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Cristiana Cellucci

Cristiana Cellucci
autore
Pisa University Press
Cristiana Cellucci, Architetto e Dottore di ricerca in Tecnologia dell’Architettura, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara e professoressa a contratto presso la Scuola di Ingegneria, Dipartimento D.E.S.T.eC. dell’Università di Pisa. È autrice e coordinatrice di ricerche incentrate sul ruolo
del “fattore umano” come parte fondamentale del processo di progettazione e sull’implementazione dei requisiti di flessibilità, reversibilità, inclusività e benessere psico-fisico attraverso soluzioni che migliorino le interazioni fisiche e psicologiche degli utenti con i luoghi, le attrezzature e le tecnologie che li circondano.

Titoli dell'autore

Spazi terapeutici di prossimità

Un approccio multiscalare alla riabilitazione, prevenzione e benessere

di Cristiana Cellucci, Michele Di Sivo

editore: Pisa University Press

La cura come servizio di prossimità trascende il legame cura-malattia del modello attuale di assistenza sanitaria c
16,99

Spazi terapeutici di prossimità

Un approccio multiscalare alla riabilitazione, prevenzione e benessere

editore: Pisa University Press

pagine: 204

La cura come servizio di prossimità trascende il legame cura-malattia del modello attuale di assistenza sanitaria che identifica il cittadino nel ruolo utente-cliente di servizi professionalizzati e apre a una nuova generazione di servizi di prossimità, servizi relazionali (che producono empatia, fiducia, reciprocità), distribuiti sul territorio (cioè vicini alle persone interessate) e collaborativi (che operano come infrastrutture abilitanti di nuove comunità di luogo). Portare i servizi vicino ai cittadini favorisce l’adozione di stili di vita più attivi (secondo i modelli della “città dei 15 minuti”) e la costruzione di comunità, nelle quali la prossimità non è solo riferita ai luoghi ma anche agli affetti. A partire dalla fiducia nei ruoli degli spazi e dei servizi pubblici nella promozione della salute, il punto di vista fondamentale per la costruzione di una healthy city è costituito dal quartiere dove la prossimità fisica e sociale può trovare una configurazione ottimale nell’uso/riuso di infrastrutture verdi, spazi pubblici aperti, servizi assistenziali di prevenzione/riabilitazione che possono incidere sulle condizioni di benessere psicofisico e sulle pratiche di condivisione. Questo modello di quartiere health-friendly si basa sull’accessibilità come condizione fondamentale e multiscalare per la promozione dell’attività fisica a supporto della salute in un contesto urbano, a partire dalla sua declinazione rispetto alle persone più fragili che vivono il quartiere, gli anziani, per i quali la vivibilità del quartiere molto dipende dalla possibilità di superare il divario tra abilità e barriere spaziali/temporali, fisiche/tecnologiche, informative/economiche, legali/amministrative, culturali/attitudinali. A partire da queste premesse sono state individuate tre scale di analisi, nelle quali il contesto fisico e i servizi assistenziali di prevenzione/riabilitazione possono influenzare le condizioni di benessere psicofisico e in generale la qualità di vita della persona anziana: la scala dei servizi socio-assistenziali, la scala dello spazio verde e pedonale del quartiere per attività riabilitativa e di prevenzione, la casa come primo luogo di cura.
24,00

F.A.AD. city

Città Friendly, Active, Adaptive

di Michele Di Sivo, Cristiana Cellucci

editore: Pisa University Press

Il libro precisa l’importanza e la centralità dell’approccio User-Centered&am
Gratuito

F.A.AD. CITY

Città Friendly, Active, Adaptive

di Cristiana Cellucci, Michele Di Sivo

editore: Pisa University Press

Il libro precisa l’importanza e la centralità dell’approccio User-Centered nell’osservazione delle relazioni che si stabiliscono tra uomo, sistemi tecnologici e ambiente costruito, per progettare in funzione sia delle esigenze anatomiche e metriche (visione antropometrica) che di quelle connesse alla sfera della percezione, dei processi cognitivi e dalla sfera sociale (visione antropocentrica). Questa concezione dell’ambiente progettato, se pur declinabile alle varie scale progettuali assume particolare interesse se rapportato al tema del progetto degli spazi aperti delle nostre città e alla loro capacità di favorire le funzioni vitali di coloro che ne usufruiscono. Una visione capace di ricostruire una proficua riconnessione tra salute, pianificazione urbana e progettazione ambientale in linea con le attuali testimonianze e ricerche intorno al passaggio culturale e organizzativo dal Public Health all’Urban Health. La necessità di avere cura dell’uomo, dell’ambiente e delle risorse, comporta una nuova resposabilità per la progettazione ambientale che non si limita alla realizzazione di smart object e smart city ma è capace di incidere sui comportamenti delle persone affinché le stesse siano smart e attive, per costruire una consapevolezza sul singolo, sulla collettività e sul contesto, che porti a cambiare lo stile di vita. Alla luce di questa connotazione più ampia di benessere dell’uomo, lo scopo della progettazione ambientale è oggi prevalentemente quello della salute, intesa come stato di benessere fisico, mentale e sociale. Tale attenzione si trova nella relazione tra salute e progettazione friendly, active e adaptive degli spazi aperti della città che diventano il mezzo attraverso il quale valutare le condizioni di salute e sicurezza che la stessa è in grado di offrire ai suoi abitanti, e sui quali intervenire per migliorare il livello di vivibilità.
15,00
 

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