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Scienze giuridiche

ARCHIVIO PENALE 1/2018

Rivista quadrimestrale di Diritto e legislazione penale speciale, europea e comparata

Autori vari

editore: Pisa University Press

pagine: 204

 In questo numero: Carlo Fiorio, Uno sguardo altrove: il pubblico ministero in un Convegno palestinese  Luisa Avitabile, Le questioni della formula di Radbruch. Riflessioni a partire da Giuliano Vassalli  Pier Paolo Paulesu, Operazioni sotto copertura e ordine europeo d’indagine penale  Paola Scevi, Diritto penale e terrorismo. Il difficile equilibrio tra sicurezza nazionale e diritti fondamentali  Francesco Schiaffo , Il ‘nuovo’ «insormontabile» limite della scienza integrata del diritto penale: i diritti dell’uomo tra sovranità punitiva e poteri disciplinari  Carlo Fiorio, Francesco Urbinati, La codificazione della fattispecie di tortura: profili processuali  Ombretta Di Giovine,  Multiculturalismo e violenza contro le donne  Stefano Maria Corso, Luci e qualche ombra nella riconosciuta legittimazione del sindacato a costituirsi parte civile per grave infortunio sul lavoro  Sandro Furfaro, Opponibilità alla confisca e buona fede del creditore: brevi rilievi su un’irragionevole previsione  Paolo Troisi, Connessione teleologica e «naturalità» del giudice  Raffaella Montesano, Recensione a Sandro Furfaro, I procedimenti nel processo penale (Concetti - Collegamenti - Classificazioni)  Federico Gaito, Recensione a Filippo Giunchedi, Introduzione allo studio dei procedimenti speciali 
30,00

Esperienze di tutela dei diritti fondamentali a confronto

Seminario interno del corso di Alta Formazione in Giustizia costituzionale

editore: Pisa University Press

pagine: 267

Il presente Volume raccoglie i contributi di alcuni dei partecipanti al Seminario interno alla VI edizione del Corso di Alta Formazione in giustizia costituzionale e tutela giurisdizionale dei diritti fondamentali, svoltosi presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pisa tra il gennaio e il febbraio 2017. Il Corso, di cui nel gennaio 2018 sarà inaugurata la VII edizione, ha costituito negli anni tanto per i partecipanti che per i docenti un’occasione unica di proficuo confronto sulle tecniche e sugli strumenti di tutela dei diritti fondamentali, nell’ambito del quale si collocano a pieno titolo le testimonianze portate dai Corsisti nel Seminario interno.
18,00

Le metamorfosi delle associazioni di tipo mafioso e la legalità penale

di Pietro Pomanti

editore: Pisa University Press

pagine: 200

Si assiste, nel panorama giurisprudenziale, ad un fenomeno di espansione, in chiave interpretativa, del delitto di associazione di stampo mafioso ex art. 416-bis c.p. e, più in generale della nozione giuridica di mafia. L’art. 416-bis c.p., infatti, nonostante recepisca in termini giuridici un fenomeno sociologico assai complesso, risulta normativamente connotato da specifici indici qualitativi e quantitativi. Con il passare degli anni, invero, tali indici sembrano aver perso di intensità e di significato prospettando l’esistenza di nuovi modelli associativi di tipo mafioso, caratterizzati da un generale affievolimento dei requisiti tipici della fattispecie. Questo è il tema delle piccole e soprattutto delle nuove mafie, e quindi delle metamorfosi dell’art. 416-bis c.p. che si pongono in tensione con la legalità penale ed i suoi corollari della tassatività e della determinatezza e/o precisione, nonché con il principio di prevedibilità di matrice europea.
25,00

Tra diritti sociali e crisi economica

un equilibrio difficile per le corti costituzionali

di Bruno Brancati

editore: Pisa University Press

pagine: 276

 L’opera ha ad oggetto il ruolo delle corti costituzionali nella crisi economica europea, con particolare riferimento alle decisioni re­lative ai diritti sociali. Nel momento storico che l’Europa sta viven­do, si rende necessaria un’espansione del ruolo delle corti, a causa della sovrapposizione tra diritto nazionale e diritto sovranazionale e dell’incertezza dei loro confini (si pensi alla governance economi­co-finanziaria, che presenta un notevole “intreccio” tra livello na­zionale e livello sovranazionale). Nell’ambito dei “conflitti d’autori­tà” che possono avere luogo, assume un rilievo molto importante il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Te­nendo in considerazione gli argomenti classici contrari alla giuri­sdizionalizzazione dei diritti sociali, si esaminano alcune tecniche di decisione adottate, nel contesto delineato, dalle corti individuate come oggetto di studio. Si svolge, infine, una riflessione sul rischio di politicizzazione e sulla legittimazione delle corti.
20,00

Il diritto penale dei segni distintivi

di Vico Valentini

editore: Pisa University Press

pagine: 196

Il volume prova a fare il punto sul rapporto fra segni distintivi e diritto penale, approcciando in chiave inevitabilmente euro-orientata e interdisciplinare un minisistema punitivo strategico ed assai praticato, ma in grave ritardo rispetto alle discipline con cui s’interfaccia. Il riallineamento del sotto-sistema passa attraverso un progetto di ermeneutica della sussidiarietà, che, includendo nell’orizzonte del penalista la casistica dell’AGCM e l’europeizzazione dei diritto dei marchi e dei segni distintivi, disambigua gli illeciti di contraffazione e mendacio ex artt. 473, 474, 517 c.p., dotandoli di un gradiente offensivo a misura di sanzioni liberticide; addomestica l’usurpazione ex art. 517-ter c.p., circoscrivendola ai casi di grave e realistica minaccia alla vis attractiva del  marchio; e scoperchia le criticità che affliggono l’apparato punitivo dedicato agli abusi di contrassegni geografici: dalle norme che colpiscono il tranello via segni Italian sounding, che danzano spericolatamente fra disapplicazione e annullamento, alla dilemmatica fattispecie che criminalizza l’uso parassitario di DOP e IGP. Il tutto, nell’ottica dell’emancipazione dalla dogmatica del bene giuridico, che gira a vuoto in settori attraversati da molteplici ed eterogenee istanze di tutela; e di un contenimento (già) de lege lata dei meccanismi repressivi virtuosamente compensato dall’azione preventiva cui oggi sono chiamati gli enti collettivi.
18,00

L'abuso del processo

di Ciro Santoriello

editore: Pisa University Press

pagine: 254

Dopo una introduzione sulla figura dell’abuso del diritto e la sua definizione, il testo esamina il tema dell’abuso del processo nell’ambito del giudizio penale. Lo studio è condotto distinguendo fra le ipotesi di abuso del processo inteso quale incongruo ed inammissibile ricorso all’azione penale ed abuso nel processo, inteso quale partecipazione al giudizio secondo modalità che eccedono i poteri e le facoltà riconosciute dal legislatore alle parti. Entrambe le ipotesi di abuso del e nel processo sono esaminate con riferimento alle singole parti del giudizio, il pubblico ministero, l’imputato, le altre parti private ed il giudice. Particolare attenzione è posta nel sottolineare come il ricorso alla figura dell’abuso sia inammissibile quando voglia descrivere la condotta della difesa dell’accusato, mentre un abuso dei poteri è facilmente rinvenibile in capo alla pubblica accusa ed allo stesso giudice.
21,00

Rapporti tra fonti europee e dialogo tra corti

di Filippo Giunchedi

editore: Pisa University Press

pagine: 374

I rapporti tra le fonti normative europee e l’interpretazione offertane dai giudici interni e sovranazionali costituiscono uno dei temi centrali dell’attuale dibattito scientifico e degli arresti giurisprudenziali. Il volume si divide in due parti: una tratta del sistema delle fonti; l’altra delle “implicazioni” sul sistema penale italiano. Nella prima parte gli Autori, dopo un inquadramento sistematico (Federico Romoli e Nicola Colacino), si concentrano sul ruolo della giurisprudenza (Gianrico Ranaldi e Sandro Furfaro). La seconda ha ad oggetto: valori fondamentali (Adelmo Manna, Daniela Falcinelli e Alessandro Pasta), soggetti (Filippo Raffaele Dinacci, Gioia Sambuco, Nicoletta Mani e Alessia Muscella), accertamento del fatto (Alessandra Testaguzza, Ciro Santoriello, Mariangela Montagna, Benedetta Mariani e Anacleto Federico Melis), controlli e riparazione agli errori giudiziari (Alfredo Gaito, Elvira Nadia La Rocca e Federico Gaito), post iudicatum (Andrea Francesco Tripodi e Fabio Fiorentin) e misure di prevenzione (Alì Abukar Hayo, Francesco Pio Lasalvia e Désirée Fondaroli).
30,00

IL “SILENZIO” DEL RISCHIO, LA “LOQUACITÀ” DEL FINE

Per una ricostruzionefinalistico-volontaristica del dolo eventuale

di Giandomenico Salcuni

editore: Pisa University Press

pagine: 400

Il volume, premessa un’analisi sull’esistenza e sull’opportunità della previsione del dolo eventuale, si pone l’obbiettivo di conferire al dolo eventuale una definizione rispettosa del principio di determinatezza. Il punto di partenza è ricercare le basi normative del dolo eventuale, da rinvenire non soltanto nell’articolo 43 del c.p., norma incompleta da questo punto di vista, ma in combinato disposto con alcune disposizioni della Parte generale e Speciale che tipizzerebbero tale forma di dolo. Da questa analisi si ricava una definizione di dolo eventuale incentrata su di una visione finalistica che nega la sussistenza dello stesso ogni qualvolta l’evento collaterale frustra il fine che spinge il soggetto attivo del reato ad agire. In questa prospettiva il dolo eventuale include sia il requisito della volontà, che quello dell’intenzionalità, entrambi previsti dall’art. 43 c.p. La fi gura di dolo che ne esce è simile a quella propria della psicologia del senso comune che, al momento, risulta ancora la più confacente alla prova degli stati soggettivi nel processo penale. Una lettura così selettiva del dolo eventuale che rende l’istituto compatibile col principio di determinatezza, lascia sussistere potenziali contrasti fra questa forma di dolo ed il principio di colpevolezza commisurativa, di modo che si propone, in chiave de jure condendo, l’introduzione di una attenuante ad hoc per colui che agisce rischiando
32,00

I procedimenti nel processo penale

Concetti - collegamenti - classificazioni

di Sandro Furfaro

editore: Pisa University Press

pagine: 132

Questo libro si propone di richiamare l’attenzione sulla ormai lunga assenza di riflessioni sulla natura delle relazioni e dei collegamenti che si sviluppano nel processo e sui procedimenti. Nonostante di questi ultimi ci si interessi fermando l’attenzione sulla struttura propria di ognuno, la considerazione delle relazioni e dei collegamenti normalmente sfugge o non interessa. Si assiste, così, dalla manualistica fi no ai lavori più specifici, ad una sorta di progressivo disinteresse verso la considerazione di schemi che non si limitino a rilevare l’esistenza dei vari fenomeni procedimentali e degli scopi di volta in volta considerati cui sono rivolti, ma si propongano come momento di costruzione sistematica dei rapporti tra procedimento e processo e tra i diversi procedimenti e il processo. L’esigenza di individuare definizioni è alla base del presente lavoro. Definire, innanzi tutto, il processo; definire il procedimento; definire la struttura del primo come composto di procedimenti; definire le relazioni che i determinati procedimenti hanno col processo nel quale si inseriscono o dal quale sono occasionati; definire il rapporto – che, abusando, si dirà sostanziale – che l’accertamento cui è volto il procedimento ha col processo; delineare, attraverso le definizioni, i collegamenti che i vari accertamenti innescano nel processo e definiscono i procedimenti secondo la natura delle relazioni che si realizzano tra gli accertamenti. Per pervenire, in tal modo, all’individuazione di diverse qualificazioni dei procedimenti, a seconda dell’incidenza che ognuno di essi ha nello svolgimento del procedere o ai fi ni della decisione, seguendo il discrimine tra ciò che è essenziale all’un fi ne e all’altro e ciò che invece è soltanto eventuale e, quindi, secondo un concetto di funzione che attualmente sfugge considerando tutto in termini di incidentalità.
16,00

Archivio Penale 3/2017

Autori vari

editore: Pisa University Press

pagine: 274

 In questo numero Adelmo Manna, In ricordo del prof. avv. Aldo Pannain. Luigi Kalb, Un rapporto «funzionale» da recuperare: il ricorso all’estradizione «dall’estero» per la certezza della esecuzione della pena. David Brunelli, Confronto di idee su “circostanze del reato tra nodi tecnici e spunti di politica penale”_ Aldo Natalini, La politica criminale delle circostanze nella legislazione del terzo millennio. Ilaria Merenda, La pena attenuata tra equità e “premio”. Daniele Cenci, Il legislatore ricorre ancora una volta alle circostanze aggravanti ad efficacia rafforzata. Giuseppe Riccio, La legge-Orlando tra pressioni comunitarie e crisi interne. Alfredo Gaito, Nadia Elvira La Rocca, Il diritto al controllo nel merito tra immediatezza e ragionevole dubbio. Pio Francesco La Salvia, La riforma del Codice Antimafia: prime osservazioni critiche. Caterina Scaccianoce, La Riforma “Orlando” e la semplificazione del sistema delle impugnazioni. Dalla “specificità” dei motivi alla struttura ‘mutevole’ dell’appello. Alessandro Pasta, I principi generali, la CEDU e le responsabilità dei giuristi. Sulla rinnovazione dell’istruttoria in appello come condizione per un’assoluzione. Stefano Maria Corso, Le ricadute processuali dell’estinzione del reato per condotte riparatorie. Federico Gaito, La riapertura del processo. Adelmo Manna, Riflessione a margine del VI Convegno nazionale dell'AIPDP su "I principi del diritto penale nella postmodernità" Giulio Garuti, Proposte per la ricostruzione sistematica del processo accusatorio: la fonte costituzionale. Alberto Cisterna, Le crepe nella legittimità costituzionale dell’art. 75, co. 2, D.lgs. n. 159 del 2011, dopo la sentenza De Tommaso. Gabriele Civiello, Misure di prevenzione personali e attualità della pericolosità qualificata: rimessa la questione alle Sezioni unite nel caso Gattuso. Caterina Scaccianoce, Sull’inammissibilità del ricorso straordinario: procedura de plano o con contraddittorio cartolare? Eleonora Addante, Riconoscimento delle sentenze penali straniere e continuazione internazionale: tra resistenze giurisdizionali e necessità di armonia. Anna Maria Siagura, Rinnovazione dell’istruzione dibattimentale in appello e riqualificazione giuri-dica del fatto: ancora un passo avanti nell’attuazione dei principi di oralità e di immediatezza. Sandro Furfaro, Per una definizione normativa di pericolosità sociale nel Codice delle misure di prevenzione. Gabriele Civello, Recensione a Marcello Gallo Le fonti rivisitate. Appunti di diritto penale. Federico Gaito, Recensione a Adelmo Manna “Il lato oscuro del diritto penale”. Daniela Falcinelli, Recensione a Ciro Santoriello Abuso del diritto e conseguenze penali.
30,00

I reati di omicidio tra teoria e prassi

di Adelmo Manna, Vito Plantamura

editore: Pisa University Press

pagine: 120

Il volume affronta le numerose e complesse questioni giuridiche, anche conseguenti a significative novità giurisprudenziali e normative, attinenti a quattro forme particolarmente problematiche di omicidio: quel­lo colposo medico; quello stradale; quello preterintenzionale e quello doloso eventuale. L’opera si articola in cinque capitoli, di cui quattro dedicati singolarmente ad una delle forme di omicidio succitate, e uno che, invece, in modo sintetico, le analizza tutte, per offrire uno sguardo d’insieme della materia. I diversi autori, inoltre – con uno stile chiaro e scorrevole –, riescono tutti a coniugare efficacemente teoria e prassi, profili di parte generale e di parte speciale, descrizione dell’esistente e proposte de iure condendo, così of­frendo al lettore un valido strumento, utile sia per l’approfondimento dogmatico che per l’attività pratica degli operatori del diritto, nonché, probabilmente, unico nel suo genere, per selezione degli argomenti e metodologia di trattazione degli stessi
12,00

New Developments in Southern European Housing

editore: Pisa University Press

pagine: 218

This volume provides a detailed overview of new developments in the housing policy and governance sector in southern Europe following the financial crisis and the burst in the housing bubble. The contributions collected in this volume touch on changes such as immigration and the movement of people, the financial and economic crisis and new poverties, urban changes such as the degradation of public tenures, social movements, and touristification. The papers also provide an overview of new policy trends. The development paths of the countries under study show some commonalities but also some important differences. In analysing individual new trends in the countries at stake, the book spotlights the development and the direction of Southern European housing. Housing provision, policies and governance in southern Europe are under constant change. The kind, scope and outcome of these changes will need to be further monitored and analysed as will any benefit generated for those demanding affordable housing opportunities.
14,00

La nobiltà di funzione e la nobiltà civica

Atti del Quinto Convegno di Studi di Diritto Nobiliare- Roma 7 ottobre 2016

editore: Pisa University Press

pagine: 208

Proseguendo con l'attività di ricerca già intrapresa con i precedenti Convegni organizzati dall'Istituto Internazionale di Diritto Nobiliare Storia ed Araldica, questo volume raccoglie gli Atti del Quinto Convegno di Studi di Diritto Nobiliare, tenutosi nel 2016 a Roma nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO e della Presidenza dell'Assemblea Capitolina di Roma. Facendo seguito al tema della Nobiltà civica e del Patriziato, già affrontati nei precedenti Convegni, si è adesso discusso il tema della Nobiltà di funzione che si sviluppò sia nelle città che presso le corti principesche. La Nobiltà di funzione nasce storicamente perché si considerava che divenissero nobili tutti i titolari di cariche ritenute nobilitanti, i quali erano quindi nobili, ma non certo titolati.  Questo fenomeno è stato ricollegato alla circostanza che, come il mondo germanico aveva fatto attribuire la nobiltà all’uso delle armi e quindi alla militia, così “il risorgere del diritto romano fece valutare i nobili dell’ingegno e di altri servizi, ed unì l’idea della nobiltà con certe cariche, oltre che militari, anche civili che il diritto romano aveva definito quali milizia e con la laurea dottorale nelle leggi, prendendo alla lettera i passi delle costituzioni imperiali che eguagliavano gli avvocati ai combattenti ". Ciò spiega la prima Relazione nella quale viene affrontato il tema della Dignità, Nobiltà e Onore delle professioni giuridiche. Segue poi una Relazione su di un tema poco noto, vale a dire il “feudo per riconoscenza”, cioè concesso dal Principe a colui che lo aveva servito, o che lo stava servendo, con fedeltà e capacità: ennesimo esempio di come il meccanismo feudale si rivelasse duttile e funzionale a vari utilizzi. Seguono poi alcune Relazioni più specifiche, dedicate alla Nobiltà e Nobiltà di Cittadinanza in Siena sotto il Granducato, e alle Famiglie fiorentine. Come Relazione dedicata alle grandi opere di raccolta della storia delle famiglie nobili italiana vieni poi riportata la vicenda della rinascita dell'Annuario della Nobiltà Italiana. Integrano le Relazioni i Contributi programmati che, in realtà, sono Tesi che sono state discusse da alcuni diplomandi alla fine dei vari Anni Accademici nel Corso di Diploma di Perfezionamento in Diritto Nobiliare, Scienze Araldiche e Cerimoniale, tenuto dall'Istituto Internazionale di Diritto Nobiliare Storia ed Araldica, unitamente all'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma. Viene così ulteriormente ampliato il panorama del vivace quadro dell'Italia delle città e delle autonomie, ma anche dell'Italia delle prime corti delle Signorie e dei Principati, che tanto hanno caratterizzato il nostro Medio Evo, incidendo fortemente anche sui ruoli delle professioni dottorali e intellettuali.  
16,00

Il costituzionalismo canadese a 150 anni dalla confederazione

Riflessioni comparatistiche

di Giacomo Delledonne, Giuseppe Martinico

editore: Pisa University Press

pagine: 225

Questo volume si propone di riflettere sull’esperienza costituzionale canadese nei centocinquant’anni dalla Confederazione, alla luce del processo aggregativo che nel 1867 portò alla creazione del Dominion del Canada. L’obiettivo che i saggi raccolti nel volume si propongono è di guardare tanto alla storia e all’evoluzione delle forme costituzionali nel Paese quanto alla loro influenza a livello comparato. Il volume non ha la pretesa di offrire una trattazione esaustiva di tutti gli aspetti principali del costituzionalismo canadese, ma piuttosto di raccogliere le riflessioni di un gruppo ristretto di giovani autori su tre dimensioni che abbiamo considerato di straordinaria rilevanza con riferimento all’influenza canadese all’estero: il federalismo, l’interpretazione costituzionale e le “sfide della diversità” (per non utilizzare le note formule multiculturalismo e interculturalismo).
16,00

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