Tutte le nuove uscite
DIACRONIA 2.2021
Rivista di storia della filosofia del diritto
rivista: Diacronìa
pagine: 288
Il presente fascicolo di Diacronìa inaugura una nuova sezione dedicata a “Questioni di teoria del diritto” e lo fa pubblicando la prima parte del lavoro di Vittorio Villa dedicata all’inquadramento teorico dei disaccordi interpretativi profondi. Nella sezione dei saggi sono compresi studi di storia della filosofia del diritto dedicati a Bartolomé de Las Casas, a Babeuf e alla teoria democratica, a Hegel e al ruolo del senso comune nel diritto, al confronto tra Hannah Arendt e Carl Schmitt, al pensiero giuridico orientale di matrice confuciana. Completano il fascicolo due note dedicate, l’una, ad un manuale di filosofia del diritto centrato sulla prospettiva storica, l’altra, al giusrealismo di Léon Duguit. In questo numero saggi di: Stefano Berni, Gabriele Magrin, Federico Oliveri, Rosaria Pirosa, Federico Lorenzo Ramaioli, Carlo Sabbatini, Ramón Valdivia, Vittorio Villa
Il disaccordo nella scienza e in politica
Conflitti e dispute tra esperti e cittadini
editore: Pisa University Press
pagine: 239
Qual è la risposta più adeguata al cambiamento climatico? L’obbligo vaccinale è giusto? Quali politiche economiche sono più opportune? Le società democratiche sono caratterizzate da disaccordi profondi e persistenti che spesso riguardano sia aspetti normativi, di natura valoriale, sia aspetti descrittivi, di carattere scientifico. Capire come tali disaccordi debbano essere considerati, valutati e gestiti è fondamentale per arrivare a soluzioni non solo desiderabili, ma anche efficaci. Il volume indaga il disaccordo da prospettive diverse, offrendo strumenti teorici per orientarsi nella complessità delle dispute scientifiche, dei conflitti politici e del rapporto tra scienza e democrazia.
Matteotti si racconta (cofanetto 5 volumi)
La famiglia, gli studi, la politica
di Giacomo Matteotti
editore: Pisa University Press
Matteotti si racconta. La famiglia, gli studi, la politica intende proporre alle lettrici e ai lettoti del XXI secolo, giovani ma non solo, l’opera, il pensiero e la vita di Giacomo Matteotti, ricollocandolo nel proprio contesto storico ma anche restituendocene la drammatica attualità al di là del “santino” del martire dell’antifascismo. Attraverso i cinque volumi antologici qui raccolti, il lettore ha modo di compiere un viaggio essenziale, agile e intuitivo attraverso le principali tappe del percorso umano e intellettuale del deputato socialista. Ciascun volume tematico contiene quindi una raccolta di testi matteottiani, un ampio apparato illustrativo e le considerazioni di illustri storici italiani. Sono inoltre riportati con frequenza alcuni degli scambi epistolari più signifi cativi, come quelli con l’amatissima moglie Velia Titta o con l’amico Filippo Turati. L’idea che non muore raccoglie i testi e le testimonianze di natura biografica: è un volume – per così dire – “intimo”, che perciò costituisce l’introduzione ideale della raccolta. I successivi Per il lavoro, Sull’istruzione, La guerra e la pace e Democrazia e fascismo dimostrano non solo come il riformismo di Matteotti seppe confrontarsi con i principali drammi del suo tempo, ma anche il valore che ancora oggi conserva per affrontare le diffi coltà del presente. Ogni contributo è stato selezionato per restituire con effi cacia la statura umana e storica di Matteotti, che in queste pagine “racconta” in prima persona una vita avvincente e ancora oggi capace di ispirare chi vi si voglia accostare. Per queste ragioni, è un’opera destinata a chiunque desideri riscoprire con semplicità una delle personalità più alte dell’Italia del Novecento.
Democrazia e fascismo
di Giacomo Matteotti
editore: Pisa University Press
pagine: 158
L’opposizione di Matteotti al regime può essere interamente letta come il tentativo di restituire al popolo italiano la dignità di essere libero: in questo senso, essa segna una vera e propria incompatibilità etica, che si traduce in dovere morale di resistenza all’oppressione. Come dirà nel celebre discorso-denuncia del 30 maggio 1924, il più importante della storia del Parlamento italiano, «noi deploriamo invece che si voglia dimostrare che solo il nostro popolo nelmondo non sa reggersi da sé e deve essere governato con la forza. Ma il nostro popolo stava risollevandosi ed educandosi, anche con l’opera nostra. Voi volete ricacciarci indietro». Amare la patria significa innanzitutto difenderne la libertà inviolabile: davanti a questo compito politico-morale, neppure la morte apparve a Matteotti prezzo troppo caro.
La guerra e la pace
di Giacomo Matteotti
editore: Pisa University Press
pagine: 156
Il pacifismo di Giacomo Matteotti è tema che ben si presta a un’antologia pensata per le scuole. Ripercorrere le tappe fondamentali della sua opposizione alla guerra significa infatti poter vedere all’opera il suo socialismo e i suoi ideali; ma anche la vita e le difficoltà dell’uomo, che pure tanta importanza rivestono per la consapevolezza storica.Lo scoppio della prima guerra mondiale segnerà una tappa decisiva per il percorso politico di Matteotti. Fedele all’ideale dell’internazionalismo socialista già professato ai tempi della guerra libica, il suo sentito neutralismo si colloca su un terreno come sempre ideale e realistico al contempo. Matteotti ha infatti ben chiaro che l’entrata in guerra dell’Italia significherebbe interrompere bruscamente quel “movimento ascensionale della civiltà” che con tanta fatica il socialismo aveva avviato nei decenni precedenti. Il complessivo spreco di vite umane e risorse economiche avrebbe infatti comportato un arresto – se non una vera e propria retrocessione – del già di per sé lento progresso del Paese: il ritorno alla “barbarie” e il sacrificio del proletariato.
Sull'istruzione
di Giacomo Matteotti
editore: Pisa University Press
pagine: 128
Crediamo che i testi di Giacomo Matteotti qui raccolti possano costituire una vera e propria sfida per lo studente in formazione. Cosa significa propriamente “studiare”? E che rapporto vige tra studio e mondo? Matteotti propone una visione dell’educazione capace di relativizzare il comune sentire a riguardo, a cominciare proprio dalla scuola. Se è infatti innegabile che la scuola costituisce il luogo di formazione per eccellenza, è pur vero che quest’ultima non si riduce ad essa. Al contrario, esistono molti altri spazi educativi, indispensabili per la fioritura umana di ciascuno di noi. Siano essi il teatro, una rivista didascalica o una biblioteca; le aule vuote del palazzo comunale, la famiglia; i musei o le case dei contadini: ovunque sarà possibile elevare «la cultura del popolo».Ma la sfida consiste anche nell’accogliere l’importanza dell’approfondimento personale, che pure rientra nella medesima logica: in una battuta, non esiste luogo abbastanza grande da ospitare la ricchezza che la civiltà ci riserva.Nei testi qui raccolti si mostra come fare.
Per il lavoro
di Giacomo Matteotti
editore: Pisa University Press
pagine: 120
Il volume raccoglie i principali contributi di Matteotti alla definizione del socialismo e al suo significato per il lavoro. Sono testi scorrevoli ma incisivi, che furono scritti per essere compresi e fatti propri da tutti: per questo, confidiamo che i giovani studenti sapranno trovarvi quanto riterranno ancora oggi degno d’attenzione.Fin da giovanissimo, Matteotti ebbe modo di conoscere la miseria in cui versavano i lavoratori del suo Polesine, terra di contadini e poverissima. La prima attività politica di Matteotti è infatti interamente dedicata alla riorganizzazione del mondo contadino in senso socialista, che tende a ricompattare in organismi autonomi e istituzionali i singoli lavoratori, per farne comunità attiva. Si impegna quindi per la creazione e la tutela delle realtà cooperative e insegna ai suoi compagni le più elementari operazioni di contabilità e bilancio: l’attenzione per la consapevolezza economica rimarrà una costante della politica matteottiana.Solo attraverso la conoscenza dell’economia si rende infatti pienamente possibile l’azione socialista, che è innanzitutto volta al miglioramento esistenziale dei lavoratori.
L'idea che non muore
di Giacomo Matteotti
editore: Pisa University Press
pagine: 164
L’idea che non muore è il primo di cinque volumi antologici illustrati pensati per diffondere nelle scuole superiori italiane la conoscenza della vita e dell’opera di Giacomo Matteotti, tra i profili politici più alti della storia del Paese.Il titolo di questo primo volume riecheggia un passaggio significativo del manifesto programmatico del Partito Socialista Unitario, scritto da Matteotti – che ne era il segretario – nel 1923: «Il socialismo è un’idea che non muore! Come la libertà!». La forza ideale di questo motto è tale da restituire in una battuta l’intera vicenda politica e umana di un uomo che seppe sacrificare se stesso per i valori professati in una vita. Non a caso, una narrazione storica a trattimitica vuole che anche nel momento della morte egli abbia gridato ai propri carnefici: «Uccidete pure me, ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai. La mia idea non muore».In questo primo testo, quella vita così intensa viene ripercorsa attraverso gli scritti dello stesso Matteotti e testimonianze storiche rilevanti, oltre che da un ampio corredo fotografico. L’auspicio che i curatori hanno è di essere riusciti a offrire al giovane studente uno strumento agile ma coinvolgente, in grado di contribuire alla sua formazione morale e intellettuale.
Dall'Egitto a Pisa
Gaetano Rosellini e le sue collezioni
editore: Pisa University Press
pagine: 52
Il saggio, pubblicato in occasione della mostra “Dall’Egitto a Pisa. Gaetano Rosellini e le sue collezioni”, mette in luce la presenza a Pisa di numerose antichità egizie, concentrate nei due poli museali dell’Opera della Primaziale Pisana e delle Collezioni Egittologiche “Edda Bresciani” dell’Università. Le antichità custodite nei due musei furono riportate dall’Egitto da Gaetano Rosellini che aveva partecipato in qualità di ingegnere e architetto alla celebre “Spedizione Letteraria Franco-Toscana in Egitto e in Nubia” (1828-1829), guidata dal nipote Ippolito Rosellini. La prima raccolta venne donata da Gaetano già nel 1830 al Camposanto Monumentale, mentre la seconda collezione fu lasciata in eredità all’Università di Pisa nel 1962 da una nipote di Gaetano Rosellini, la signora Laura Birga Picozzi.
«JA, JEG TÆLLER MIN TROE HVER TIME»
Studi nordici in memoria di Jorgen Stender Clausen
editore: Pisa University Press
pagine: 318
Il volume si articola in una serie di saggi di scandinavisti italiani e stranieri, dedicati alla lingua, alla letteratura e alla cultura danese. Oltre a figure più note, come H.C. Andersen o P. Høeg, i singoli lavori indagano su aspetti della vita e dell’opera di critici letterari del XIX e XX secolo, quali G. Brandes e H. Rue, sull’immagine dell’Italia e sulla ricezione italiana della letteratura danese, sul rapporto tra letteratura e storia in Danimarca tra Settecento e Novecento e sul ruolo di punta giocato dal pensiero pedagogico locale, erede della ricca tradizione scandinava. Il volume è inoltre integrato da alcuni saggi dedicati alla storia linguistica e alle Færøer.
Dialoghi intorno alle geografie
Esperienze, linguaggi, narrazioni dal Festival delle Geografie di Levanto 2021
editore: Pisa University Press
pagine: 236
Dialoghi intorno alle Geografie. Detto al plurale perché non esiste una sola geografia ma molte! Da una variegata complessità discende, infatti, la forza della disciplina e ampio è il suo discorso. La globalità non è solo quella del nostro pianeta ma soprattutto quella del pensiero che la Geografia alimenta. La Geografia è, infatti, antidoto al provincialismo e indica la prospettiva pedagogica che dalla “piattezza” apparente del circostante educa alla sfericità del globale, a narrare le vicende territoriali e riconoscere i legami tra passato e futuro.I saggi di questo volume testimoniano questa vitalità e come si è espressa al Festival delle Geografie di Levanto del 2021: oltre ai geografi, gli autori coinvolti provengono da settori diversi e insieme svelano le tante Geografie possibili. La prima sezione è dedicata alla didattica, declinata nelle sue varie forme ed esperienze; la seconda mostra come l’escursionismo, il teatro e l’archeologia diventano strumenti che illuminano il territorio; l’ultima parte discute visioni geografiche a più ampio raggio: si ripensa il gesto del cartografare, si presenta una lettura simbolica della città e, infine, si discute provocatoriamente del fare Geografia astronomica nell’epoca del terrapiattismo.
Leonardo e il '900
Tra storia e mito
editore: Pisa University Press
pagine: 356
Leonardo da Vinci è stata una delle figure del Rinascimento maggiormente investita di reinvenzioni mitopoietiche. Artisti, letterati, filosofi e storici dell’arte, nel corso dei secoli, si sono rivolti al suo multiforme ingegno e alle sue opere per restituirne immagini sempre nuove, che portano in sé l’impronta di interessi, istanze e problemi loro propri. Il presente volume si avvale del contributo di studiosi afferenti ad ambiti disciplinari diversi per decostruire i processinovecenteschi di formazione del mito di Leonardo, per comprendere le ragioni della straordinaria virtualità simbolica di un personaggio che, a cinquecento anni dalla sua morte, non ha mai smesso di affascinarci.
Unione Europea e sistema neo-ordoliberale
di Luciano Fanti
editore: Pisa University Press
pagine: 344
Dopo settant’anni dall’inizio dei progetti unionisti, trenta dal Trattato di Maastricht e venti dall’introduzione dell’euro, si potrebbe ancora porre la domanda se l’Europa sia solo una “espressione geografica” o, invece, una nuova entità politica. In questo libro cerchiamo di comprendere, attraverso la ricostruzione delle idee che sono connesse con le principali scelte politiche, giuridiche ed economiche dell’Unione Europea, i “perché” di “questo” processo di integrazione. In particolare, si tracciano le influenze del neo-ordoliberalismo nella costruzione dell’attuale Unione Europea, e si delineano alcuni elementi chiarificatori del dibattito fra europeismo ed euroscetticismo, per la soluzione del dilemma: rottamare la sovranità territoriale o rottamare Maastricht?
La crisi economica e la protesta
L'Italia in prospettiva storico-comparata (2009-2014)
di Massimiliano Andretta
editore: Pisa University Press
pagine: 174
Questo libro propone un esame approfondito della protesta in Italia durante la crisi economica (2009-2014), integrando metodi di ricerca diversi, e focalizzando l’analisi sugli aspetti macro (contesto), meso (proteste, organizzazioni)e micro (cittadini, partecipanti, attivisti) all’interno di un coerente quadro teorico. In questo modo spera di fornire un’analisi esauriente arricchita dalla comparazione con altri paesi del Sud Europa. Attraverso la prospettiva storica-comparata, l’autore cerca di dimostrare che le differenze negli esiti della protesta anti-austerity in questi paesi siano dipese da processi storico-politici che affondano le loro radici nelle diverse modalità di transizione alla democrazia di massa.







