di proporre una descrizione ed un’interpretazione degli aspetti geografici della viticoltura nella sua globalità, sfruttando appunto le conoscenze e le ricerche messe a punto dalle diverse discipline specialistiche (come l’ampelografia, l’epiontologia, l’ecologia, la biologia, la climatologia, l’economia, la merceologia, la storia, eccetera), per giungere ad una visione di sintesi che ne evidenzi il ruolo ecologico, sociale, economico e, in una parola, territoriale. In questo primo volume l’attenzione si concentra in particolare sugli aspetti storici, ecologici e, in una parola, fitogeografici della coltivazione della vite, senza però trascurare quelli strettamente ampelografici relativi alla diffusione dei vitigni in Italia e nel Mondo.    
28,00

Farmtecture the future of the sustainable integrated agriculture/Farmtecture l'avenir de l'agricolture intégrée durable

SUMMER SCHOOL 2014 UNIVERSITY OF PISA: INNOVATIVE TECHNOLOGIES FOR THE SUSTAINABLE MANAGEMENT OF WATER RESOURCES

editore: Pisa University Press

pagine: 112

Farmtecture, neologismo ideato dall’architetto Danilo Capellini in collaborazione con il Prof. Paolo Berni, dalla fusione di “farm” e “architecture”, per definire una collaborazione tra agricoltura e architettura in base di un metodo nuovo di pensiero e offrire all’uomo risposte al bisogno di benessere e soddisfare le necessità alimentari.L’architettura ha creato un nuovo ordine di spazio, perché l’agricoltura ritornasse nell’ambiente urbano con una nuova “forma urbis”, ristabilendo l’ideale rapporto uomo/città, deteriorato attraverso l’urbanizzazione selvaggia. L’agricoltura contribuisce ripensando il complesso rapporto uomo/città/coltivazioni, con un modo di gestione innovativo, diverso dal classico fattoria/ambiente, con l’uso di fonti rinnovabili e riuso di reflui urbani come risorse.Farmtecture, come dimostrato dallo studio Cappellini archtects, è adattabile a specifici requisiti di Vertical Farm o Floatig Farm, dove Farmtecture occupa una zona d’acqua prossima a una città. I sistemi produttivi acquacolturali e agricoli, sono integrati, efficienti, compatibili con l’uso sostenibile delle risorse rinnovabili e con l’obiettivo del massimo reddito, ottimizzato attraverso il metodo della programmazione lineare in agricoltura. Inoltre, Farmtecture offre la possibilità di produrre a km “0”, beni e prodotti di qualità certificata e con tracciabilità totale.
14,00

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