Francesca Sofia

Francesca Sofia
autore
Pisa University Press
Francesca Sofia insegna Storia delle istituzioni politiche e Storia dell’ebraismo presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Studiosa delle culture politiche dell’Ottocento, al pensiero e alla biografia di Sismondi ha dedicato nel 1983 il volume Una biblioteca ginevrina del Settecento. I libri del giovane Sismondi, per poi pubblicare decine di articoli e saggi per lo più in sede internazionale. Nel 2008 ha curato (con Maria Pia Casalena) il volume Cher Sis. Scritture femminili nell’epistolario di Sismondi e nel 2011 (con Letizia Pagliai) gli atti del convegno Sismondi e la nuova Italia. Dirige la rivista on-line «Annali Sismondi».

Titoli dell'autore

Il cannocchiale

di Francesca Sofia

editore: Pisa University Press

Durante il suo soggiorno londinese nella primavera 1793, la famiglia Simonde visitò, tra le molte altre attrazioni
10,99

II cannocchiale

di Jean-Charles-Leonard Sismonde de Sismondi

editore: Pisa University Press

pagine: 160

Durante il suo soggiorno londinese nella primavera 1793, la famiglia Simonde visitò, tra le molte altre attrazioni turistiche, anche il telescopio di William Herschel, situato a circa 40 miglia lontano da Londra, noto come Observatory House. La possibilità di guardare alla volta celeste con questo mastodontico strumento – lungo 12 metri e con alla base un specchio concavo di 120 cm di diametro – deve aver suscitato una forte impressione sul giovane Sismondi, all’epoca ventenne.Ci piace pensare che sia nata da quest’esperienza l’idea di intitolare il suo giornale satirico con il nome di Cannocchiale. Contrariamente a molti altri scritti, contemporanei e successivi, il testo infatti abbonda di metafore attinte all’astronomia: si legga ad esempio quando Sismondi, novello Gulliver, approda nell’isola della Superbia e tramite il cannocchiale della modestia riesce a rendersi conto che gli abitanti dell’isola, invece di essere una turba di gente rissosa, sono in realtà dei piccoli geni lillipuziani; o ancora quando definisce i baldi giovani che corteggiano le donne sposate «i satelliti minori delle belle», distanziandoli però nella loro superficialità, da quelle «comete erranti che secondo il sistema dell’Universo del Prof. Lambert, vanno da un sistema planetario a un altro, descrivendo lunghissime elipsi, ma avendo intorno a ciaschedun astro un perielio molto corto».   Come scrive però Alessio Bini, nel saggio che precede il testo, le ragioni sostanziali per cui Sismondi attinge a questa metafora sono ben altre. Ricordando come il cannocchiale galileiano abbia messo a tacere la cosmologia e il sensismo aristotelici, Bini suggerisce di considerare la funzione specifica svolta dal cannocchiale, che è quella «di aiutare la ragione a capire com’è fatto il mondo, potenziando i sensi». Vi è dunque anche una non celata motivazione pedagogica innata in questa impresa letteraria, che è quella di educare una società (nello specifico, quella pesciatina) a guardare a se stessa con ironia, a mettere in discussione quanto è dato per acquisito, confrontandosi con altri mondi e altri costumi  
14,00