Sergio Giudici
Titoli dell'autore
Immagini e strumenti nella didattica delle scienze
editore: Pisa University Press
pagine: 182
Questo testo è una raccolta di contributi che nascono da esperienze e riflessioni maturate in questi anni, segnati tra l’altro dalla pandemia e dalla conseguente necessità di utilizzare strumenti digitali, come gli smartphone, assai diffusi tra gli studenti. La maggior parte degli articoli originali raccolti in questa curatela riguardano la didattica delle scienze, come la fisica e la chimica, sia a livello di scuole secondarie che di Università. Questo testo offre una serie di spunti didattici centrati sulla raccolta e sull’analisi di immagini, fotografie e video, mediante strumenti digitali, dimostrando le loro potenzialità come strumenti didattici, anche per affrontare argomenti complessi.
Dialoghi intorno alle geografie
Esperienze, linguaggi, narrazioni dal Festival delle Geografie di Levanto 2021
editore: Pisa University Press
pagine: 236
Dialoghi intorno alle Geografie. Detto al plurale perché non esiste una sola geografia ma molte! Da una variegata complessità discende, infatti, la forza della disciplina e ampio è il suo discorso. La globalità non è solo quella del nostro pianeta ma soprattutto quella del pensiero che la Geografia alimenta. La Geografia è, infatti, antidoto al provincialismo e indica la prospettiva pedagogica che dalla “piattezza” apparente del circostante educa alla sfericità del globale, a narrare le vicende territoriali e riconoscere i legami tra passato e futuro.I saggi di questo volume testimoniano questa vitalità e come si è espressa al Festival delle Geografie di Levanto del 2021: oltre ai geografi, gli autori coinvolti provengono da settori diversi e insieme svelano le tante Geografie possibili. La prima sezione è dedicata alla didattica, declinata nelle sue varie forme ed esperienze; la seconda mostra come l’escursionismo, il teatro e l’archeologia diventano strumenti che illuminano il territorio; l’ultima parte discute visioni geografiche a più ampio raggio: si ripensa il gesto del cartografare, si presenta una lettura simbolica della città e, infine, si discute provocatoriamente del fare Geografia astronomica nell’epoca del terrapiattismo.