Il libro, frutto di anni di ricerche condotte prevalentemente su fonti archivistiche e letterarie da studiosi di primo piano, nasce dall’esigenza di “ricostruire” la storia dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e di mettere finalmente in luce il suo prestigioso patrimonio artistico, oggi “ospitato”, in gran parte, in vari musei cittadini. Primo di una serie di studi rivolti alle scuole artistiche dell’Accademia, il volume, dedicato alla Scultura e ai suoi protagonisti dal momento della fondazione fino all’inizio del Novecento, focalizza l’importanza rivestita da questo istituto educativo, sempre al centro della vita artistica fiorentina, al quale spettò, tra l’altro, la salvaguardia e la tutela del patrimonio pittorico-scultoreo toscano, come testimonia, ad esempio, l’intervento risolutivo del presidente Giovanni Degli Alessandri, che nel 1808, in seguito alle leggi emanate dal governo napoleonico, salvò dalla dispersione gran parte delle opere quattro-cinquetentesche provenienti dai conventi soppressi, facendo sì che queste fossero concesse “all’Accademia delle Belle Arti in onorevol memoria dei Figli Suoi e per Istruzione dei Nuovi dell’Accademia medesima”. Insieme alle indagini dedicate ai professori di Scultura che nel corso del tempo hanno guidato la scuola, primo fra tutti il geniale Lorenzo Bartolini, il volume, che analizza per la prima volta in modo dettagliato l’evoluzione delle arti plastiche nel capoluogo toscano tra la fine del Settecento e l’Ottocento, focalizza l’attenzione sui princìpi di insegnamento attuati dai singoli maestri e sulle raccolte artistiche, incentrate, prevalentemente, su statue e bassorilievi in gesso eseguiti dalle giovani leve in occasione di concorsi o inviati dalle stesse nel corso dei cosiddetti “pensionati” a Roma. Proprio grazie a queste nuove indagini è stato così possibile identificare gli autori dei bassorilievi originali ottocenteschi, vanto delle raccolte artistiche attuali dell’Accademia, finora in gran parte anonimi e inediti. Il libro, per esigenze di indagine, si è prefisso come termine cronologico il 1915, anno d’inizio della prima guerra mondiale e tempo di cambiamenti radicali all’interno della Scuola. Per supplire alla mancanza di uno studio “contemporaneo” sulle arti plastiche è previsto, dopo un volume analogo al presente dedicato alla Pittura, un libro sulle arti del Novecento, dove saranno effettuate ricerche su tutte le scuole artistiche presenti all’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Il libro curato da Sandro Bellesi, introdotto da cinque presentazioni (Luciano Modica, Eugenio Cecioni, Cristina Acidini, Luigi Zangheri e il curatore), raccoglie diciotto saggi. Questi, distribuiti in sezioni differenziate, portano la firma di Michele Amedei, Sandro Bellesi, Silvestra Bietoletti, Valeria Bruni, Rossella Campana, Annarita Caputo, Giovanna Cassese, Giulia Coco, Cristina Frulli, Francesca Lotti, Daniele Mazzolai, Fabrizio Paolucci, Francesca Petrucci, Roberta Roani, Enrico Sartoni, Giandomenico Semeraro ed Ettore Spalletti. Le schede delle opere presenti volume sono state redatte da alcuni autori dei saggi e da Caterina Del Vivo ed Elena Marconi.
Biografia dell'autore
Sandro Bellesi
Sandro Bellesi, Laureato in Storia dell’Arte Medioevale e Moderna all’Università degli Studi di Firenze nel 1986 con Mina Gregori, ha vinto nel 1988 una borsa di studio presso L’Università Internazionale dell’Arte a Firenze. Dal 1991 riveste l’incarico di professore di Storia dell’Arte presso l’Accademia di Belle Arti: incarico svolto in tempi diversi, con le qualifiche di docente di Storia dell’Arte Moderna e Storia delle Arti Applicate, nelle sedi di Bologna, Carrara e Firenze.
Specializzato in Pittura e Scultura a Firenze dal Cinquecento all’inizio dell’Ottocento, ha al suo attivo numerose pubblicazioni, che, partendo dai suoi primi interventi nei cataloghi della mostra sul Seicento Fiorentino (1986), hanno annoverato, nel corso degli anni, scritti di vario genere, destinati al territorio italiano e straniero, relazionati, essenzialmente, a monografie, repertori, articoli, saggi per cataloghi e per libri con contributi di vari autori e, ancora, biografie per dizionari italiani e stranieri. Grazie a queste pubblicazioni gli è stato conferito nel 2008 il titolo di accademico d’onore presso l’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze e nel 2010, un suo libro, ha ottenuto una menzione d’onore al Premio di Storia dell’Arte presso la Fondazione Salimbeni per le Arti Figurative a San Severino Marche.
Dal 2010 gli è stato assegnato l’incarico di curatore del patrimonio artistico dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, istituzione nella quale riveste tuttora, insieme ad altri colleghi, la carica di vice-direttore.
In tempi recenti, ovvero nel 2014 e nel 2015, ha curato, rispettivamente con Francesca Petrucci e Anna Bisceglia, le mostre L’immortalità di un mito. L’eredità di Michelangelo nelle arti e negli insegnamenti accademica Firenze dal Cinquecento alla contemporaneità (Firenze, Accademia di Belle Arti) e Carlo Dolci. 1616-1687 (Firenze, Galleria Palatina).