Pisa University Press
Cultura e Diritti 3/2014
Per una formazione giuridica
rivista: Cultura e diritti
pagine: 192
In questo numero:
Alarico Mariani Marini - Alla ricerca di un’etica professionale
L’avvocato tra etica, mercato e società
Paolo Doria - Giuristi si nasce o si diventa?
Il talento e la cultura come cardini della formazione forense
Parte seconda
Luca Licitra - L’avvocato tra libro e web nella formazione e nella ricerca: il punto di vista di Platone
Giovanni Pascuzzi - Il ruolo del formatore nelle Scuole forensi
Maurizio Paganelli - La giurisprudenza e il suo impiego nella didattica forense
Patrizia Bellucci - La ’ndrangheta
Un problema che “convoca” competenze e coscienze
Maria Beatrice Magro - Le linee guida nella giurisprudenza e nel diritto penale
Osservazioni a margine delle linee guida psicoforensi per un processo sempre più giusto
Parte seconda
Alessia Caprio - Trasparenza e segretezza: regola ed eccezione tra principi normativi e applicazioni pratiche
David Cerri - Il ruolo dell’avvocato nell’ascolto del minore: la deontologia della competenza
Daniele Velo Dalbrenta - Alcuni rilievi sulla deontologia dell’avvocato italiano nell’era del diritto globale (Prendendo spunto dalla materia pubblicitaria)
Danilo Castellano - Etica e metodo della professione forense
La riforma del codice deontologico: un’occasione per riflettere
Mario Sanino - Il processo amministrativo: le impugnazioni
Il doppio grado di giudizio, i principi generali e i mezzi di impugnazione
Parte terza
Federica Resta - Recensione a Gridavano e piangevano. La tortura in Italia: ciò che ci insegna Bolzaneto
Denis Lovison e Gian Luca Ballabio - In difesa della dignità
Concetto, società, avvocatura
Nuove povertà
Vulnerabilità sociale e disuguaglianze di genere e generazioni
di Silvia Cervia
editore: Pisa University Press
pagine: 288
L’attuale crisi economica ha innescato traiettorie inedite di vulnerabilità, tanto più gravi quanto più associate a sistemi di welfare poco generosi e residuali. Si parla, infatti, di “nuove povertà” per indicare come la crescente disoccupazione, la contrazione dei consumi e della produzione, la precarizzazione delle condizioni di vita e di lavoro espongano strati crescenti di popolazione al rischio di impoverimento.Il volume intende evidenziare, attraverso un’indagine ecologica e una lettura critica, come l’appartenenza di genere e generazione contribuisca ad acuire i vincoli di contesto, soprattutto in riferimento al mercato del lavoro e ai ruoli famigliari. I dati raccolti rilevano, infatti, la presenza di dinamiche perverse che innescano processi cumulativi di esclusione da cui, soprattutto per le donne e i giovani, risulta difficile uscire anche a causa di un sistema di protezione sociale sempre più inadeguato.
Languages of Political Economy
Cross-disciplinary studies on economic translations
di Elena Carpi, Marco E.L. Guidi
editore: Pisa University Press
pagine: 256
Since its origins, the economic science has been a subject of public...
CALCOLO. Teoria e esercizi
Parte seconda: calcolo integrale
di Mauro Sassetti
editore: Pisa University Press
pagine: 394
Il presente manuale riprende – ed in parte amplia – le lezioni di Calcolo differenziale ed integrale per funzioni di una variabile reale che l’Autore ha tenuto e tuttora tiene in vari corsi di laurea presso l’Università degli Studi di Pisa. Il tema principale è svolto in modo accessibile allo studente, ma senza rinunciare al rigore matematico e, fin dove possibile, alla completezza del discorso, con particolare attenzione ad esempi e contro esempi e con una ricca serie di esercizi svolti. Le parti ritenute meno importanti – almeno ad un primo livello di lettura – comprese alcune dimostrazioni a carattere prettamente tecnico, sono riportate in appendice ai vari capitoli, così da non distogliere l’attenzione dal filo conduttore del tema principale. Il manuale può dunque essere seguito in modi diversi a seconda del livello di approfondimento che interessa raggiungere. Questa possibilità di scegliere tra un “percorso breve” ed uno “completo” lo rende adatto a corsi di laurea tra loro diversi. Sono stati trattati anche alcuni argomenti che non sono consueti in un manuale di Calcolo per funzioni di una variabile, quali ad esempio le equazioni differenziali lineari o a variabili separate e le serie di Fourier (in entrambi i casi sono forniti i risultati essenziali e mostrate le principali tecniche di calcolo). La scelta è motivata dal fatto che in alcuni corsi di laurea il programma di Calcolo è concentrato in un unico corso: è dunque importante che in questa semplificazione dei programmi non vadano persi argomenti che pure hanno una particolare importanza per svariati corsi a carattere fisico o tecnico. La scelta degli esercizi è stata fatta con lo scopo principale che lo studente possa misurare il grado di abilità di volta in volta acquisito in fatto di calcolo.
Nel presente volume – il secondo dei due che compongono il manuale – è esposta l’estensione del campo numerico dai reali ai complessi. In particolare, dopo le varie definizioni e proprietà dei numeri complessi, si esaminano alcune applicazioni di natura algebrica (scomposizione di un polinomio in fattori irriducibili) e geometrica (rotazioni nel piano, cenni allo studio delle coniche e alla loro riduzione a forma canonica). Successivamente è introdotto il Calcolo Integrale indefinito (con lo studio di varie tecniche di calcolo di primitive) e definito (nella forma di Riemann). Il teorema fondamentale del calcolo integrale mette in relazione i due concetti.Dell’integrale definito sono date varie applicazioni geometriche (area di una regione del piano, volume e superficie di un solido, lunghezza di una curva).Infine sono forniti cenni sulle equazioni differenziali (lineari e a variabili separate) e sulle successioni e le serie di funzioni (serie di Taylor e di Fourier), mettendo in rilievo i principali risultati.
CALCOLO. Teoria ed esercizi
Parte prima: calcolo differenziale
di Mauro Sassetti
editore: Pisa University Press
pagine: 364
Il presente manuale riprende le lezioni di Calcolo differenziale ed integrale per funzioni di una variabile reale che l’Autore ha tenuto e tuttora tiene in vari corsi di laurea presso l’Università degli Studi di Pisa.
Studentesse in Farmacia dell'Università di Pisa
Dalle diplomate alle laureate
di Alessandra Martinelli
editore: Pisa University Press
pagine: 176
L’Ateneo pisano ha una lunga tradizione di studi farmaceutici che parte nell’800 con la Scuola di Farmacia. La storia delle donne che hanno scelto questo ambito disciplinare è il tema della ricerca che qui si presenta. Dal tentativo di ricostruire i percorsi di queste diplomate e laureate è scaturito un volume in cui le emozioni si sono sovrapposte ai dati quantitativi e alle scarne informazioni contenute nei fascicoli dell’Archivio dell’Università. I racconti dei loro parenti, figli, nipoti o amici ci hanno infatti talvolta restituito un’immagine più vera di queste studentesse, ci hanno permesso di entrate nelle loro vite e, anche a distanza di tanti anni, sono emerse le loro aspirazioni, la tenacia nel perseguire i propri obiettivi, nel tentativo di farsi spazio in una realtà ancora fortemente declinata al maschile. Abbiamo così provato ammirazione e rispetto, a volte anche tenerezza, per queste ragazze decise a lavorare: in farmacia, ma pure nella scuola o altrove; giovani indipendenti, che talvolta riprendevano a studiare e a lavorare dopo il matrimonio, o dopo avere avuto dei figli. Eppure nonostante la presenza femminile nella Facoltà di Farmacia sia stata importante fin dai primi decenni del XX secolo, per le donne la strada verso la dirigenza e le posizioni apicali, anche nel nostro stesso Ateneo, rimane ancora in salita.
Le foto, in bianco e nero, che corredano il volume, offrono uno spaccato ulteriore sui loro visi e i loro sorrisi di studentesse di un’altra epoca.
La persistenza della comunità
di Raffaello Ciucci
editore: Pisa University Press
pagine: 172
L’idea della comunità, costruita in opposizione a quella della società, offre una rappresentazione sintetica e semplificata del mutamento sociale. La rappresentazione dell’avvento della modernità come inesorabile affermazione della società fa sì che della comunità rimanga solo una nostalgia, un sentimento di "mancanza" o di perdita. Nostalgia, mancanza, perdita di una comunità immaginata. L’unica rappresentazione della comunità di cui generalmente disponiamo prevede l’appartenenza e l’appropriazione comune, il luogo e i confini, la norma e l’integrazione sociale. Se questi caratteri vengono meno, restiamo senza un pensiero della comunità. Eppure negli sviluppi della modernità il Gemeinsinn ha continuato a vivere anche senza un luogo e una norma prevalentemente integrativa. La comunità non muore quando viene a mancarle uno o più tratti che siamo soliti considerare indispensabili. Il proprio della comunità non è solo una proprietà, il luogo non è solo un territorio, le norme e i valori interni non sono necessariamente garanzia di coesione e di integrazione. La comunità, per vivere, ha piuttosto necessità di riconoscere la sua “ragione”, che può contraddire lo stereotipo più accreditato. Nel tempo della sua morte presunta, la comunità rivela aspetti poco conosciuti, talvolta nascosti, come la temporaneità e l’inesattezza della struttura delle relazioni (spesso “senza misura” e “senza prezzo”), l’ospitalità-apertura come sua dimensione costitutiva, le forme sui generis della reciprocità e il mutuo riconoscimento simbolico, il potenziale conflittuale nei confronti degli attuali assetti sociali dominanti. Sono questi aspetti che rendono oggi riconoscibile un contesto sociale animato dal Gemeinsinn, dal senso della comunità. Esso sopravvive storicamente come un complesso di idee, valori e sentimenti condivisi dai membri di una specifica realtà o di un gruppo, contribuisce a confermare l’identità dei suoi membri e ad evocare una progettualità sociale dal basso, insieme a logiche e pratiche relazionali di “riconoscimento”, “fiducia”, “prossimità”, apertura all’altro e all’estraneo. Quello spirito ha fatto nascere e ha consolidato gruppi, movimenti, organizzazioni, i quali hanno costruito “reti” e connessioni per il perseguimento di obiettivi orientati alla valorizzazione di ciò che è comune. La tutela dei diritti di categorie sociali minoritarie, la difesa del territorio e dell’ambiente, la valorizzazione di tradizioni e patrimoni culturali, la promozione di particolari vocazioni produttive hanno realizzato - attraverso la messa in rete delle rivendicazioni - l’unificazione di istanze locali nel perseguimento di obiettivi di rilievo più generale.
Misure di sicurezza e misure di prevenzione
di Tullio Padovani
editore: Pisa University Press
pagine: 352
la Collana: problemi del diritto e della giustizia penale nell'epoca contemporanea possono essere...
Menzogna e diritto penale
di Tullio Padovani
editore: Pisa University Press
pagine: 336
La Collana: Problemi del diritto e della giustizia penale nell'epoca contemporanea possono essere...
La pena carceraria
di Tullio Padovani
editore: Pisa University Press
pagine: 384
La Collana: Problemi del diritto e della giustizia penale nell'epoca contemporanea possono essere...
Roboethics in film
editore: Pisa University Press
pagine: 160
Robots and androids have been present in myths and literature long before they became a concrete possibility. Now that it looks like androids may become part of our everyday life, popular culture is picking up this thought and imagining challenges which such a cohabitation may represent. The cultural imaginary – particularly as it expresses itself through film - is full of good robots, bad robots, evil cyborgs, good cyborgs and of bad humans who have treated androids badly. Whenever a robot or an android appears in a film ethical questions are never very far: questions of how they are to be regarded, how they should deal with us and how we should deal with them are at the core of the robotic plots. While Japanese and more generally eastern culture has shown a more positive attitude towards androids and a possible cooperation between humans and androids, western culture seems to suffer from the “Frankenstein syndrome” that is a scepticism or even outright repulsion towards one’s own artificially created beings based on the feeling of guilt.
This volume originates from the discussions carried out during the workshop “RoboEthics in film” that was held in Munich on the 28th and 29th of February 2014 in the framework of the RoboLaw project. The participants wanted to examine how robots and androids are portrayed in films and what kind of ethical problems are addressed through these stories. Are cyborgs really to be regarded as a locus of resistance of capitalist consumer culture as Donna Haraway as claimed in the 90s? Under which circumstances can androids become desirable goals? Which type of androids must be considered morally qualified subjects? Do androids and cyborgs force us to redefine what it means to be human? These and other questions are dealt with in this volume.
Diritto penale del nemico
di Tullio Padovani
editore: Pisa University Press
pagine: 352
La Collana: Problemi del diritto e della giustizia penale nell'epoca contemporanea possono essere...
Figure del dono
Dispendio, reciprocità e impegno nella pratica artistica contemporanea
di Gianni Pozzi
editore: Pisa University Press
pagine: 344
La celebre performance del 1965 nella quale Beuys racconta la storia dell’arte a una lepre morta che tiene amorosamente in braccio; l’altra, dieci anni dopo, dove Marina Abramovic si offre a un pubblico autorizzato a fare di lei ciò che vorrà. E poi i mucchi di caramelle di Gonzalez-Torres, pari al peso del corpo dell’artista, a disposizione di chiunque e le grandiose feste urbane di un meno noto artista fiorentino, Mariotti. E ancora, Alfred Jaar che raccoglie fondi per associazioni benefiche, Garutti che installa invece montagne di semi per gli uccelli o Zhang Huan che come un Buddha pietoso offre il proprio corpo agli insetti. E’ questo, insieme ai tantissimi altri casi, il materiale – corpo vivo di un preciso modo di operare - che permette all’autore di riconsiderare nell’ottica nuova del dono alcune pratiche dell’arte contemporanea. Gesto costitutivo di un legame e quindi di una comunità, il dono permette infatti di riunire atteggiamenti spesso separati di questo agire: relazionalità, impegno sociale e ambientale, gioco, festa e partecipazione al sistema di scambio della rete. Ma permette anche di stabilire, in un confronto serrato tra arte, filosofia e antropologia, inedite connessioni tra l’artista e il filosofo; due figure che proprio all’interno di questa comunità ideale, sfuggente per parodia o opposizione alle logiche del modo senza grazia dell’utilitarismo, trovano spazio.
Con una Postfazione di Sergio Givone








