La schiavitù – tragicamente tornata di attualità e tradizionalmente oggetto di studi storici, ma poco indagata in prospettiva storico-filosofica – è il tema monografico del n. 2/2020 di «Diacronìa». I contributi, raccolti a cura di Thomas Casadei (uno studioso che da tempo è impegnato su questo versante), mostrano chiaramente come una ricognizione che abbia ad oggetto «l’ombra nera» rappresentata dall’istituto schiavistico possa portare, non solo ad allargare i con_ ni tradizionali della storia della filosofia del diritto, includendo figure che non sono sinora entrate nel “canone” (come Olympe de Gouges), ma anche a rileggere diversamente alcuni grandi classici (da Bodin a Montesquieu), contribuendo ad una comprensione più profonda del loro pensiero. Un esercizio non solo utile ma estremamente necessario, quindi, al fine di ridisegnare le “geografie” della disciplina giusfilosofica, ampliare gli spazi d’osservazione e d’indagine, ridefinire le interpretazioni di autori rilevanti, rinnovare le prospettive di studio su figure e contesti storici.
Il fascicolo è arricchito, nelle altre sezioni, da saggi sul razionalismo antico, su Max Weber, sul diritto naturale in Kant e sulla crisi del positivismo giuridico.
In questo numero:
L’ombra nera della schiavitù. Percorsi nella storia della filosofia del diritto
a cura di Thomas Casadei
Thomas Casadei - Una revisione del canone? Prime notazioni su schiavitù e storia della filosofia del diritto
Mariella Robertazzi -«… È cosa perniciosa ammettere la schiavitù»: la riflessione di Jean Bodin
Tommaso Gazzolo- Eunuchi e schiavitù nelle Lettere Persiane di Montesquieu
Elisa Orru- Olympe de Gouges on Slavery
Fabio Macioce -La moderazione necessaria. Il diritto e il razionalismo antico
Giovanni Bombelli - Perché non possiamo non dirci weberiani. Metodo, storia, diritto nella riflessione di Max Weber
Giorgio Ridolfi-Il diritto naturale nelle lezioni di Kant
Francisco Javier Ansuategui Roig - El concepto de derecho, entre teoría y práctica