Commenti a testi latini e greci
Virgilio - Eneide, libro IV
editore: Pisa University Press
pagine: 364
Didone fra epos e tragedia, fra regalità e furor: la protagonista del quarto libro dell’Eneide conserva, nella sua storia e nella sua etopea, ben poche tracce dell’eroina che, secondo una leggenda preesistente in parte ricostruibile sulla base di fonti greche e latine, fuggita da Tiro era approdata sulle coste libiche dove aveva fondato Cartagine. L’originalità poetica della Didone virgiliana emerge anche dal confronto con altre figure femminili del mito, travolte, come lei, dalla passione amorosa, e con la tradizione letteraria (i poemi di Omero, la tragedia greca, le Argonautiche di Apollonio Rodio, il carme 64 di Catullo) richiamata nelle diverse sequenze in cui si snoda la narrazione della sua vicenda. La tessitura drammatica di questo libro del poema è di forte evidenza soprattutto nei dialoghi (in quello di Didone con Anna, la unanima soror, e ancor più in quello, “impossibile”, fra Didone in preda al dolore per l’abbandono ed Enea che deve seguire la via indicata dagli ordini divini, voluta dal fato) e nei monologhi della regina (quello incastonato nel celebre notturno che precede la partenza di Enea, quello dell’alba successiva, in cui Didone scorge le navi troiane che stanno prendendo il largo, e infine i novissima verba, le «parole estreme» pronunciate sulla pira prima del suicidio). Il commento – pensato soprattutto per accompagnare nella lettura di questo libro dell’Eneide gli studenti dei corsi universitari – mette al centro i procedimenti compositivi e le scelte di registro, lingua e stile che nel libro di Didone rendono più che mai tangibile il carattere precipuo del narrare epico virgiliano: “l’epica del sentimento”, secondo la definizione di Gian Biagio Conte.
Plinio il giorvane, Epistole,
Libro X
di Fabio Bracci
editore: Pisa University Press
pagine: 312
Il decimo libro delle epistole di Plinio il Giovane è un documento di straordinaria importanza storica: contiene le lettere scambiate fra il 110 e il 112 d.C. fra lo scrittore, allora governatore della provincia asiatica della Bitinia, e l'imperatore Traiano. Il presente volume inserisce i problemi amministrativi e politici trattati nelle lettere nel loro contesto storico, studiandone nello stesso tempo i non meno interessanti aspetti stilistici e linguistici, oltre al loro valore di documento dell'ideologia imperiale nel suo periodo di massima affermazione.
Svetonio, Vita di Cesare
Introduzione, traduzione, commento
di Carlotta Scantamburlo
editore: Pisa University Press
pagine: 256
Il presente commento alla Vita di Cesare, la prima delle dodici biografie di imperatori scritte da Gaio Svetonio Tranquillo, costituisce un agile strumento di consultazione per chi si accosta alla lettura del testo latino. Vi si troveranno le informazioni storiche essenziali inerenti ai fatti raccontati, confronti puntuali con le fonti parallele e le notazioni filologiche, grammaticali e stilistiche. Corredano il commento la traduzione italiana ed un’introduzione che affronta sinteticamente le più rilevanti questioni relative all’opera di Svetonio nel suo complesso ed alla biografia di Cesare nello specifico.
T. Macci Plauti- Vidularia
Traduzione e commento
di Andrea Aragosti
editore: Pisa University Press
pagine: 400
Il volume consta di un' edizione critica del testo di Vidularia, basata sulla celebre restituzione disegnata di W. Studemund e sulle acquisizioni ecdotiche delle più avanzate opinioni scientifiche: l' autopsia del codice Ambrosiano (unico testimone del testo) è, per ora infatti, resa impossibile dallo stato di conservazione pessimo del reperto, di cui è attesa una scansione digitale. L' edizione è corredata di un ampio apparato in latino, con schema metrorum e una puntuale traduzione dei versi in italiano, quando consentito da una loro conservazione almeno sufficiente; nelle parti lacunose vengono frapposti, con rigoroso metodo critico, i frammenti di tradizione indiretta secondo l' ordo più appropriato. Segue l' ecdosis vera e propria un amplissimo commento che si distribuisce in una parte generale introduttiva, con riferimento particolare alla storia del testo e alle implicazioni di Quellenforschung che comporta la probabile dipendenza della commedia da Difilo, e in una sezione puntuale di illustrazione esegetica, filologica, storica, letteraria. Completa il volume una dettagliatissima bibliografia, in cui si distinguono le edizioni e i commenti (dai più antichi ai contemporanei) e la letteratura secondaria.
M. Terenzio Varrone- De vita populi romani
Introduzione e commento
di Antonino Pittà
editore: Pisa University Press
pagine: 368
Il De vita populi Romani, probabilmente scritto da Varrone nel 43 a.C., forniva un sunto dello...
Il ciclo di Gellio nel liber catullianio
Per una nuova lettura di Catull. 74, 80, 88, 89 90, 91, 116
di Pierpaolo Campana
editore: Pisa University Press
pagine: 136
Fra i destinatari dei suoi carmi...