Marco Battaglia
Titoli dell'autore
«JA, JEG TÆLLER MIN TROE HVER TIME»
Studi nordici in memoria di Jorgen Stender Clausen
editore: Pisa University Press
pagine: 318
Il volume si articola in una serie di saggi di scandinavisti italiani e stranieri, dedicati alla lingua, alla letteratura e alla cultura danese. Oltre a figure più note, come H.C. Andersen o P. Høeg, i singoli lavori indagano su aspetti della vita e dell’opera di critici letterari del XIX e XX secolo, quali G. Brandes e H. Rue, sull’immagine dell’Italia e sulla ricezione italiana della letteratura danese, sul rapporto tra letteratura e storia in Danimarca tra Settecento e Novecento e sul ruolo di punta giocato dal pensiero pedagogico locale, erede della ricca tradizione scandinava. Il volume è inoltre integrato da alcuni saggi dedicati alla storia linguistica e alle Færøer.
Dat dy man in alla landen fry was
Studi filologici in onore di Giulio Garuti Simone di Cesare
editore: Pisa University Press
pagine: 176
Il volume comprende otto saggi concernenti vari aspetti della cultura germanica, partendo dall’Alto Medioevo fi no ad arrivare alla sua ricezione moderna. Tra questi spiccano due contributi squisitamente linguistico-lessicografi ci, collegati ad aspetti quotidiani del Medioevo – come il lessico dell’abbigliamento – o alle ultime vestigia di un antico dialetto tedesco meridionale miracolosamente conservatosi in un’area italiana del Nord-Est, integrati da un’analisi del significato, non solo linguistico, di una tradizione del tutto peculiare come quella degli antichi Frisoni. All’area letteraria e lessicografica anglosassone si richiamano invece altri due lavori, il primo dedicato al mistero di alcuni caratteri runici inseriti in forma di messaggio ‘segreto’ all’interno di un poemetto elegiaco, prodotto tipico dell’ambiente monastico inglese antico, e il secondo imperniato sul grande poema Beowulf, in particolare sul rapporto tra canone poetico e patrimonio lessicale a disposizione degli antichi cantori. Chiudono la raccolta tre saggi dedicati allo sfruttamento ideologico delle antichità germaniche, analizzate attraverso la ricezione del mito dei Germani (nell’epoca dell’Umanesimo tedesco riformato), della materia nibelungico-volsungica (in epoca guglielmina) e degli aspetti ‘politici’ del poema alto tedesco medio Herzog Ernst (fi ne sec. XII), nel teatro della ex DDR.
Dat dy man in alla landen fry was
Studi filologici in onore di Giulio Garuti Simone di Cesare
di Marco Battaglia, Alessandro Zironi
editore: Pisa University Press
Il volume comprende otto saggi concernenti vari aspetti della cultura germanica, partendo dall’Alto Medioevo fi no a
Medioevo volgare germanico
nuova edizione
di Marco Battaglia
editore: Pisa University Press
pagine: 252
La nascita di uno statuto letterario germanico, durante l’Alto Medioevo, rappresentò una conquista culturale mediata dalla cristianizzazione e dalle relative necessità liturgiche, dottrinarie ed esegetiche. Poiché la conversione al Cristianesimo delle numerose etnie germaniche richiese quasi un millennio, non stupisce che il diverso grado di integrazione delle élite barbariche nell’universo dottrinario e culturale della Chiesa – erede di molti valori della cultura greco-romana – si tradusse in una altrettanto lenta percezione della dignità dei propri volgari in funzione di lingua scritta, la cui forma richiedeva l’acquisizione di una coscienza ‘alfabetica’ e di forme ‘scrittorie’ locali ancora inedite. La frammentazione culturale che ne conseguì e la prolungata assenza di un canone alfabetico univoco per le singole lingue – unitamente all’egemonia esercitata ancora per secoli dalla cultura latina – si tradusse in risultati letterari tra loro disomogenei in ciascuna area linguistica. Il monopolio degli studi e della cultura scritta, esercitato per secoli in Occidente dall’autorità ecclesiastica, ebbe conseguenze dirette sul piano del contenuto e della relativa trasmissione. All’interno dei codici manoscritti realizzati per lo più tra le mura di scriptoria monastici riuscì a filtrare soltanto una minima parte, opportunamente emendata, del patrimonio tradizionale delle culture volgari, patrimonio che continuò viceversa a essere tramandato attraverso i canali impalpabili dell’oralità. Le prime forme di una tradizione letteraria germanica restarono dunque confinate per lungo tempo ad ambiti istituzionali – giuridici, notarili e religiosi –, nei quali i volgari riuscirono inizialmente a far breccia sotto forma di strumenti interpretativi d’immediata utilità, come le glosse esplicative di concetti e di lessemi non immediatamente comprensibili. Medioevo volgare germanico cerca di raccogliere e introdurre i principali documenti e i relativi generi letterari delle singole tradizioni linguistiche del Medioevo germanico, a partire dalla più antica traduzione della Bibbia in gotico fino agli esempi più raffinati del patrimonio letterario poetico e prosastico.
Medioevo volgare germanico
Nuova edizione
di Marco Battaglia
editore: Pisa University Press
La nascita di uno statuto letterario germanico, durante l’Alto Medioevo, rappresentò una conquista culturale mediata dalla cri
Medioevo volgare germanico
di Marco Battaglia
editore: Pisa University Press
La nascita di uno statuto letterario germanico, durante l’Alto Medioevo, rappresentò una conquista culturale mediata, come alt