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Opere finaliste della VII ed. del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica - Giancarlo Dosi

Opere finaliste della VII ed. del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica - Giancarlo Dosi Opere finaliste della VII ed. del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica - Giancarlo Dosi
Opere finaliste della VII ed. del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica - Giancarlo Dosi

“Diario di un’infamia” (di Bruno Manfellotto, Fabio Demi) e “La prescrizione del reato” (di Eleonora Addante, Margherita Lombardo), entrambe edite da Pisa University Press, dopo un lungo percorso di valutazione, iniziato durante i primi giorni di agosto sono tra le opere finaliste della VII ed. del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica - Giancarlo Dosi. La Giuria Nazionale, composta da oltre duecento professori di ogni ordine e grado e studiosi delle materie trattate, ha espresso 4.545 giudizi che hanno portato alla selezione di 70 opere (50 libri, dieci per ciascuna area scientifica, 10 articoli e 10 video). 

 

https://www.premiodivulgazionescientifica.it/la-giuria-nazionale/

 

Su queste, si esprimerà il Comitato Scientifico che sulla base delle valutazioni effettuate dalla Giuria Nazionale sceglierà le terne che si contenderanno i premi in palio durante la finalissima del 12 dicembre 2019 alle ore 15.00 al CNR a Roma.

Diario di un'infamia

Le leggi, le vite violate, il ricordo

editore: Pisa University Press

pagine: 208

Il libro, curato da Bruno Manfellotto e Fabio Demi, raccoglie, con molte fonti documentarie (alcune inedite) e immagini d’epoca, l’excursus delle Leggi razziali italiane, emanate nel 1938 da re Vittorio Emanuele III che le firmò nella reale tenuta di San Rossore a Pisa. Dopo la descrizione del contesto storico e della genesi della legislazione razzista italiana, se ne raccontano le conseguenze attraverso le storie di “vite violate”. Quella di Guido Cava che, bambino, fu escluso da scuola in quanto ebreo Quella di Maria Furst Castro, ebrea polacca, che visse l’orrore di Auschwitz. Quella di Giuseppe Pardo Roques che fu ucciso nella sua abitazione assieme ad altre dodici persone. Quelle di tutti gli studenti e docenti che furono espulsi dall’ università per la loro condizione di ebrei. Il testo è arricchito da schede che raccontano altre personalità: Carlo Cammeo, maestro socialista ucciso nel 1921 dall’insorgente squadrismo fascista; Elio Toaff che diventerà rabbino capo delle comunità ebraiche italiane; Silvano Arieti, che attribuisce al suo incontro con Roques il motivo dei suoi studi che lo portarono a divenire uno dei massimi psichiatri del mondo. A questo si aggiunge un testo che racconta il “bagitto” la lingua segreta degli ebrei italiani. Il libro si conclude con la cronaca delle iniziative, “San Rossore 1938”, che l’università di Pisa, in coincidenza con l’80° dalla firma delle leggi razziste italiane, ha voluto dedicare a questo anniversario culminate con “La cerimonia del ricordo e delle scuse” che, il 20 settembre scorso, ha visto riuniti tutti i rettori delle università italiane per offrire un riconoscimento morale ai rappresentanti di tutte le comunità ebraiche lì presenti. Un fatto storico in senso proprio.   L’evento - come tutti gli altri racconti, del resto – ha come cornice Pisa, là dove tutto iniziò.     

La prescrizione del reato

di Eleonora Addante, Margherita Lombardo

editore: Pisa University Press

pagine: 262

Il volume affronta in chiave “sistematica” e “dinamica” uno degli istituti più controversi dell’attuale scenario giuridico: la prescrizione del reato. Capace di condizionare sia il diritto sostanziale che processuale, la “questione-prescrizione”, in bilico perenne tra la garanzia contro un’eccessiva durata del processo e la salvaguardia di un adeguato tempo di accertamento del crimine, è tornata in auge a seguito del noto “caso Taricco” e della “riforma Orlando”. In tale contesto, un ruolo cardine ha la comparazione che, partendo dal repertorio normativo e giurisprudenziale di altri Paesi europei e non, indaga differenze e punti di contatto, dimostrando quanto l’istituto sia fortemente condizionato dalla tradizione e dall’impianto di ciascun ordinamento. Il lavoro è rivolto agli studenti e agli addetti ai lavori delle aule d’udienza, con l’auspicio di contribuire alla diffusione della cultura del processo che richiede maggiore certezza delle regole per garantire la tutela dei diritti.

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