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Presentazione del volume "Sulla nostra pelle"

Dove

via Gioberti 39 Pisa

Quando

venerdì 22 marzo 2019
dalle 16.30 alle 18.30
Vi aspettiamo al ciclo di incontri SCIENZA PRÊT-À-PORTER: il 22 marzo 2019 verrà presentato il volume "Sulla nostra pelle" di Paolo Macchia e Maria Elisa Nannizzi e edito da Pisa University Press.
Presentazione del volume 22 marzo 2019
ore 16:30
presso le Officine Garibaldi (via Gioberti 39 - Pisa)

Vi aspettiamo al ciclo di incontri SCIENZA PRÊT-À-PORTER: il 22 marzo 2019 verrà presentato il volume "Sulla nostra pelle - Geografia culturale del tatuaggio" di Paolo Macchia e Maria Elisa Nannizzi e edito da Pisa University Press.

Intervengono:
Prof.ssa Maria Antonella Galanti (Università di Pisa)
Prof. Paolo Macchia (Università di Pisa)
Dott.ssa Maria Elisa Nannizzi



Sulla nostra pelle
Sulla nostra pelle
Geografia culturale del tatuaggio
Paolo Macchia, Maria Elisa Nannizzi
Perché fin dalla notte dei tempi popoli di ogni epoca e luogo si sono di­segnati la pelle? E per quale motivo civiltà e gruppi umani diversi hanno usato il tatuaggio per manifestare idee, credenze e valori? Come ha fatto questa antichissima pratica ad attraversare millenni di storia senza mai sparire, ma anzi mutando e adeguandosi in continuazione ai cambia­menti che hanno interessato la civiltà umana? Il tatuaggio ha ripetutamente cambiato il proprio significato ed è stato marchio di infamia e di appartenenza, distintivo sociale e segno magico, mezzo di ribellione e simbolo di libertà fino a diventare quell’accessorio di moda che oggi vediamo addosso a milioni di persone. Il volume vuole ripercorrere la millenaria storia di questa forma di co­municazione che l’uomo ha sempre usato, cercando di capire come essa è mutata attraverso continue risemantizzazioni a seconda delle cultu­re nelle quali si trovava: l’osservazione del lungo percorso del tatuaggio porterà a renderci conto che ci troviamo davanti a una delle più portento­se modalità con cui le culture umane hanno espresso se stesse. Nella seconda parte, il volume analizza l’esempio di una delle civiltà che più hanno fatto uso del tatuaggio come forma di comunicazione e di espressione culturale, i Maori della Nuova Zelanda che, con il loro ce­lebre Tā Moko, tanto hanno influenzato l’attuale fortuna della body-art contemporanea.


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