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Pisa University Press

Sicurezza e autotutela

editore: Pisa University Press

pagine: 112

Il volume riporta gli atti, opportunamente rielaborati dagli autori, del convegno svoltosi nel mese di aprile 2015 a Pisa organizzato dall’Associazione studentesca Universitas unitamente al Dipartimento di giurisprudenza, con il Patrocinio dell’Università di Pisa e del Comune di Pisa e l’accreditamento presso l’Ordine degli Avvocati di Pisa. Nell’ambito del volume sono state affrontate le problematiche della “autotutela” e della “sicurezza” dal punto di vista dei diversi ambiti professionali che vi si interfacciano: dal professore universitario di diritto penale al magistrato, all’avvocato, al criminologo, al giornalista, al costituzionalista, all’economista, al prefetto, al legislatore sino all’amministratore locale. La curatela del volume è stata affidata a Gian Guido Maria Grassi che, insieme ad Anna Pappalardo, ne ha anche svolto il ruolo di coordinatore scientifico del convegno. Con i contributi di: Gian Guido Maria Grassi, Alberto Marchesi, Alberto Gargani, Lydia Pagnini, Enrico Pappalardo, Vincenzo Maria Mastronardi, Luca Daddi, Marco Filippeschi, Francesco Dal Canto, Roberto Romboli, Luca Spataro, Nico D’Ascola, Marco Rondini, Alfonso Bonafede, Anna Rossomando, Simonetta Ghezzani, Andrea Serfogli, Edoardo Lombardi, Anna Pappalardo.  
14,00

Note di entomologia viticola

Terza edizione

di Andrea Lucchi

editore: Pisa University Press

pagine: 224

Queste Note di Entomologia Viticola nascono nel tentativo di offrire agli studenti del Corso di Laurea triennale in “Viticoltura ed Enologia” un manuale utile allo studio della materia. Dopo una trattazione concisa ma essenziale dei fondamenti dell’entomologia generale, vengono prese in rassegna le più frequenti specie di insetti e acari fitofagi di rilevanza economica per la viticoltura italiana. Il tutto è arricchito e valorizzato da disegni e fotografie originali riguardanti sia la parte generale, sia i diversi stadi di sviluppo delle specie fitofaghe trattate, riservando ampio spazio alla sintomatologia che queste determinano sulla vite. Rivolto, per caratteristiche strutturali e profilo didattico, a studenti universitari, il manuale ha l’ambizione di rappresentare un utile strumento di consultazione anche per le professionalità di settore.  
25,00

ELEMENTI DI ALGORITMICA- NUOVA EDIZIONE

CON ESERCIZI SVOLTI IN PYTHON

di Francesco Romani

editore: Pisa University Press

pagine: 118

Nel vasto mare delle aree disciplinari dell’Informatica, l’algoritmica occupa un ruolo centrale. Obiettivo di questa disciplina è lo studio degli algoritmi che risolvono problemi significativi. L’analisi degli algoritmi esistenti, inoltre, è momento essenziale per la sintesi di nuovi algoritmi efficienti.Questo testo è indirizzato agli studenti di Algoritmica, insegnamento del secondo anno del corso di laurea in Informatica Umanistica dell’Università di Pisa.Dapprima sono introdotti i concetti di algoritmo e modello di calcolo, quindi viene trattata la complessità computazionale concreta e sono mostrate le principali tecniche di ordinamento e ricerca. Vengono inoltre forniti cenni sulla teoria degli algoritmi non deterministici e probabilistici. Come esempi di applicazione sono presentati alcuni argomenti particolarmente interessanti: il calcolo della Edit-Distance, la codifica ottima di Huffman, il calcolo dei numeri primi e alcuni esempi di trattamento di dati testuali. Completa il saggio una breve raccolta di esercizi svolti.Il linguaggio usato per gli esempi di programmazione è il Python 3 particolarmente adatto ad essere usato da non specialisti.  
12,00

La tutela dei diritti fondamentali attraverso le esperienze dei paesi di provenienza di alcuni partecipanti al corso di alta formazione in giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale e dei diritti

Atti dei seminari interni anni 2015- 2016

editore: Pisa University Press

pagine: 136

Il presente volume raccoglie i contributi di alcuni dei partecipanti ai Seminari interni alla IV e V edizione del Corso di Alta Formazione in giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale  dei diritti fondamentali tenutosi presso l’Università di Pisa tra il gennaio e il febbraio 2015 e nello stesso periodo del 2016. Il Corso di Alta Formazione – che nel gennaio 2017 vedrà inaugurata la sua VI edizione – ha negli anni costituito l’occasione per esperti provenienti da diverse realtà ordinamentali ed istituzionali per confrontarsi sul rilievo che a livello mondiale ha assunto la tematica dei diritti fondamentali e delle forme di tutela dei medesimi, soprattutto focalizzando l’attenzione sul ruolo e le funzioni a tal fine esercitate dagli organi costituzionali e in particolare dalle Corti costituzionali, sovranazionali e internazionali. I contributi qui raccolti hanno rappresentato per ciascun Autore/Corsista un momento di riflessione nel quale è stata portata a conoscenza del resto della platea degli iscritti la “voce” del proprio Paese in ordine ad una specifica tematica inerente alla tutela dei  diritti fondamentali.
14,00

EGITTO E VICINO ORIENTE 2016

vol. XXXIX

Autori vari

editore: Pisa University Press

pagine: 264

In questo numero:   Edda Bresciani, Una rilettura di un testo biografico, La caduta mortale del visir Uashptah dalla piramide di Neferirkara  Zsuzsanna Végh, Solar cult in Abydos during the Middle Kingdom Wolfram Grajetzki, Places of coffin production in the early and late Middle Kingdom Mattia Mancini, Tefnut l’eliopolitana ad Amarna Christiane Zivie-Coche, L’ogdoade d’Heropolis à Thebès et ailleurs ou l’invention d’un mythe Casini, Volti eterni, Guide nell’aldilà: alcune osservazioni sulle maschere funerarie ritrovate nella tomba di Sennedjem a Deir El-Medina  Paolo Marini, Hori’s Shabti-jars: four additional jars identified at the British Museum Elena Tiribilli, An unusual iconography of Osiris: THE bronze statuette PETRIE MUSEUM UC 8033  Flora Silvano, Elementi di arredi sacri e intarsi in vetro nelle collezioni del Museo Egizio di Firenze  Giorgia Cafici, Il volto ritrovato: identificazione del frammento scultoreo S. 19400 RCGE 48068 del Museo Egizio di Torino  Laura Boccacciari, L’alimentazione Napatea e Meroitica  Ludovico Portuese, Merciful’ messages in the reliefs of Ashurnasirpal II: the land of Suḫu  Fabio Eugenio Betti, Tradizione classica e cultura sudarabica. Osservazioni sulla statua bronzea di Lady Bar’At Pier Giorgio Borbone, Ancora sul “negotio chaldeo”, ovvero gli esordi falliti della stampa in caratteri siriaci orientali (Roma, 1587-1588)
25,00

The Earliest Production of Aegean-Type Pottery in Cyprus

di Giampaolo Graziadio

editore: Pisa University Press

pagine: 144

According to the basic Furumak’s classification, the three-handled jars which are the primary focus of this study correspond to FS 46 and FS 47. The outstanding  feature of the shape of these small jars (less 20 cm. in height) is the conical or biconical body, sometimes with a rather angular shoulder. Probably used as ointment containers, these three-handled jars were relatively common in Cypriot tombs, especially at Enkomi. Most  specimens found during the early excavations in Cyprus were stored in Cypriot museums, in the British Museum and in Medelhavsmuseet in Stockholm, but there are also single examples said to be from Cyprus in many European or extra-European museums, although the exact place of their discovery is often unknown. No small jars of these shapes have been found in the Aegean, but a few three-handled jars FS 46 and FS 47 have been reported from Levantine sites which had contacts with Cyprus. They have traditionally been considered in the background of the general development of Mycenaean pottery, especially of the LH IIIA2 piriform jars. Since past times particular attention was sometimes paid to some three-handled jars FS 47, especially those with particular decorations, but, despite the interest in these vases, no comprehensive study of the three-handled jars FS 46 and 47 has been carried out so far. This study aims to fill in these gaps. Therefore, the morphological differences between these small jars, their decorative repertoire and, as far as possible, their find contexts have been discussed in this book. As a result of this study it is possible to state that the three-handled jars related to Furumark’s shapes 46 and 47, dating to 14th century BC, were the earliest Aegean-type vases produced in Cyprus. Moreover, some selected examples have been analyzed with the employment of the pRXF technique and analysis results suggest they were of Cypriot production, therefore being largely in accordance with macroscopic examinations of the individual specimens.  
16,00

Statue vestite. Prospettive di ricerca

editore: Pisa University Press

pagine: 276

Il volume – esito di un incontro tra studiosi di diversa specializzazione e nazionalità, a conclusione di un progetto di ricerca promosso dall'Università di Pisa – offre una molteplicità di punti di vista sulla realtà del vestire le statue: dall'identità artistica dei manufatti ai loro aspetti devozionali, dalla riflessione antropologica ai modi della loro musealizzazione. Ad uno sguardo privilegiato sulla Toscana nord-occidentale si aggiunge – oltre alla presenza di interventi di più generale contestualizzazione – quello su due aree particolarmente significative per questo fenomeno culturale, quali la Spagna e la Basilicata. I singoli saggi si devono a Elisa Acanfora, Paola Antonella Andreuccetti, Manuel Arias Martinez, Clara Baracchini, Francesca Barsotti, Isabella Botti, Antonella Capitanio, Marco Collareta, Fabio Dei, Gabriele Donati, Francesca Fabiani,Daria Gastone, Valeria E.Genovese, Antonella Gioli, Sonia Lazzari, Paola Martini,Francesca Pisani, Michele Rak, Paola Refice, Cinzia Maria Sicca, Barbara Sisti, Nicola Zilio.  
27,00

Studi Pisani sul Parlamento VII

la crisi del parlamento nelle regole sulla sua percezione

editore: Pisa University Press

pagine: 352

Il volume raccoglie gli atti di una giornata di studi svoltasi a Pisa il 5 febbraio 2016.Il filo comune dei vari contributi è quella di “leggere” l’istituzione parlamentare nella prospettiva della sua percezione, e cioè di come il Parlamento viene percepito all’esterno, o quantomeno di quali siano gli strumenti e le modalità per la sua percezione. La percezione contribuisce infatti in modo significativo alla legittimazione dell’istituzione stessa, e forse alla ridefinizione del concetto stesso di rappresentanza, specialmente in tempi di “crisi” delle assemblee rappresentative.In quest’ottica, sono stati presi in esame molti degli strumenti – vecchi e nuovi – che il Parlamento ha a disposizione per costruire all’esterno l’immagine di sé, delle sue attività e della sua stessa funzione: dalla governance dei canali di comunicazione formali più tradizionali  a quella dei canali informali mediati anche dal giornalismo parlamentare, dalla pubblicazione e divulgazione della legge e degli atti alla comunicazione via internet e via social media, dalla pubblicità dei lavori in commissione alla utilizzazione della stessa legge come strumento di comunicazione di un messaggio politico, dagli strumenti di trasparenza dell’attività fino ai profili di tutela della riservatezza e persino della segretezza.
24,00

La esiguita'

da criterio di selezione della

di Pietro Pomanti

editore: Pisa University Press

pagine: 224

La recente introduzione della clausola di speciale tenuità del fatto prevista dall’art.1 31 bis c.p. porta alla ribalta il tema dell’esiguità dell’illecito, trasformandone le funzioni nella teoria generale del reato.L’esiguità, infatti, da mero indice quantitativo del reato e criterio di confine della tipicità, viene a mostrarsi non più solo come indice di selezione di un modello di reato tenue, ma anche come criterio rivolto sia al legislatore sia all’interprete, diretto alla selezione della punibilità.Al centro della riflessione si pone l’offesa, quale nucleo essenziale del reato, che affronta le tematiche principali relative ai criteri di esiguità ed alle clausole di irrilevanza, al fine di tracciare, se possibile, i confini tra la particolare tenuità del fatto e la irrilevanza sostanziale.Ripercorse le principali questioni inerenti al principio di offensività ed alla teorica del bene giuridico, l’attenzione si rivolge dunque alla dimensione minima dell’offesa.Difatti la graduazione dell’offesa e degli ulteriori elementi del reato, ma anche il principio di meritevolezza della pena e di proporzione, l’ipertrofia del diritto penale, la deflazione nel sistema penale, l’esperienza maturata nel processo minorile ed avanti al giudice di pace penale, nonché la introduzione dell’art. 131 bis c.p. sono gli ulteriori temi affrontati nel presente lavoro, finalizzato ad evidenziare i tratti qualificativi dell’esiguità  e le sue manifestazioni, sia in senso qualitativo che quantitativo, nella struttura del reato.    
18,00

Il Tempio crematorio di Pisa

Associazionismo igienista nell'Italia dell'Ottocento

di Adolfo Braccini, Sergio Castelli

editore: Pisa University Press

pagine: 208

La cremazione, antico rito pagano di sepoltura dei cadaveri, già in uso presso la civiltà dei Greci, degli Etruschi, degli Italici e dei Romani, poi rivalorizzato dalla rivoluzione francese, nel tempo è stato sempre contrastato dalla Chiesa cattolica fino al Concilio Vaticano II. In Italia lo sviluppo della cremazione si è realizzato nella seconda metà dell’Ottocento quando il diritto d’incenerimento fu negato a Giuseppe Garibaldi, eroe del Risorgimento. Le proteste popolari seguite alla mancata cremazione favorirono la costituzione delle società per la cremazione e di altre forme associative fra i lavoratori, gruppi di coesione rivolti essenzialmente alla formazione ed emancipazione del popolo. Tali aggregazioni furono subito bandite dalla Chiesa cattolica che in queste ravvisava nuclei di persone ribelli alla fede perché aderenti alla Massoneria e al nascente socialismo. Lo scontro tra cremazionisti e clero fu aspro e finì nel 1963, dopo settantasette anni di rifiuto dei sacramenti per chi aderiva alle società di cremazione. Frattanto le associazioni cremazioniste realizzavano il loro progetto edificando Templi crematori e pubblicizzando l’intervento “igienista” che il rito di cremazione ottimizzava. Per molti anni l’Italia è stata il paradigma europeo della scelta cremazionista. Oggi la composizione delle società di cremazione è fatta prevalentemente da donne a conferma dell’universalismo che caratterizza queste organizzazioni, dopo che le stesse sono state spesso maschili. Nel volume il caso di Pisa è analizzato sotto vari punti di vista: la morte di Giuseppe Mazzini, nonostante il Patriota genovese fosse contrario alla cremazione, rinsaldò l’associazionismo laico e democratico di Pisa, sul nerbo del quale nacque nel 1882, dopo la morte di Garibaldi, la Società pisana per la cremazione.  
15,00

La garanzia costituzionale della proprietà in Cina

di Xia Xiaoxiong

editore: Pisa University Press

pagine: 134

Il libro di Xia Xiaoxiong cerca di dare risposte agli aspetti più complessi e problematici connessi con la costituzionalizzazione del diritto di proprietà in Cina; lo fa con convincenti argomentazioni, spesso ricorrendo alla comparazione con ordinamenti europei che l’Autore ha avuto modo di conoscere e studiare. L’opera costituirà un importante punto di riferimento teorico-argomentativo per la riflessione giuridica in un tempo in cui l’economia di mercato socialista cerca difficili risposte per ovviare ai gravi squilibri nella distribuzione del reddito nazionale.
15,00

Gender studies all'Università di Pisa

Censimento delle tesi di laurea e di dottorato attinenti al genere e alle relazioni di genere discusse negli ultimi dieci anni (2004-2014)

di Daniele Filipetto, Alice Fazzi

editore: Pisa University Press

Prefazione di Laura savelliIntroduzione di Elisa CacelliCon questa pubblicazio
Gratuito Open access

Gender's studies all'Università di Pisa

Censimento delle tesi di laurea e di dottorato attinenti al genere e alle relazioni di genere discusse negli ultimi dieci anni (2004-2014)

di Alice Fazzi, Daniele Filipetto

editore: Pisa University Press

pagine: 412

E-BOOK scaricabile gratuitamentePrefazione di Laura savelliIntroduzione di Elisa CacelliCon questa pubblicazione l’Università di Pisa si dota di uno strumento importante ed utile. Importante perché mostra l’interesse di docenti e studenti del nostro ateneo per le tematiche che riguardano, genere, pari opportunità, politiche di parificazione o discriminazione: utile perché porta a conoscenza di studiosi e studiose e di studenti/esse un ampio numero di lavori, in cui il genere è indagato come oggetto di pensieri e pratiche, soggetto di azioni, polo di una relazione. Gli ambiti disciplinari prevalenti sono quelli medico, letterario-linguistico, storico, filosofico, sociologico, antropologico e giuridico. Se nelle scienze umane e sociali gli studi di genere sono una novità non più recentissima, per gli ambiti medico e giuridico ci troviamo di fronte ad approcci molto nuovi. Se per questi ambiti, infatti, la donna come oggetto d’indagine non è certo una novità di questi ultimi anni, il discorso sulla donna dei medici e dei giuristi è nato con lo stato e con la legge, la novità sta in un approccio, che non dà per scontate le differenze come mero fatto biologico, ma da una parte ne indaga le conseguenze sulla salute e sulla cura dei disturbi del corpo e della mente, dall’altra storicizza il rapporto con le formazioni sociali e statuali, a partire dal variare delle definizioni di ciò che è maschile e femminile. Per non dire, poi, e non lo diremo per manifesta incompetenza, quale influsso inizi ad avere sugli statuti stessi di queste discipline. In ambito medico-biologico ci troviamo di fronte a indagini che non prendono più in esame soltanto le specificità femminili, il parto o la menopausa, ma portano l’attenzione sulla diversa reazione femminile agli interventi di cura, conseguenza della biologia e fisiologia del corpo femminile ma anche della costruzione storica e culturale del corpo, con la conseguente manifestazione di un disturbo o un disagio fisico e psichico. Se poi portiamo l’attenzione sui lavori di tesi che fanno riferimento all’ambito umanistico, delle scienze sociali, giuridico ed economico, ci troviamo di fronte, schematizzando a due filoni: il discorso sul genere e il discorso prodotto dalle donne. Se parliamo di discorso sul genere, che è soprattutto ancora un discorso sulla donna – ma troviamo anche lavori sulla mascolinità, sull’omosessualità, sul transgender – le ricerche si interrogano sulla definizione di maschile e femminile, e sulla connessa normazione di comportamenti, attraverso le leggi, le pratiche sociali, la trasmissione dei valori, l’attribuzione di compiti e di professioni e mestieri. Ma la normazione discende da un nocciolo più duro e di più lunga durata, meno legato ai passaggi d’epoca e più a religioni e culture, ambiti geopolitici continentali e subcontinentali, valorizzati da una tradizione di studi e insegnamenti “extraeuropei” presente nell’Università di Pisa. Non meno interessante si presenta l’esame del linguaggio e dei linguaggi, influenzati ancora da un’identificazione polarizzata tra uomo/pensiero/ responsabilità e donna/emotività, sensibilità/fragilità che si esprime attraverso espressioni idiomatiche di uso ancora comune. Il discorso della donna ci è restituito attraverso l’esame della produzione letteraria e filosofica, femminile, attraverso l’esame di figure socialmente e culturalmente rilevanti – scienziate, nobildonne, artiste –, meno purtroppo attraverso l’esame di figure o gruppi femminili economicamente rilevanti. Le donne non si sono espresse e non si esprimono solo attraverso i loro scrittilettere, romanzi- e non solo attraverso l’oralità, ma anche attraverso l’analisi del loro lavoro produttivo, sia esso quello dell’operaia, dell’impiegata, della contadina e della giornalista. La pubblicazione di questo “censimento” offre anche un’occasione per riflettere sulla formazione alle professionalità che i nostri studenti si spera potranno esercitare e per le quali li stiamo preparando. A conclusione del nostro breve discorso, ci preme rilevare il Cug e il Comitato scientifico della Collana mettono intenzionalmente a disposizione questa pubblicazione non solo degli addetti ai lavori, ma anche di coloro che per mestiere o per responsabilità istituzionali operano sul nostro territorio, fornendo spunti di riflessioni e analisi sia pure acerbe, ma che possono essere loro utili nello svolgimento dei loro compiti e dei loro uffici. Uno strumento, che con tutti i suoi limiti, può contribuire allo svolgimento della terza missione dell’università, quella di fornire all’esterno maggiore consapevolezza culturale e sociale, strumenti di analisi della realtà e sollecitazioni per interventi che migliorino la qualità della vita delle cittadine e dei cittadini. E’ dunque con piacere che presentiamo questo e-book in apertura di un nuova collana “Genere, soggettività, diritti”, promossa dal Comitato Unico di Garanzia dell’Università di Pisa. Una collana che vuole essere strumento di lavoro nel senso scientificamente più accurato, e che si propone di pubblicare testi di servizio e testi a carattere più strettamente scientifico. Questo e-book risponde ad entrambe le esigenze. zione Il lavoro è stato condotto da due laureati dell’Università di Pisa, Alice Fazzi e Daniele Filippetti, sotto la supervisione dei tutors Elisa Cacelli, del Sistema Bibliotecario d’Ateneo, e Cristina Moro, docente di Bibliologia e Storia della stampa e dell’editoria nella nostra università.
Gratuito

Sicurezza e autotutela

di Gian Guido Maria Grassi

editore: Pisa University Press

Il volume riporta gli atti, opportunamente rielaborati dagli autori, del convegno svoltosi nel mese di aprile 2015 a Pisa orga
10,99

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