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La giurisdizione dei diritti costituzionali tra potere pubblico e interesse legttimo:la relativizzazione dell'inviolabilità

La giurisdizione dei diritti costituzionali tra potere pubblico e interesse legttimo:la relativizzazione dell'inviolabilità
titolo La giurisdizione dei diritti costituzionali tra potere pubblico e interesse legttimo:la relativizzazione dell'inviolabilità
Autore
Argomento Scienze politiche e sociali Pubbliche Funzioni e Responsabilità
Editore Pisa University Press
Formato
libro Libro
Pagine 96
Pubblicazione 2013
ISBN 9788867412280
 

Abstract

Il volume affronta un ossimoro...
15,00
 

Disponibile anche nel formato

Il volume affronta un ossimoro costituzionale, almeno apparente. Nella Costituzione sembra esservi una sorta di antinomia logica tra gli elementi essenziali e definitori di una Costituzione, ovvero tra la dimensione dei diritti (garantiti) e la dimensione dei poteri (separati), in altre parole tra il riconoscimento dei diritti e l’organizzazione dei poteri. Tale antinomia consiste nella tensione costante tra, da una parte, l’enunciazione linguistica, a forte rilevanza ermeneutica, dell’inviolabilità dei diritti dell’uomo, riconosciuta e garantita, la cui dimensione resistenziale introduce una complicazione concettuale rispetto al binomio interessi legittimi-diritti soggettivi, e, dall’altra, il sistema di giustizia amministrativa, che presuppone l’esistenza attribuita di un potere pubblico idoneo ad incidere e quindi fattualmente a violare i suddetti diritti inviolabili ed ancor prima la fonte di essi, ossia l’art. 2 Cost. ed analogamente le altre disposizioni recanti diritti resistenziali.  La matrice ulteriore di alcuni diritti soggettivi, di rango costituzionale, ad intensa intangibilità assiologica, in quanto tali fondamentali, in senso descrittivo della forma di Stato, fa sorgere la problematica della compatibilità concettuale e più banalmente della coesistenza con il potere pubblico (esecutivo-amministrativo), innanzi al quale normalmente stanno gli interessi legittimi (che si oppongono ad esso o che pretendono da esso) e quindi conseguentemente del radicamento della giurisdizione, la quale si fonda sul discrimine segnato tra l’esistenza di quel potere e la sua inesistenza. In questa logica l’ossimoro strutturale tra diritti inviolabili e potere pubblico, è davvero un “amore difficile”, caratterizzato da una potenziale incomunicabilità ed incociliabilità. Il lavoro dell’Autore tenta così di ricomporre la scissione tra una dimensione statica della Costituzione, che afferma e riconosce l’inviolabilità di alcuni diritti, appartenenti alla identità della forma di Stato, e una dimensione dinamica, che costruendo la sindacabilità giurisidizionale del potere pubblico, presuppone che l’esercizio del medesimo da parte dell’Amministrazione competente possa di contro comprimere, compromettere e sacrificare (anche legittimamente) tali diritti, prospettando così un ripensamento dell’inviolabilità, una sua relativizzazione nella forma di Stato.

 

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