Scienze politiche e sociali
Tigri di carta
Debolezza dei partiti e instabilità sistemica in Italia (1994-2018)
di Eugenio Pizzimenti
editore: Pisa University Press
pagine: 268
Alla metà degli anni Settanta del secolo passato, commentando lo stato dell’arte degli studi sui partiti politici, G. Sartori evidenziava il divario esistente tra la mole delle conoscenze empiriche accumulate, da un lato; e la scarsità di elaborazioni teoriche, dall’altro. A oltre quarant’anni di distanza, l’assenza di una ‘teoria dei partiti politici’ e la parcellizzazione degli studi caratterizzano ancora la Scienza Politica. L’obiettivo di questa ricerca è duplice.
In primo luogo, essa si propone di far dialogare la Teoria delle Organizzazioni e la letteratura dedicata al mutamento organizzativo dei partiti politici.
In secondo luogo, attraverso questo lavoro si intende sviluppare una teoria formale delle organizzazioni di partito che combini gli assunti del neo-istituzionalismo con un innovativo approccio multi-dimensionale.
L’analisi empirica si concentra sul caso italiano, tra il 1994 e il 2018. Le caratteristiche della transizione ‘continua’ del sistema politico italiano rendono quest’ultimo un banco di prova unico per uno studio diacronico e comparato dei processi di sviluppo organizzativo dei partiti.
Meno parlamentari, più democrazia?
Significato e conseguenze della riforma costituzionale
di Emanuele Rossi
editore: Pisa University Press
pagine: 240
Il 20 e 21 settembre 2020 gli italiani saranno chiamati a votare, in un referendum, sul disegno di revisione costituzionale approvato dal Parlamento nel 2019 con cui viene ridotto il numero dei parlamentari: 400 deputati anziché 630, 200 senatori al posto degli attuali 315. Viene inoltre modificata la previsione relativa ai senatori a vita, con lo stabilire che essi non possono mai superare il numero di cinque (esclusi gli ex Presidenti della Repubblica). A prima vista si tratta di una riforma semplice e assai limitata: in effetti così è, ma le conseguenze di essa, come il suo significato complessivo, sono di assoluto rilievo. Il presente lavoro analizza tali aspetti: perché e come si è arrivati ad approvare questo taglio; quali conseguenze esso avrà sui costi della politica, sul sistema elettorale come su quello dei partiti, sull’organizzazione del Parlamento, e così via. Cosa emerge dalla comparazione con i parlamentari e le riforme negli altri paesi? Ma anche: come inciderà la riforma sulla rappresentanza politica? Essa è reazione ovvero incentivo alle tendenze populistiche? Nell’ultima parte del volume sono ospitate alcune opinioni di costituzionalisti che, in modo sintetico, propongono il proprio punto di vista sulla riforma e sulle conseguenze dell’esito referendario.
Professional identity construction in digital times
Autori vari
editore: Pisa University Press
pagine: 276
The book provides considerations, discussions and empirical research-based evidence about professional identity in the digital age and contemporary society. It discusses a conceptual framework of professional identity construction based on the sociological perspective of Symbolic Interactionism, and examines theoretical and empirical topics on virtual professional identities of Millennials and Generation X, entangled and disentangled online interactions, construction of professional passion in digital times, adult self-regulated learning, and relationship between profession, work, Self, and social media. It shares empirical and conceptual research-based findings of the forms of mediated narratives, including the effects of these practices on different social media audience. This book, more current than ever, is conceived for a target of public composed not only by students and young scholars, but by anyone who is interested in contemporary society and identity: its dual distribution (both in Italy and abroad) designs it as an in-depth analysis of contemporary processes.
Tutti i numeri della Costituzione
Analisi logico-matematica della Carta fondamentale
di Saulle Panizza
editore: Pisa University Press
pagine: 214
Il Volume propone una lettura della Costituzione italiana attraverso i concetti logico-matematici che in essa si rinvengono. Pur non essendo un testo matematico o di logica, la nostra Costituzione si caratterizza per un tessuto intimamente coerente, con la conseguenza che evidenziare quelle relazioni consente un approccio meno consueto ma ugualmente stimolante alla Carta fondamentale. Il Volume offre altresì una sorta di cartina di tornasole per il tema, sempre attuale, delle riforme costituzionali. Anche quando si tratti di interventi riguardanti singoli istituti (la modifica di un quorum o di una maggioranza, la riduzione del numero dei parlamentari, ecc.), essi hanno inevitabilmente ripercussioni sull’insieme e la lente rappresentata dai concetti e dalle relazioni di ordine logico-matematico è in grado di evidenziarne con immediatezza la portata.
Le discriminazioni fondate sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere
editore: Pisa University Press
pagine: 240
Il Convegno i cui Atti sono raccolti in questo Volume ha costituito uno snodo cruciale nell’impegno dell’Università di Pisa per far crescere la riflessione scientifica e l’azione degli Atenei, rappresentati dalla Conferenza nazionale degli organismi di parità delle Università italiane, che è stata promotrice dell’iniziativa, intorno alle questioni LGBTQI+, alla complessità dell’identità di genere e alle misure concrete che gli Atenei sono chiamati a mettere in campo per offrire autentica cittadinanza a tutte le studenti in vario modo non conformi al paradigma eteronormativo.
Proprio dalle giornate “Le discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, delle quali il libro cerca di restituire la fecondità e la rilevanza dei risultati, è peraltro sfociata una mozione collettiva rivolta alla Conferenza dei Rettori grazie alla quale, con il lavoro incessante del Progetto indipendente Universitrans, si stanno oggi diffondendo negli Atenei italiani buone pratiche orientate alla piena tutela del diritto all’autodeterminazione di genere.
Il volume raccoglie le numerose relazioni presentate, che si intrecciano interdisciplinarmente affrontando il complesso tema delle discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere, nella prospettiva filosofica, giuridica, sociologica, pedagogica, e riscostruendolo infine attraverso la voce delle soggettività trans, l’esperienza, il dato empirico e politico.
Alla ricerca della terza via
di Marco Cini
editore: Pisa University Press
pagine: 140
In tempi recenti la locuzione “terza via” è tornata in auge nel dibattito scientifico e politico italiano e internazionale grazie al noto volume pubblicato da Anthony Giddens negli anni Novanta – Beyond Left and Right. The Future of Radical Politics – con il quale l’autore ha tentato di formulare una teoria politica che conciliasse neoliberismo e socialdemocrazia. I contributi raccolti in questo volume riflettono su alcuni meccanismi istituzionali e su soluzioni economiche che hanno qualificato, in Italia, la “terza via” fascista e corporativa, l’effimero e velleitario esperimento della Repubblica Sociale Italiana, ma anche il primo dopoguerra repubblicano, quando emersero o si consolidarono culture politiche che si richiamavano a soluzioni “terze” rispetto agli assetti liberali orientati a confermare la superiorità assoluta dell’economia di mercato, o al modello istituzionale ed economico pianificato, come la cultura cattolica e quella, apertamente ispirata alle radici risorgimentali del Paese, che permeò il repubblicanesimo di sinistra.
PRINCIPI E STRUMENTI PER GESTIRE LE RISORSE UMANE
editore: Pisa University Press
pagine: 400
Il testo raccoglie numerosi contributi di docenti universitari, manager, ricercatori ed esperti che in una prospettiva interdisciplinare mettono a fuoco i principali aspetti della Gestione delle Risorse Umane, facendo riferimento a contesti organizzativi, non esclusivamente aziendali. Fra i temi affrontati: l’evoluzione del concetto di Risorsa Umana, le competenze trasversali, la domanda di soft skills nel mercato del lavoro, le forma e i caratteri della leadership, la genesi dell’autorevolezza e del carisma, le interazioni professionali e il lavoro di squadra, teamwork e dinamiche conflittuali, etica professionale e autonomia del lavoratore, la formazione e il progetto di sviluppo personale, le radici della motivazione, principi e strumenti per la valorizzazione e l’empowerment, gestione e prevenzione dello stress lavoro-correlato, la sicurezza sul lavoro e le normative vigenti, le competenze comunicative e la comunicazione non verbale, la business etiquette e il cross cultural management, fondamenti di diritto del lavoro e Qualità.
Contributi di: Serena Gianfaldoni, Marco Giannini, Franco Failli, Maria Cristina Del Poggetto, Sonia Bernicchi, Sergio Casella, Fausto Corvino, Marco Agujari, Ranieri Del Torto, Enrico Pesciatini, Marco Cervioni, Rossana Gravina, Cecilia Taddei, Antonietta Zecchini.
Affrontare il conflitto
Trascendere e trasformare
di Johan Galtung
editore: Pisa University Press
pagine: 232
Questo libro si offre a studenti e docenti dei corsi di Scienze per la Pace, agli specialisti della mediazione, ai diplomatici e agli uomini di governo, ma anche a qualsiasi persona che voglia apprendere «l’arte» di trascendere i conflitti, affrontandone la sofferenza portata dalle contraddizioni che li generano.
Appoggiandosi a una solida teoria elaborata in decenni di attività come ricercatore per la pace e mediatore internazionale, J. Galtung ha realizzato un efficace compendio del suo metodo TRANSCEND, nella forma di un manuale di esercizi pratici per l’addestramento ad affrontare le più diverse situazioni conflittuali. Scanditi dal succedersi dei giorni della settimana, dal lunedì alla domenica, vi vengono esaminati 40 conflitti reali, cominciando dai micro-conflitti della vita quotidiana, per passare ai meso-conflitti di classe, genere, razza, fino ad arrivare ai macro-conflitti tra statinazione e tra civiltà. I lettori vengono continuamente coinvolti nei casi esaminati, sollecitati a dare il proprio contributo di creatività nell’indicare le alternative alla coercizione e alla violenza. Alla base sta la convinzione che la costruzione della pace altro non sia che l’applicazione della capacità umana di immaginare a ogni ostacolo un nuovo inizio, andando oltre le contrapposizioni, con il contenimento critico delle pretese egoistiche, immedesimandosi nelle ragioni dell’altro, favorendo l’elaborazione di obiettivi superiori che impegnino le parti in conflitto a percorrere la strada della nonviolenza.
Migrazioni. Un'introduzione filosofica-politica
di Ilaria Possenti
editore: Pisa University Press
pagine: 151
«Ci siamo accorti dell’esistenza di un diritto ad avere diritti […] solo quando sono comparsi milioni di individui che lo avevano perso e non potevano riacquistarlo a causa della nuova organizzazione globale del mondo». Così scriveva nel 1951 Hannah Arendt, riflettendo sulla vicenda dei profughi europei tra le due guerre mondiali e sul diritto di tutti ad avere “un posto nel mondo”. Questa Introduzione al tema delle migrazioni, concepita per un uso didattico in ambito universitario e perciò corredata di alcuni documenti e una bibliografia, intende sollecitare una discussione filosofico-politica attorno all’attualità della preoccupazione arendtiana. Per questa ragione, la prima parte del volume (“Contesti”) muove dallo scenario della “globalizzazione”, per poi concentrarsi sul caso europeo e interrogarsi sul tema della cosiddetta “fortezza Europa”. La seconda parte (“Percorsi”) propone invece due approfondimenti e uno spunto di riflessione. Il primo approfondimento riguarda il tema arendtiano del “diritto di avere diritti”; il secondo, che muove da una lettura di Claude Lévi Strauss, il tema della “cultura” e del suo improprio utilizzo delle prospettive culturaliste e neorazziste emerse di fronte alle nuove migrazioni. Il percorso conclusivo, infine, si sofferma da un lato sull’uso politico della paura e delle retoriche della “sicurezza”, dall’altro sull’uso neorazzista del linguaggio – ossia su temi di particolare rilevanza per chi intende occuparsi di “comunicazione”.
Le dimissioni nel diritto costituzionale
di Saulle Panizza
editore: Pisa University Press
pagine: 180
A differenza di quanto accade in altri ambiti (in particolare nel diritto privato e amministrativo), il tema delle dimissioni non risulta particolarmente approfondito in quello del diritto costituzionale. A partire dalle scarne ricorrenze contenute nella Costituzione (per il Presidente della Repubblica: art. 86, per il Governo: art. 94 e per gli organi regionali: art. 126, vecchia e nuova formulazione) e nelle fonti di rango subordinato (in relazione a membri del Parlamento, giudici costituzionali, componenti del Cnel, titolari e componenti degli organi degli enti locali), il volume si interroga sulla possibilità di rinvenirne un'accezione univoca, quale ne sia il fondamento, anche teorico, e quale disciplina risulti auspicabile. L'indagine porta a individuare nei motivi e nella loro esternazione il possibile tratto caratterizzante dell'istituto nel diritto costituzionale, verificando infine la tenuta di tali conclusioni alla luce di alcune questioni problematiche di particolare attualità, quali il grave fenomeno delle dimissioni per intimidazione negli enti locali e quelle da parlamentare in caso di dissenso politico.
Sulla nostra pelle
Geografia culturale del tatuaggio
di Paolo Macchia, Maria Elisa Nannizzi
editore: Pisa University Press
pagine: 364
Perché fin dalla notte dei tempi popoli di ogni epoca e luogo si sono disegnati la pelle? E per quale motivo civiltà e gruppi umani diversi hanno usato il tatuaggio per manifestare idee, credenze e valori? Come ha fatto questa antichissima pratica ad attraversare millenni di storia senza mai sparire, ma anzi mutando e adeguandosi in continuazione ai cambiamenti che hanno interessato la civiltà umana?
Il tatuaggio ha ripetutamente cambiato il proprio significato ed è stato marchio di infamia e di appartenenza, distintivo sociale e segno magico, mezzo di ribellione e simbolo di libertà fino a diventare quell’accessorio di moda che oggi vediamo addosso a milioni di persone.
Il volume vuole ripercorrere la millenaria storia di questa forma di comunicazione che l’uomo ha sempre usato, cercando di capire come essa è mutata attraverso continue risemantizzazioni a seconda delle culture nelle quali si trovava: l’osservazione del lungo percorso del tatuaggio porterà a renderci conto che ci troviamo davanti a una delle più portentose modalità con cui le culture umane hanno espresso se stesse.
Nella seconda parte, il volume analizza l’esempio di una delle civiltà che più hanno fatto uso del tatuaggio come forma di comunicazione e di espressione culturale, i Maori della Nuova Zelanda che, con il loro celebre Tā Moko, tanto hanno influenzato l’attuale fortuna della body-art contemporanea.
Narrare la malattia per costruire la salute
una prospettiva multidisciplinare
editore: Pisa University Press
pagine: 160
Galeno intitolava un suo libro Il miglior medico è anche filosofo perché doveva possedere oltre alle conoscenze tecniche l’arte dell’ascolto. Se questo principio è certamente condiviso dai pazienti e fa parte della relazione di fiducia, il suo ampio signifi cato è ancora al centro delle professioni e della formazione in campo sanitario?
La domanda rimanda alle numerose sfide che la medicina deve affrontare non sottovalutando gli effetti dei cambiamenti sul processo diagnostico; infatti dalla riduzione delle risorse all’ipertecnologizzazione, dalla crescente parcellizzazione specialistica ai costi della medicina difensiva, sono tutte questioni importanti per il futuro del nostro sistema sanitario.
Le Autrici e gli Autori di questo libro però ne individuano un’altra altrettanto significativa, quella della complessità, che deriva dal mettere al centro il soggetto, la componente emozionale, la sua storia e il contesto di vita. Una sfida teorica che impone la revisione delle nostre categorie conoscitive in una prospettiva multidisciplinare, da una parte, e una pratica concernente la qualità delle risposte terapeutiche in una visione improntata sulla care e sui contenuti simbolico-relazionali dell’esperienza di malattia, dall’altra.
I diversi saggi in cui si articola il testo propongono, richiamandosi al dibattito in corso sulla applicabilità della Medicina Narrativa, una complementarietà tra i diversi metodi per favorire uno sguardo allargato sulle dinamiche di salute, superando le attuali resistenze organizzative e le diverse critiche epistemologiche. In altri termini qui non si parla di malattie ma dell’essere malati per promuovere a partire dal linguaggio, un cambiamento di prospettiva di cui l’umanizzazione delle cure è parte integrante.
Donne nell'ottocento
Rivendicazione e cultura femminile
di Luigi Donolo
editore: Pisa University Press
pagine: 446
L’Ottocento è un momento di passaggio cruciale per la rinascita delle donne e delle loro rivendicazioni. In questo secolo le donne furono presenti in una molteplicità di atteggiamenti e di opere dimostrandosi spinte dalla volontà di innovare. In particolare evidenza l’impegno delle donne per la liberazione dalle tante costrizioni e convenzioni tradizionali in vari paesi europei e negli Stati Uniti, dalla Rivoluzione francese sino ai primi anni del Novecento, secolo nel quale, a motivo anche delle due Guerre Mondiali, le donne riuscirono finalmente a raggiungere una nuova dignità e autonomia sia privata che pubblica. Le donne ebbero una parte propositiva e attiva anche nelle lotte per l’indipendenza di vari Paesi europei, soprattutto in Italia durante il periodo del Risorgimento. Attraverso molte biografie di donne italiane e straniere, femministe, patriote, scrittrici e lavoratrici, è possibile avere una visione complessiva degli sforzi da loro compiuti in diversi contesti e sia pure con differenti intenti per l’istruzione e i diritti civili, compresi quelli del lavoro.
La donna moderna e i suoi diritti
Carmen de Burgos (1867-1932)
editore: Pisa University Press
pagine: 438
La mujer moderna y sus derechos (1927, ultima ed. 2007 Biblioteca nueva) è un saggio scritto da Carmen de Burgos, che anticipa molti argomenti legati alle attuali teorie del gender e alla condizione femminile in Spagna e in Europa, sul piano sociale, economico e culturale. Si tratta di una testimonianza unica sull’evoluzione e sulla condizione delle donne nei primi anni del Novecento che, oltre ad essere un’opera emblematica del femminismo, è anche un manifesto per l’uguaglianza tra donne e uomini. In questo saggio, de Burgos difende innanzitutto una maggiore e migliore educazione per le donne, argomento che attraversa molti aspetti della vita delle donne in quel momento: dalla loro situazione legale, specialmente nei codici civile e penale al diritto al lavoro, al suffragio e soprattutto al sapere, poiché senza un’educazione, afferma l’autrice, non è possibile il progresso.