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Scienze politiche e sociali

Mediazione sociale

Riflessioni teoriche e buone pratiche

di Pierluigi Consorti, Andrea Valdambrini

editore: Pisa University Press

pagine: 216

La dimensione sempre più multiculturale delle città contemporanee pone nuove sfide alla capacità di mantenere solidi legami sociali. La diffusione dei valori di tolleranza, partecipazione e solidarietà appare spesso più proclamata che praticata. Le comunità locali sembrano poco capaci di gestire la conflittualità e finiscono col delegare all’autorità pubblica (forze dell’ordine, magistratura, sindaci, …) la responsabilità di trovare risposte adeguate ai problemi di insicurezza e intolleranza che comunque le affliggono. La mediazione sociale rappresenta una via ancora poco praticata. Tuttavia mostra grandi potenzialità perché esprime una forma di cura dei legami sociali attenta alla ricostruzione di spazi di dialogo e partecipazione. La trasformazione mediativa di tali conflitti sostenendo la riappropriazione della responsabilità delle comunità locali, migliora la convivenza sociale. Questo volume raccoglie gli sforzi di ricerca interdisciplinare svolti su questo tema nell’ambito del Centro interdisciplinare «Scienze per la pace» dell’Università di Pisa. Sono stati affrontati ed approfonditi teoricamente vari contesti di applicazione, insieme ad una selezione di buone pratiche efficacemente sperimentate sul territorio nazionale. Con saggi di: Anja Corinne Baukloh, Marco Bertoluzzo, Alessandro Carta, Claudia Casini, Fulvio Corrieri, Giovanni Cosi, Flavio Croce, Andrea Fineschi, Sandro Mazzi, Paolo Nicosia, Ornella Obert, Francesco Pozzi, Duccio Scatolero, Giovanni Scotto, Andrea Valdambrini, Paolo Vanni, Maria Angela Zumpano.
15,00

Generazione privata

Soggettività giovanile in un'area territoriale della Toscana

editore: Pisa University Press

pagine: 240

È una generazione privata del futuro e costretta nella sfera privata. Privazione e privatizzazione sono due caratteri che aiutano a riconoscere molti percorsi dei giovani oggi. Con poche chances di giocare in pubblico e collettivamente desideri e aspettative maturate nella interminabile gestazione adolescenziale. In questo volume presentiamo l’ultimo step di un modello d’indagine sulla soggettività giovanile predisposto nel 1988, proseguito nel 1995 con un approfondimento sul rapporto tra le generazioni e nel 2000 con una verifica sull’intero territorio nazionale. L’ipotesi che ha guidato quel lungo percorso può esser così riassunta: nell’attuale differenziazione degli ambiti di vita e nel pluralismo dei modelli culturali, la qualità percepita delle relazioni e il grado di riflessività costituiscono due assi di strutturazione ( o destrutturazione) della soggettività giovanile. I risultati delle ricerche precedenti e di quella qui presentata hanno ampliamente convalidato quell’ipotesi. Rispetto alle precedenti esperienze di ricerca, quest’ultimo lavoro ha lo scopo di mettere a fuoco  una realtà territoriale definita- Viareggio, una cittadina di medie dimensioni della costa toscana, terreno delle passate indagini locali- i cambiamenti e la continuità nel segmento giovanile, e di testare strumenti sintetici di descrizione e definizione della soggettività giovanile.Dalla ricerca emergono singolari composizioni di opposte dimensioni delle esperienze. È il tentativo di molti giovani di conciliare orientamenti divergenti: individualismo e altruismo, acquisitività e solidarietà, strumentalità e espressività. L’individualismo altruista, l’acquisività solidale, la strumentalità espressiva acquistano il significato di un’ inusuale sospensione sociale dell’ambivalenza, che tende a conservare-insieme e in tensione- spinte motivazionali contraddittorie.Tra gli altri risultati, emerge inoltre la tendenza ad “ addomesticare il presente” a ridurre lo spazio delle esperienze entro le mura domestiche e a immaginare la possibilità di addomesticare anche il futuro. Ma oggi più che mai, il futuro è esattamente non-domestico. Chiede congedo dal presente. È un invito a lasciare la “ casa”. In un gioco di complicità e irresponsabilità tra generazioni, la pretesa di addomesticare il futuro annuncia una corruzione del tempo delle giovani generazioni, come un trattenere nelle viscere troppo a lungo un corpo che non vuole uscire alla luce.
15,00

"Nel mezzo"

Microfisica della mediazione nel mondo greco antico

di Andrea Cozzo

editore: Pisa University Press

pagine: 496

Arbitrato, mediazione, interposizione sono pratiche di gestione dei conflitti (alternative tanto alla violenza quanto al rigido e astratto diritto) che la società contemporanea, bisognosa di ricostruzione del senso della comunità, va lentamente riscoprendo. Nel mondo greco antico, da Omero al IV sec. d.C., queste pratiche erano già conosciute e sperimentate a diversi livelli: nei rapporti interpersonali, in quelli interni alla polis e in quelli tra le poleis. Superando l’idea del mondo greco polarizzato fra «irenismo comunitario» e «bellicità perenne» (esterna o interna alla polis), questo volume dà spazio ad una rigorosa ricostruzione storica che permette di scorgere gli elementi qualificanti di un’organizzazione concettuale tipica della forma mentis dei Greci, che si estende in tutti gli ambiti, da quello delle teorie politiche a quello delle competizioni sportive.In particolare, la prassi e la riflessione teorica dei Greci mostrano come l’azione di una terza parte potesse frenare la violenza e, spesso, avviare dinamiche capaci di soddisfare tutti gli attori coinvolti nel conflitto.Queste esperienze antiche possono aiutarci a vivere anche oggi il conflitto in forme costruttive, in grado di salvare – insieme – sia la giustizia sia le relazioni umane.Con un saggio di Giovanni Scotto.
18,00

Studentesse in Farmacia dell'Università di Pisa

Dalle diplomate alle laureate

di Alessandra Martinelli

editore: Pisa University Press

pagine: 176

L’Ateneo pisano ha una lunga tradizione di studi farmaceutici che parte nell’800 con la Scuola di Farmacia. La storia delle donne che hanno scelto questo ambito disciplinare è il tema della ricerca che qui si presenta. Dal tentativo di ricostruire i percorsi di queste diplomate e laureate è scaturito un volume in cui le emozioni si sono sovrapposte ai dati quantitativi e alle scarne informazioni contenute nei fascicoli dell’Archivio dell’Università. I racconti dei loro parenti, figli, nipoti o amici ci hanno infatti talvolta restituito un’immagine più vera di queste studentesse, ci hanno permesso di entrate nelle loro vite e, anche a distanza di tanti anni, sono emerse le loro aspirazioni, la tenacia nel perseguire i propri obiettivi, nel tentativo di farsi spazio in una realtà ancora fortemente declinata al maschile. Abbiamo così provato ammirazione e rispetto, a volte anche tenerezza, per queste ragazze decise a lavorare: in farmacia, ma pure nella scuola o altrove; giovani indipendenti, che talvolta riprendevano a studiare e a lavorare dopo il matrimonio, o dopo avere avuto dei figli. Eppure nonostante la presenza femminile nella Facoltà di Farmacia sia stata importante fin dai primi decenni del XX secolo, per le donne la strada verso la dirigenza e le posizioni apicali, anche nel nostro stesso Ateneo, rimane ancora in salita. Le foto, in bianco e nero, che corredano il volume, offrono uno spaccato ulteriore sui loro visi e i loro sorrisi di studentesse di un’altra epoca.
15,00

La persistenza della comunità

di Raffaello Ciucci

editore: Pisa University Press

pagine: 172

L’idea della comunità, costruita in opposizione a quella della società, offre una rappresentazione sintetica e semplificata del mutamento sociale. La rappresentazione dell’avvento della modernità come inesorabile affermazione della società fa sì che della comunità rimanga solo una nostalgia, un sentimento di "mancanza" o di perdita. Nostalgia, mancanza, perdita di una comunità immaginata. L’unica rappresentazione della comunità di cui generalmente disponiamo prevede l’appartenenza e l’appropriazione comune, il luogo e i confini, la norma e l’integrazione sociale. Se questi caratteri vengono meno, restiamo senza un pensiero della comunità. Eppure negli sviluppi della modernità il Gemeinsinn ha continuato a vivere anche senza un luogo e una norma prevalentemente integrativa. La comunità non muore quando viene a mancarle uno o più tratti che siamo soliti considerare indispensabili. Il proprio della comunità non è solo una proprietà, il luogo non è solo un territorio, le norme e i valori interni non sono necessariamente garanzia di coesione e di integrazione. La comunità, per vivere, ha piuttosto necessità di riconoscere la sua “ragione”, che può contraddire lo stereotipo più accreditato. Nel tempo della sua morte presunta, la comunità rivela aspetti poco conosciuti, talvolta nascosti, come la temporaneità e l’inesattezza della struttura delle relazioni (spesso “senza misura” e “senza prezzo”), l’ospitalità-apertura come sua dimensione costitutiva, le forme sui generis della reciprocità e il mutuo riconoscimento simbolico, il potenziale conflittuale nei confronti degli attuali assetti sociali dominanti. Sono questi aspetti che rendono oggi riconoscibile un contesto sociale animato dal Gemeinsinn, dal senso della comunità. Esso sopravvive storicamente come un complesso di idee, valori e sentimenti condivisi dai membri di una specifica realtà o di un gruppo, contribuisce a confermare l’identità dei suoi membri e ad evocare una progettualità sociale dal basso, insieme a logiche e pratiche relazionali di “riconoscimento”, “fiducia”, “prossimità”, apertura all’altro e all’estraneo. Quello spirito ha fatto nascere e ha consolidato gruppi, movimenti, organizzazioni, i quali hanno costruito “reti” e connessioni per il perseguimento di obiettivi orientati alla valorizzazione di ciò che è comune. La tutela dei diritti di categorie sociali minoritarie, la difesa del territorio e dell’ambiente, la valorizzazione di tradizioni e patrimoni culturali, la promozione di particolari vocazioni produttive hanno realizzato - attraverso la messa in rete delle rivendicazioni - l’unificazione di istanze locali nel perseguimento di obiettivi di rilievo più generale.  
15,00

Studi Pisani sul parlamento VI

editore: Pisa University Press

pagine: 215

Nel 2007 le Edizioni Plus hanno pubblicato il primo volume che raccoglieva i risultati dei...
18,00

Costruire la società

Israele tra passato e futuro

editore: Pisa University Press

pagine: 336

...
20,00

Discorso sull'educazione fisica e morale delle donne

di Josefa Amar y Borbón

editore: Pisa University Press

pagine: 188

Nel 1790 Josefa Amar y Borbón pubblica il Discurso sobre la...
14,00

Se venti mesi vi sembran pochi

Gli effetti del programma ENAin provincia di Pisa

editore: Pisa University Press

pagine: 232

Gli sconvolgimenti politici e sociali avvenuti all’inizio del 2011 nei paesi della sponda sud del mediterraneo hanno determinato una ripresa delle migrazioni via mare dal continente Africano verso l’Europa, riportando in pochi giorni il volume dei flussi ai valori di picco registrati nel decennio precedente. In assenza di un adeguato sistema nazionale di accoglienza dei profughi, l’Italia ha vissuto la ripresa degli arrivi via mare come una situazione di emergenza da affrontare approntando un programma di emergenza (ENA). Nonostante tutte le sue fragilità e inadeguatezze, i 20 mesi di attività del programma hanno comunque costituito per il sistema paese un importante laboratorio nel quale verificare i limiti e le possibilità delle procedure di accoglienza esistenti, ma al tempo stesso anche sperimentare possibili percorsi virtuosi di sviluppo e di integrazione delle stesse. L’indagine ha rilevato i potenziali effetti del programma di accoglienza realizzato nel territorio della provincia di Pisa prima di tutto sui profughi, poi sulle comunità dei cittadini stranieri già presenti in loco, ed infine sul sistema di emergenza locale nel suo complesso. Coerentemente con gli approcci valutativi di orientamento realista, il focus dell’indagine è stato collocato al livello delle trasformazioni di comportamento, orientamento e relazioni che i diversi attori in campo (beneficiari ma anche operatori e decisori) hanno prodotto nel contesto in corrispondenza degli interventi implementati localmente nel quadro del programma regionale di intervento.
15,00

Diritto di Asilo e protezione internazionale

Storie di migranti in Toscana

di Francesca Biondi Dal Monte, Margherita Melillo

editore: Pisa University Press

pagine: 288

La “Primavera araba” e i flussi...
20,00

Provare a governare cercando di sopravvivere

di Francesco Marangoni

editore: Pisa University Press

pagine: 208

Questo è un libro sull’attività e sul rendimento legislativo dei...
16,00

Metodi e tecniche della Facilitazione esperta

Coinvolgere, aiutare, attivare le persone e i gruppi nel lavoro, nei conflitti, nel sociale

di Pino De Sario

editore: Pisa University Press

pagine: 208

La facilitazione è una nuova funzione che si affianca e prende...
18,00

Conflitti, mediazione e diritto interculturale

di Pierluigi Consorti

editore: Pisa University Press

pagine: 240

La dimensione conflittuale...
15,00

Indipendenza, imparzialità e responsabilità dei giudici speciali

editore: Pisa University Press

pagine: 304

Il volume raccoglie, con i necessari...
18,00

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